19 dicembre 2018

The Marvelous Mrs. Maisel - Stagione 2

Mondo Serial

Ci sono persone che anche se non vedi per mesi, anni, quando ritrovi senti più vicine di quelle che vedi tutti i giorni.
Non ti eri accorto, poi, di quanto ti erano mancate.
E ci sono serie TV così, che senti amiche, che senti come un elisir benevolo di cui non sapevi di avere bisogno.
Mrs. Maisel è così.
The Marvelous Mrs. Maisel è così.
Una serie dai tempi comici perfetti, dall'ambientazione perfetta, dalla protagonista perfetta e soprattutto dalla sceneggiatura perfetta che riprende la narrazione lì dove ci aveva lasciato nella prima stagione, con un matrimonio che era in crisi, forse no, forse sì, con una carriera iniziata a singhiozzi che poco a poco prendeva la sua strada.



Si ricomincia, allora, ci si prende una meritata vacanza prima a Parigi (con quei zuccherosi cliché americani) poi nei monti Catskill (con le stranezze ebraiche), per chiudere un cerchio e aprirne un altro, per svelare segreti tenuti fin troppo tempo nascosti e per espiare colpe e poi via, quella carriera si cerca di consolidarla, quel nome farlo conoscere, quel pubblico conquistarlo.
Ma non c'è solo l'irresistibile Midge, la donna perfetta, la weirdo di cui è impossibile non innamorarsi, chiamata qui a mantenere insieme carriera e famiglia, a dividere poi il suo cuore, con il nostro che si divide in tre (Joel/Lenny/Benjamin neanche fosse il triangolo Gilmore Christopher/Luke/Medina) indecisi su chi tifare (io una preferenza però ce l'ho, e la sbandiero da sempre).
C'è l'intero universo che a lei ruoto attorno da adorare, a partire da un padre burbero e dai tempi comici che si fanno ereditari, passando per un marito che cerca il suo posto, il suo ruolo con il cuore spezzato, un nuovo aitante fidanzato che nonostante le premesse perde per lei la testa e ovviamente una manager sboccata e tutt'altro che femminile che forse troppo brava a gestirla non lo è, ma che come lei sa strappare risate a non finire tenendo sottobraccio uno sturalavandini.


E poi ci sono i monologhi, c'è quella scrittura altissima pur partendo dal basso, che si calchi un palcoscenico, che si stia davanti a una macchina da presa o semplicemente a discutere in un bar, quella parlantina veloce piena di frecciatine che è la firma dei Sherman-Palladino, è qualcosa di sublime.
Basterebbe l'episodio 2x07 (Look, she made a hat) a dimostrarlo, in cui l'arte entra prepotentemente in scena con il magnetico Rufus Sewell, o quel finale amaro di Let's face the music and dance (2x06).
Inevitabili poi le tante stoccate femministe, ma non pensate a barbose riproposizioni trite e ritrite per calcare l'onda del #metoo, qui c'è dell'intelligenza, c'è del sottile per riproporci una situazione femminile non certo facile fin da quei favolosi anni '50.
Con gli abiti da invidia, la colonna sonora che nei titoli di coda si concede pure gli Strokes, seguire le vicissitudini personali e professionali di Midge è come ritrovare un'amica a cui si vuole bene, sempre. E che non si pensava potesse essere mancata e mancare così tanto.


Voto: ☕☕☕☕½/5

4 commenti:

  1. In rampa di lancio in vista dei listoni finali. Ho visto solo il primo episodio qualche settimana fa (senza grande entusiasmo, lo confesso), e poi sono stato presto dal recupero dell'ultimo, sfortunato Daredevil. Che ansia mettersi in pari, un po' meno sapere che mi aspetta Midge. ;)

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    1. Che ansia davvero, tanti titoli rimarranno fuori per mancanza di tempo o per non averli trovati, ma Midge è stato un balsamo rinvigorente: fossero tutte così ben scritte e recitate le serie TV!
      E vedrai che rifatto l'orecchio e l'occhio al ritmo, ci troverai lo stesso amore dello scorso anno, se non di più :)

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  2. Sono alla 5a puntata della seconda serie. Se non si è super puntigliosi, la serie è uno spasso e lei ha una boccaccia che la rende ancora più adorabile di Lorelai. Mi piace molto!

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    1. È una di quella serie che fan proprio star bene, scritta benissimo,interpretata ancora meglio. Mi ci voleva in attesa di tornare -si spera presto!- a Stars Hollow.

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