27 marzo 2018

Dear White People - Atlanta s01

Mondo Serial

Dear White People
Cara ragazza bianca, come hai fatto a perderti una serie simile lo scorso anno?
Cos'è, i neri, le persone di colore, gli afroamericani, insomma, chi ha la pelle più scura di te ti fa paura quando su piccolo schermo?
Ti senti troppo distante dalla loro vita, dai temi trattati?
Bè, in parte sì.
In parte non capivo se mi dovevo trovare di fronte a una comedy (vista la durata degli episodi ridotta a mezzora circa) o ad altro.
La risposta è ad altro, a episodi a tema, a singola voce, che vanno a raccontare la vita nella Winchester University, e quindi sì, ci sono confraternite, festini a base di alcol e sesso, ci sono le lezioni che contano poco, le divisioni -razziali, caratteriali, economiche- a fare la differenza e a far sembrare tutto un immenso cliché.
Ma, per fortuna, c'è di più.



C'è soprattutto un'attenzione alla scrittura non da poco, che regala monologhi da copiare, scanditi dalla bella voce di Samantha nel suo programma radiofonico, sollevando di volta in volta ogni tipo di problema, come a ribaltare il razzismo al contrario. C'è lei, quindi, impegnatissima nella lotta al razzismo, ma imbarazzata dall'avere un fidanzato bianco. C'è la ragazza snob, che le sue origini vorrebbe mimetizzare, c'è il fidanzato di lei, classico ragazzo perfetto, figlio del Preside, ma proprio per questo stretto nella sua gabbia dorata, c'è il futuro giornalista che deve accettare la sua sessualità, c'è quel ragazzo bianco di cui sopra, ci sono le partite, i comizi, le elezioni, le feste e le marce.
C'è un racconto plurale e corale, che riesce a dare profondità anche ad un ambiente così spesso banalizzato come il campus universitario, e c'è la voce di Giancarlo Esposito a narrare il tutto, come ciliegina sulla torta.
Insomma, c'è la serie che non spaventa, che conquista, che andava recuperata.

Voto: ☕☕☕/5


Atalanta s01
Cara ragazza bianca, come hai fatto a perderti una serie simile lo scorso anno?
Cos'è, i neri, le persone di colore, gli afroamericani, insomma, chi ha la pelle più scura di te ti fa paura quando su piccolo schermo?
Ti senti troppo distante dalla loro vita, dai temi trattati?
Bè, in parte sì.
In parte non capivo se mi dovevo trovare di fronte a una comedy (vista la durata degli episodi ridotta a mezzora circa) o ad altro.
La risposta è... mah.
Mah nel senso che Atlanta non è una comedy, non è una serie drammatica, pur avendo entrambe le componenti in sé. È un racconto, uno spaccato di vita di chi vive ai margini di Atlanta, di una comunità e dei suoi sogni, di un padre/ex compagno/cugino che è sempre al verde e vorrebbe fare il manager a suo cugino, aspirante rapper che un po' di fama, soprattutto grazie alla sua cattiva condotta, inizia ad avere.
Si ride, a tratti, si osserva in silenzio in altre.


Il punto è che con Atlanta, con Donald Glover, la scintilla non è scattata, davvero troppo distante da me la sua vita, i temi trattati, il suo stile e il suo humour.
Lui, attore, regista, produttore, sceneggiatore e pure musicista, potrebbe essere la versione più a sud dell'Aziz Ansari di Master of None. Ma se quest'ultimo aveva dalla sua New York, e raccontava in modo semplice e sognante gli stessi problemi di un trentenne in crisi sentimentale, con la sua minoranza a fare spesso da tema principale, non ho trovato la stessa attenzione, la stessa cura o semplicemente quello stile a me più vicino, con Glover.
Gli riconosco, però, la genialità di B.A.N. (1x07), l'ampio respiro di Juneteenth (1x09), ma che l'episodio che più ho apprezzato sia il femminile Value (1x06), la dice lunga.
Potrei riprovarci, potrei dargli una seconda possibilità ora che la seconda stagione è ormai iniziata, ma qualcosa, ancora, mi frena.

Voto: ☕☕/5

4 commenti:

  1. Stranamente, ispirava più Atlanda che Dear White People.
    Anche se il recupero, in un caso e nell'altro, proprio non preme.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non premeva nemmeno me, ma in un momento di stanca credimi che Dear White People merita, e potrebbe conquistarti senza problemi.
      Glover, purtroppo, non è Ansari, e Atlanta non è New York.

      Elimina
  2. Grande che le hai recuperate!
    Anche io ho preferito Dear White People, scritta meglio.
    Non ci resta che aspettare la stagione 2, già confermata anche se non ho idee di quando la caricheranno su Netflix...

    Atlanta è un oggetto strano. La prima stagione tutto sommato mi ha convinto, mentre con la seconda sto cominciando a fare un po' di fatica. Mi sorge un dubbio: che la creatura di Donald Glover non vada da nessuna parte?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se mi dici così, confermando in parte un dubbio che già avevo, la voglia di riprenderlo quasi si azzera. Forse non solo il giusto target di pubblico visti gli elogi letti qua e là, resto ad aspettare Dear White People.

      Elimina