1 ottobre 2019

Criminal UK - Germania - Francia - Spagna

Mondo Serial

Ci sono un inglese, un tedesco, un francese e uno spagnolo. Tutti alle prese con una serie Netflix.
Non è l'inizio di una barzelletta, è un progetto strano, nuovo, proprio di Netflix.
Un unico ambiente, uguale per tutti, l'indicazione di un elemento esterno da inserire all'interno di un team collaudato, e vedere cosa ne esce, da Paese a Paese.
L'ambiente in questione è una sala interrogatori, asettica, e la stanza al di là del vetro, dove un grosso orologio rosso scorre implacabile.
Come se la cavano quindi, i 4 Paesi?


La prima a scendere in campo è il Regno Unito che punta tutto sulla bravura degli attori e i nomi coinvolti.
Gioca in apertura l'asso David Tennant, questa volta nelle vesti del cattivo, dell'interrogato accusato di aver abusato e ucciso la figliastra. Anche se per buona parte del tempo la sua unica battuta è No comment, porta a casa il risultato.
Subito dopo, è il turno di Hayley Atwell, che mai mi era stata particolarmente simpatica ma qui, nei panni colorati di una burina che ha avvelenato il compagno della sorella, si riscatta, superando Tennant, superando un po' chiunque in quanto ad intensità d'interpretazione.
Ultima carta a disposizione: quella dei diritti umani. E allora si parla di immigrazione, di un container in cui probabilmente dei clandestini stanno rischiando la vita e un autista che teme per la sua di vita. Una corsa contro il tempo, un finale amaro.
Tre episodi scritti con la solita cura, in cui la psicologia, i gesti, i silenzi, contano tantissimo e un filone orizzontale dalla parte dei buoni che comprende una storia d'amore, e gli Inglesi se la cavano alla grande.



È il turno dei tedeschi, e decidono di sfoderare i loro sensi di colpa con un cold case risalente agli anni della caduta del muro di Berlino. Ma sbagliano la seconda mano cercando di ribaltare il #MeToo, con un racconto di abusi domestici piuttosto surreale e allo stesso tempo ricco di cliché (lui povero/lei ricca, un avvocato di grido a difenderlo). Rimontano puntando sull'irritante compagna di un serial killer efferato, legato a doppio filo con un detective.
Si difendono bene, insomma, le tecniche di interrogatorio perdono un po' di peso ma quel finale sospeso ha il suo perché.
Poco da segnalare oltre il vetro, in una squadra piuttosto anonima.


Tocca alla Francia, ora.
E oltre quel vetro c'è una capa bellissima, e già odiata da i colleghi. C'è una collega testacalda odiata invece da tutto il pubblico.
Anche i francesi partono in quarta, cercando di espiare un trauma recente come la notte degli attentati al Bataclan, prendendo spunto dalla vicenda reale di una falsa vittima. Emozioni presenti, a parte una coda finale da problemi di cuore che ci si poteva risparmiare.
Il secondo episodio è uno scoglio duro anche qui, e convince pochissimo la vicenda di una costruttrice e di un operaio morto nel suo cantiere.
Meglio passare oltre, con quel capo che si riscatta, mettendo in luce la verità sul coinvolgimento di un uomo d'affari e il pestaggio di un omosessuale. Intensità, bellezza, e Margot Bancilhon che lascia il segno.
Palla al centro.


Chiude il girone la Spagna, che come di consueto smorza i toni e trasforma tutto in una soap.
Non aiutano detective dalle liason facili, non aiutano casi ridicoli: una donna ossessionata dal suo dalmata il cui amante occasionale non si trova più, una figlia di una famiglia altamente disagiata accusata di aver affogato la sorella autistica e infine un noto spacciatore che l'ha fatta franca fin troppe volte e che ora si vuole incastrare.
Da vera capa-padrone prende la parola agli interrogatori sempre lei, Maria, piegando la giustizia al suo dovere, usando trucchetti altamente fastidiosi e non lasciando spazio al resto della squadra.


Alla fine di questo girone il risultato è chiaro.
Anche se non al suo meglio, il Regno Unito straccia con facilità le sue avversarie: sarà la tradizione seriale e crime che più le compete.
La tallona una Francia che sa sorprendere e che si fa sentire soprattutto nei temi che le stanno a cuore e una Germania tesa che ha capito la strada da prendere troppo tardi.
Nessuna speranza di salvezza invece per la Spagna, che affossa la qualità del prodotto.
Netflix ne esce comunque vincitrice, in un format/scommessa che può prendere qualunque forma e che come visto, ha saputo catturare anche se la scrittura non risulta sempre all'altezza, soprattutto se paragonata ad altri prodotti simili.
Ora non resta che vedere se altri Paesi si cimenteranno nell'impresa.

Voto: ☕☕½/5


4 commenti:

  1. Non ho ben capito cosa hanno messo su Netflix. Solo le puntate UK o tutte? In caso, proverei, anche solo per la struttura particolare e Tennant. :)

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    1. Su Netflix ci sono tutti e 4 i Paesi, ma gli inglesi sono quelli che ne escono meglio, forti di Tennant anche 😉 non sono legate fra loro e puoi scegliere l'ordine in cui vederle, l'ambiente unico è la costante.

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  2. Ho visto proliferare questa serie sul paginone di Netflix, confesso di essere stato attratto solo dalla presenza di David “più grande attore del mondo” Tennant, però se mi dici che ci trovo anche Hayley Atwell, non credo proprio che potrò resistere! Grazie per la dritta, inizierò il viaggio dalla vecchia Inghilterra ;-) Cheers

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    1. Anche se all'inizio il suo copione è monotono, quanto è bravo (e bello), ma la Atwell lo supera a sorpresa. Curiosa di sapere poi la tua classifica, Germania e Francia riservano sorprese.

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