6 agosto 2013

Skins - Stagione 5-6

Quando i film si fanno ad episodi.


Se già con la seconda generazione i temi trattati ricalcavano spesso quelli della prima, con questa terza e ultima si continua con il riciclo. Problemi amorosi che vanno ben oltre l'usuale triangolo, accettazione della propria identità sessuale con esperimenti e sbandamenti, droga, gravidanze, lutti con la scuola a fare solo da sottofondo.
Il fatto è che questa volta manca un pizzico di originalità e gli stessi protagonisti non hanno il carisma e il fascino dei loro predecessori.
Li conosciamo nella quinta stagione e si nota subito una certa superficialità, una divisione in generi (il metallaro Rich, il campagnolo Alo, le fiche Mini e Liv...) che si avvale dei classici cliché: la bionda e bella è tanto stronza quanto insicura di sé, il metallaro ha il cuore d'oro, la strana Franky un passato di abbandono e un presente di difficile integrazione. Negli otto episodi si va avanti quindi tra ripicche e vendette, scelte azzardate (matrimonio? Ma che, davvero un matrimonio?) con scambi di coppia francamente impensabili che proseguono e si intensificano nella sesta stagione, dove si finisce che tutti (o quasi) si son fatti tutti.


Come ormai siamo abituati, si inizia con una puntata trauma, dove la perdita di uno dei componenti porterà scompiglio e dolore. E, ancora come consuetudine, il tutto farà evolvere i protagonisti, cambiando le carte in tavola e rendendo simpatici gli odiosi e viceversa. Ma se per le altre generazioni questo cambiamento era stato ben sviluppato e giustificato, vedendo pian piano i passi di ognuno verso la redenzione o il baratro, qui gli stravolgimenti sono piuttosto affrettati. Franky, che era riuscita a conquistare grazie alla sua insicurezza e timidezza fin dal primo episodio, si trasforma in un'egoista e egocentrica che non si può che odiare e anche il cambio di vestiario resta inspiegabile. Meglio va' per Mini, che migliora e smussa il suo carattere da prima donna con un amore particolare e per Rich, con il suo lato dolce che fa scendere più di qualche lacrima.
La più coerente resta comunque Liv, che seppur di facili costumi, mantiene il suo carattere fragile e forte e senza peli sulla lingua.
Si aggiunga poi la nascita di relazioni insospettabili e senza un vero e proprio upgrade, cliché a non finire e la discesa vertiginosa di Skins è completata.
In questo quadro in cui l'equilibrio manca,nemmeno la recitazione si salva. La faccia perennemente imbambolata di Matty mi ha creato l'urticaria, e anche la consapevolezza di Franky della grandezza del suo personaggio faceva trasudare dell'irritabilità.
Insomma, queste stagioni, o meglio, questa generazione proprio non convince e con la svolta techno della colonna sonora ancora meno. Le potenzialità c'erano tutte ma forse Tony e Effy avevano già dato il meglio di sé nel raccontare i turbamenti dell'adolescenza come nessuno mai era riuscito!

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