26 aprile 2018

Loro 1

Andiamo al Cinema

Volevo aspettare, come fatto per Nymphomaniac, di vedere il film intero, e non solo la sua prima parte.
Volevo aspettare, come giustamente si dovrebbe fare, senza dare giudizi, senza chiedere spiegazioni di sorta, con il quadro completo davanti, ma mi sono lasciata tentare, un viaggio è imminente, e meglio mettere su carta -o su blog- almeno queste prime impressioni, ben consapevole che saranno solo le prime, che non sono definitive e che ogni giudizio è sospeso.
Chiaro?
Possiamo evitare toni polemici?
Bene.
Anche perchè Sorrentino con me sfonda una porta aperta, sempre affascinata dal suo sguardo, dalla sua voce, dalle immagini di pura poesia che sa regalare anche se inquadrano un agnello sacrificale, o da dialoghi che in bocca ad altri, in mano ad altri, potrebbero risultare banali, scollegati, irreali.
Invece, lui può, lui sa, l'equilibrio viene raggiunto, questo è il suo stile.



Ma c'è qualcosa di diverso, in Loro1, c'è una velocità maggiore, un ritmo maggiore, che non si aveva con i lunghi carrelli, le lunghe passeggiate vuoi nella Roma de La grande bellezza, vuoi nelle montagne incantate di Youth. Si è più dalle parti di The Young Pope, questa volta, il linguaggio si è fatto più fresco, più leggero, più concitato. C'è una storia, non solo dei personaggi da seguire, da far vivere.
Naturale se devi raccontare la scalata al potere partendo dal basso, naturale se questa scalata è fatta a suon di tirate di droga, di ragazze facili da provare e prestare ai potenti, di sveltine e veline.
La prima parte di questa prima parte ruota attorno a Loro, a Loro che ruotano attorno a Lui che mai si vede, ma è presenza fissa nei discorsi, traguardo irraggiungibile. Loro sono Sergio Morra e moglie, che da Taranto, appalto dopo appalto, festino dopo festino e ragazza dopo ragazza, arrivano a Roma, al circolo giusto.
Ed è un tripudio di canzoni facili, di polvere bianca, di corpi allo specchio e al vento, con la sensazione e la consapevolezza però, di dover ancora sgomitare, di essere sempre uno scalino sotto.
"È dura la vita quando non sai fare un cazzo", dice Kasia Smutiniak, bella e impossibile, al bello e volgare Riccardo Scamarcio.


Il tripudio di questa bella vita fatta di apparenza si ha in quella villa in riva al mare, a bordo piscina, in una Sardegna da favola dove piove MDMA, dove Sorrentino è quello che ben si conosce, quello delle scene aeree, dei lunghi carrelli, della musica sognante, di un videoclip di pura magia.
Da qui, si sferza, e si vede Lui.
Lui, Silvio, mascherato, solo, depresso, e i tentativi infiniti di riconquistare una moglie stanca e ferita nell'orgoglio e nella dignità. Lui, in pausa momentanea da Loro, incapace di godersi il mare, la sua villa, senza di Loro, appunto.
Arriva tardi, arriva in punta di piedi e indossando babbucce, e anche se il trucco c'è e si vede, se la parlata sembra insolita, ci si aspetta altro, e altro -ovviamente- arriverà.
Per ora, con gli occhi pieni di una bellezza esteticamente diversa dal solito, con le orecchie piene di musica diversa, straniante, ma efficace (da Kylie Minogue a King of my castle passando per Fabio Concato), con la mente più colma del cuore, che corre a riconoscere volti, situazioni, nomi, si resta in attesa, si cerca di ricordare tutto, e di rientrare nello spirito giusto il prossimo 10 maggio quando questo film bestiale proseguirà.


Regia Paolo Sorrentino
Sceneggiatura Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Musiche Lele Marchitelli
Cast Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, 
Toni Servillo, Elena Sofia Ricci

4 commenti:

  1. Lo temevo, non trovando in Sorrentino tutta questa grande bellezza, anzi.
    L'ho perdonato un po' con Youth e poi con The Young Pope direttamente. Se siamo più dalle parti del Papa, meno sonnacchiose e liriche, già ho il cuore più leggero, anche se sesso, droga e bunga bunga sono quelli che mi aspettavo.

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    1. Se di Silvio si parla, quello si deve mostrare ;) fatico a prevedere la tua reazione, e con la scusa della seconda parte sono in sospeso pure io, ma alcune scene, alcuni dialoghi, son quelli che fan breccia!

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  2. Incrocio le dita. Sperando magari di vederlo tutto in colpo. Come Nymphomaniac, e pure Kill Bill.

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    1. Fai bene, io privilegio il grande schermo, e sapevo che la mia pessima memoria e New York di mezzo mi avrebbero fregato le sensazioni. Meglio appuntarle ;)

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