17 ottobre 2022

Il Lunedì Leggo - Una Certa Idea di Mondo di A. Baricco

3 libri letti
4 di cui ho visto il film (lo so, non vale) 
1 già in lista

Questi i miseri numeri che posso vantare sulla Certa idea di mondo che ha Baricco.
Un'idea, la sua, che passa inevitabilmente attraverso i libri e che ci dimostra attraverso i 50 più belli letti in 10 anni.
Non i migliori in assoluto, quelli della vita, ma quelli che in un sistema bibliotecario che un po' gli invidio, un po' non saprei sostenere diversamente meticolosa come sono, mette uno dopo l'altro le letture affrontate. 
Il tutto, nasce per 50 interventi all'interno di Repubblica, poi saggiamente messi assieme per chi si è perso qualche puntata o l'intera collaborazione, come me che la riscopro ad altri 10 anni di distanza.


Si diceva la scorsa settimana con Cognetti che certe voci fanno sentire a casa.
Baricco è sicuramente una di queste, una voce che cerco ogni anno e di cui ormai mi ritrovo ad avere letto tutto. Mancano giusto i saggi su Hegel e sulla musica di Rossini che anche se spaventano, so già che cercherò. 
I suoi, sono forse i libri più sottolineati, quelli con più orecchie, quelli in duplice copia che di lasciarli a mia sorella non volevo. 
Come farlo, quando la sua voce è balsamo, quando lo senti come il miglior maestro per spiegarti la Storia e raccontarti storie, per renderti interessante anche un saggio sul Partenone o sulla vita di Magellano?

Racconta, Baricco, i suoi 50 libri preferiti del decennio passato, e nel farlo, non può che riflettere sul mestiere dello scrittore, sulla scrittura tout-court, e sul leggere.
Perché prima che scrittori, si è sempre dei lettori. 
E così ci si perde fra invidie sane e sani dubbi, fra complimenti sul ritmo, sulla scelta delle parole più che sul soggetto, in riflessioni che mostrano cosa farne del talento (tra chi smette, preferendo vivere, e chi cerca di elargirlo, tra collaborazioni, scuole, saggi e articoli) trovando conforto e un sigillo di garanzia quando quello che è forse il mio scrittore italiano preferito, dichiara geniali gli altri miei scrittori preferiti, Dave Eggers e David Foster Wallace, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
Il genio sa riconoscersi.
E quindi, come non ascoltarlo quando elogia 2666 di Roberto Bolaño?
Non si può, e allora sono corsa a metterlo in lista, aspettando i futuri sconti Adelphi. 
Anche la trilogia di Rebecca West è finita lì accanto, che quando si parla di saghe famigliari, rizzo le antenne. Per non parlare di scrittori americani ruvidi e selvaggi, come sembra essere Richard Brautigan.

Ma in questo suo lungo elenco, in questo suo dedicare poche pagine per ognuno tra il riassunto della trama e le considerazioni personali, sono le domande che si pone, le risposte che cerca, a fare la differenza. A rendere il suo pensiero, la sua visione del mondo, così interessante, così bella.
Sì, bella.
Non c'è altro aggettivo anche se lo vorrei ben in grassetto, quindi bella
Anche per questo, oltre ai già citati, mi sono ritrovata  a cercare fra mercatini e occasioni due grandi classici, quelli che sempre si rincorrono fra gli scritti e gli articoli di Baricco. 
Per uno che ha un'idea del mondo così bella, come posso non ascoltarlo e conoscere finalmente Bartleby lo scrivano e il Circolo Pickwick?
Alla larga, quindi, lettori con le tasche bucate. 
Leggere questa lista farà male al vostro portafoglio, ma riempirà di bellezza le serate, le piccole pause, in cui spulciare un titolo ancora, un altro soltanto, prima di arrivare alla fine.
E chiedere: ancora!

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