C'è un momento perfetto nella giornata per fare l'amore?
Andresti mai con tuo marito in uno strip club?
Assumeresti mai una stripper, che si rivela essere anche una "lavoratrice del sesso" come baby sitter?
Guardi mai negli occhi il tuo partner mentre ha/hai un orgasmo.
Rachel a tutte queste domande risponde:
Alle 15.30-16.00.
Sì.
Sì.
No. Forse. Sì.
Sembrano domande random, ma le risposte di cui sopra le troviamo tutte in Afternoon Delight, film leggero ma non troppo, focoso quanto basta, che conclude questa torrida settimana del blog.
Rachel è la classica moglie e madre frustata. Il marito lavora, inventa app, la dimentica, lei non fa nulla per farsi notare, scialba, triste, ingarbugliata assieme alle altre madri ebree della periferia ricca di Hollywood in sezioni di palestra e azioni caritatevoli.
E non fa l'amore da sei mesi.
Da qui l'idea di andare in uno strip club, per riaccendere il desiderio, per portare finalmente fuori dalla stanza Bonnet, il cane-scusa per la prolungata astinenza.
Nel club, non solo la passione tra lei e il marito pian piano si riaccende, ma Rachel decide anche di salvare McKenna, come il più classico del "Capitano salvaputt**e", solo in versione moglie annoiata.
E cosa ti puoi aspettare dall'ospitare nella tua villa da invidia una prostituta disinibita, a cui il proprio lavoro piace e che ti stuzzica, ti incuriosisce?
Una tragedia, ovvio.
Non una tragedia di sangue, per carità, ma una tragedia morale quella sì.
Ed è una tragedia che arriva lentamente, che si avvicina man mano che l'amicizia tra le due diventa strana, è una tragedia che succede tutta in un'istante, il tempo di una canzone.
Prima di Transparent, Jill Soloway ci porta già in quelle famiglie benestanti, tanto perfette da essere in realtà finte, e ce le mette alla berlina.
Più che una critica, la sua, è però un ritratto di una donna in crisi, di una coppia in crisi, che non sa più chi è e che cosa vuole. Chi amare.
La soluzione, però, c'è.
E allora affida tutto a Kathryn Hahn, che anche in Transparent non brilla certo per simpatia ma che se la cava benissimo, mentre ad emanare sensualità falsamente ingenua ci pensa la disinibita Juno Temple. Dall'altra parte del letto, il Josh Radnor di How I met your mother, solo apparentemente troppo giovane per il ruolo di marito incurante e padre dedito al surf, allo sballo, alle più classiche delle serate poker tra amici.
Ne esce così una commedia dolceamara, capace di catturare, di irritare in alcune punti, di stuzzicare in altri, colma di situazioni imbarazzanti ma anche di dialoghi ben calibrati.
Insomma, uno di quei film perfetti per un pomeriggio di piacere, quando il sole cerca di infiltrarsi nel buio della propria stanza.
Regia Jill Soloway
Sceneggiatura Jill Soloway
Musiche Craig Wedren
Cast Kathryn Hahn, Juno Temple, Josh Radnor
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Mi era saltato all'occhio dando un'occhiata ai lavori di Josh Radnor, dopo il bel Liberal Arts. Altro film da vedere, insomma: ma tanto il tempo c'è.
RispondiEliminaIeri ho visto Sleeping with other people: carinissimo!
Se al cinema arrivano solo film che ho già visto o che non mi interessano, il tempo per film così leggeri ed estivi c'è tutto!
EliminaE sapevo che avresti approvato Sleeping with other people, loro due sono fantastici :)
L'avevo visto con piacere pomeridiano tempo fa, però ora è già dimenticato...
RispondiEliminaCosì come per Trasparent, questa Jill Soloway mi convince solo fino a un certo punto. Boh.
Mi sa infatti che me l'ero segnata grazie a te, ma era rimasto fermo in lista per tutto questo tempo. Piacevole, scorrevole, ma non lascia troppo il segno... insomma, perfetto per questa stagione :)
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