Quello che combina non una, non due, ma tre delle mie cose preferite?
I gatti.
Parigi.
I musei.
E i segreti dei gatti, e i segreti dei musei, e i segreti di Parigi.
Cosa chiedere di più?
Un pizzico di magia e di mistero?
Ci sono, non c'è da preoccuparsi.
Disegni sopraffini?
Oh, quelli sono il fiore all'occhiello, con le stanze del Louvre rappresentate da Matsumoto nei loro minimi dettagli, con lo spazio dato alla storia del museo, a chi ci lavora, al dietro le quinte. E poi gatti, che si umanizzano quando soli, che sono quegli essere meravigliosi che conosciamo quando qualche umano li guarda.
E la trama?
La trama, eh, la trama sa essere incantevole senza essere troppo complessa.
Un difettuccio ci deve pur essere.
Ma è comunque una trama dove pullula la magia di cui sopra, dove anche se i personaggi umani non vengono approfonditi troppo o i felini vengono caratterizzati in semplicità, ci si perde che è un piacere.
Perché si fonde con l'arte, con i quadri di cui alcuni, i più soli, sentono il richiamo.
E possono entrarci.
Li chiamano I Visitatori dei dipinti.
Lo è il piccolo Fiocco di Neve che piccolo non è, ha sei anni ma sembra ancora un cucciolo.
Vive al Louvre assieme a un manipolo sempre meno folto di gatti, ma se ne sta in disparte, è diverso lui e come tale viene trattato. Creandosi un nemico, creando problemi e grattacapi a chi lo difende e a chi lo cerca nelle sue solitarie passeggiate a museo chiuso.
Lo è la sorella di Marcel, custode da sempre del Louvre, una missione di famiglia la sua.
Lui che lo protegge di notte, quando è silenzioso e buio, lui che continua a cercarla, a chiedere a chiunque se ha sentito qualche quadro parlare, e lo chiede anche a Cécile, che il Louvre lo vive come guida di giorno, stanca della fiumana quotidiana di gente, di tour tutti uguali a ripetere le stesse cose, le stesse tappe, le stesse foto fatte senza ascoltarla.
È il Louvre che piacerebbe a Patrick, che invece accompagna di notte Marcel per capire i segreti del mestiere, lui, neoassunto.
I tre iniziano a cercarla quella sorella scomparsa da anni, a proteggere quei gatti che se ne stanno in soffitta o fra i tetti a godere del sole.
Una trama non troppo complessa, ma che sorprende.
Perché, come detto, sono i disegni a fare la differenza.
È la cura per i dettagli, il tratto sicuro e la forza di certe scene a larga veduta, il riproporre di dipinti che tolgono il fiato, viaggiandoci dentro, vivendoli.
La ricerca del quadro giusto, lo spezzare di un incantesimo e lo scoprire la verità dietro tutti questi segreti fa di questo manga in due volumi un'avventura tutta da godere, e in quelle tavole, nei colori e nei dettagli, ci si perderà davvero.
Il dietro le quinte di una foto che sembrava impossibile. |
Sui gatti per me è sì, su Parigi abbastanza, i musei invece non sono una mia grande passione. Non il mio manga perfetto, quindi, ma un po' di curiosità c'è. Anche se dopo un po' potrebbe stufarmi, come il tuo gatto a fare le foto. :)
RispondiEliminaIl gatto alla fine si è arreso ed è rimasto lì anche a scatti finiti ;)
EliminaIl bello dei manga è che anche se corposi si leggono in una giornata, anche quando ci si sofferma sulle illustrazioni meravigliose che ci sono.