18 maggio 2016

Walter

E' già Ieri. -2015-

Walter si sveglia ogni mattina prima delle sue tre sveglie.
Aspetta che suonino, le spegne, si veste con gli abiti perfettamente stirati preparatigli dalla madre, si mette il gilet rosso d'ordinanza, fa colazione con le uova strapazzate.
Walter esce di casa sempre alla solita ora, si dirige diligentemente verso l'autobus, verso il suo lavoro: un multisala, dove fa le pulizie, stacca i biglietti.
Qui, viene bullizzato dal classico bullo con pretese di grande attore, qui, guarda sognante la bella Devon, addetta alla vendita dei popcorn.
Tutto normale, giusto?
Non proprio.



Non proprio perchè questa routine continua invariata da anni.
Non proprio perchè nel tragitto come nel lavoro, Walter giudica le persone che vede, mandandole in paradiso o all'inferno.
Questo è il suo potere speciale, il suo lavoro speciale, affidatogli dal padre.
No, non quel Jim simpatico e affettuoso che vediamo nei suoi flashback nostalgici, ma Dio.
Sì, Dio.
Questa routine cambia improvvisa quando un fantasma si presenta a Walter, un fantasma che lui non sa giudicare: Greg deve andare in paradiso o all'inferno? E come ha fatto Greg a trovarlo?
E perchè?
Walter cerca una risposta da uno psicologo non proprio accogliente, cerca di aiutare - a capirci di più, scoprendo una verità, che si lega al suo passato, che si lega alla sua routine.
E che potrebbe finalmente romperla.


Non state sbagliando, Walter è il classico film in stile indie che fonde commedia e dramma, usando colori accesi o pastello, usando una fotografia pulita qui unita ad un montaggio ordinato come ordinata è la vita di Walter.
I più classici espedienti indie ci sono tutti, musica indie compresa, anche se la scelta di utilizzare un brano come Hero -già colonna portante di Boyhood - in un momento portante, non è certo delle migliori.
C'è la bella di cui innamorarsi, c'è il bullo da sconfiggere, c'è la madre iperprotettiva e c'è un trauma, da affrontare.
In questa baraonda di personaggi non tutti vengono usati al meglio, ma non importa, perchè al centro c'è lui, Walter, interpretato da Andrew J. West, che gli dà corpo e tic in modo credibile.
Tra un Milo Ventimiglia e una Neve Campbell a fare davvero la differenza è sempre lui, William H. Macy, che quando sceglie progetti piccoli come questo, lo fa sicuramente con il cuore e con il cuore interpreta uno psicologo solo all'apparenza menefreghista e diretto.
Cuore Walter ne ha davvero tanto, facendoci sorridere e incuriosire, portandoci dentro la vita ordinaria di un ragazzo inconsapevolmente in prigione.
Visione perfetta, tra leggerezza e romanticismo, per questa stagione che leggerezza e romanticismo richiede.


Regia Anna Mastro
Sceneggiatura Paul Shoulberg
Musiche Dan Romer
Cast Andrew J. West, Milo Ventimiglia, 
Neve Campbell, William H. Macy, Justin Kirk
Se ti è piaciuto guarda anche

4 commenti:

  1. L'avrò anche incrociato, ma lo avevo perso di vista.
    Segno, perché sì, una visione soft ci sta sempre bene ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una visione soft e soprattutto una visione che è pane per i nostri denti!

      Elimina
  2. Non capita spesso di incrociare un film di cui proprio non avevo mai sentito parlare.
    Complimenti Lisa per la segnalazione. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non capita spesso, se non mai, di batterti sul tuo stesso campo!
      E brava me, e vedrai che il film è indie al punto giusto da piacerti ;)

      Elimina