Di cancro si può ridere.
Si può anche morire, certo, e purtroppo, ma la tendenza al cinema come in TV è parlarne in modo leggero, parlarne ridendo, ridendo con il cancro, sul cancro, del cancro.
Messi da parte quei drammoni anni '90, messi da parte buonismi e finti buonismi che irritano più che commuovere, si può essere leggeri, si può essere seri anche senza prendersi troppo sul serio.
Si pensi a 50 e 50, che ne parlava dal punto di vista -che doveva essere ancora più pesante- di un giovane, si pensi alla compianta serie The Big C, con la rivalsa, la voglia di vivere, si pensi a Quel fantastico peggior anno della mia vita, bello e indie come pochi.
Il tutto diventa ancora più incisivo, più bello, se a scrivere e dirigere ci sono gli inglesi.
Inglesi che prendono un'amicizia perfetta, due vite imperfette di due amiche strette strette, e le mettono in confusione causa cancro.
Un cancro che mina la vita perfetta di Milly, che è riuscita non solo a conquistare il rocker bello e maledetto, ma a farci una famiglia alla mulino bianco, a lavorare per enti benefici.
Insomma, il sogno di tutte.
Peccato per quei controlli, rimandati, ritardati, che ora svelano un nodulo che non è benigno, portano a cicli di chemio estenuanti, portano quella famiglia a piccole crepe sempre più profonde.
Dall'altra parte c'è lei, Jess, l'amica con cui si è condiviso tutto, dal primo bacio al test di gravidanza, che una gravidanza tutta sua invece non riesce ad averla, che alla casa ultra posh preferisce una barca, l'impegno per l'ambiente.
Lei che si è sempre annullata, sempre d'appoggio, sempre pronta all'aiuto, in quel ciclo di chemio che devasta, in quelle crepe che vede, e sente, che cerca di tamponare.
Due caratteri opposti, che finiscono per non trovarsi più in quella gita che celebra l'amore per le brughiere e per l'aitante Heathcliff, che oggi ha l'aspetto di un barman rocker, che rovina tutto, anche la loro amicizia.
Ma il cancro è una brutta bestia, cambia chi ce l'ha e chi ci sta attorno, come un tarlo, che scava dentro, che porta a galla tutto.
Tutto.
E lo so, l'idea non è di certo delle più originali, anzi, come visto di film sul cancro, che divertono pur con il cancro, è pieno.
Ma a fare la differenza, come sempre, è una scrittura che mette da parte buonismi, che calca solo verso il finale la tragedia, è una scrittura divertente, leggera, nostalgica, che guarda all'amicizia di due scapestrate che poco sono cambiate da quell'adolescenza senza fine, una scrittura abbracciata alla regia, che preferisce flashback veloci, voce fuori campo.
E sono ovviamente loro a fare la differenza, Toni Collette e Drew Barrymore, da un'intesa e una complicità genuina, che si sente in quel momento magico, che apre il rubinetto delle lacrime che più si fermerà, e che corrisponde a una Losing my religion che risuona alla radio, che viene ballata, trattenendole le lacrime, come se quelle parole possano trovare un nuovo senso ora, pur all'ennesimo ascolto.
A fare da contorno, altre canzoni che arrivano al momento giusto, il bel Dominic Cooper che da rocker imborghesito si fa a sorpresa più bello, una nonna che nonna non vuol farsi chiamare, un compagno in partenza che tifa via skype.
E finisce ovviamente che si sorride, fra quelle lacrime che sono diventate singhiozzi, si ride e si sorride, sul cancro.
Perchè si può.
Regia Catherine Hardwicke
Sceneggiatura Morwenna Banks
Musiche Harry Gregson-Williams
Cast Toni Collette, Drew Barrymore, Dominic Cooper, Paddy Considine
Se ti è piaciuto guarda anche
Bellissima sorpresa davvero. Forse, una delle poche in cui mi sia imbattuto assolutamente per caso, quest'anno. E avevo il pregiudizio, verso la regista di Twilight, ma invece è un "bel peperino". Loro brave e affiatate, e ricordo più risate - la battuta sul parto, paragonata a espellere un cocomero da-non-dico-dove era fantastica - che lacrime, per fortuna. :)
RispondiEliminaNe sto sentendo parlare bene in giro, e avevo qualche pregiudizio che mi tocca scacciare via a quanto pare! :-)
RispondiEliminaIl bello di leggere differenti recensioni sta proprio bell'avere una guida dove poter valutare e rivalutare un film, dargli la chance o meno,anche se ovviamente il libero arbitrio spetta sempre allo spettatore! ;-)