29 ottobre 2018

Tickled

Settimana Crime

Torna nella settimana di Halloween l'appuntamento con il Crime, diventato ormai annuale, diventato un momento per sfogare vecchi pallini ed ad andare in fissa per qualche giorno con casi di omicidi, dispute in tribunale, presunti innocenti e colpevoli da trovare.
Torna in questa settimana, convinta come sono che molto spesso la realtà metta più brividi della finzione, e le storie che si accavalleranno nei prossimi giorni lo dimostrano.
Partiamo da un articolo di giornale, da un giornalista neozelandese abituato a raccontare lo strano che c'è nel mondo e che si imbatte in un evento: una gara in piena regola di solletico.
Già, il solletico visto come sport.



Ovviamente, la curiosità prende piede, manda una mail all'organizzazione che il tutto ha organizzato per saperne di più e per chiedere la disponibilità ad un'intervista, ma si ritrova ricoperto di insulti e di minacce.
La sua colpa?
Essere gay.
Ovvio che una risposta simile non possa che aumentare la curiosità e la voglia di scavare in questa organizzazione, nel suo approccio al solletico, soprattutto quando i video in rete dimostrano come a partecipare siano solo giovani ragazzi di bell'aspetto, in tute aderenti o a torso nudo, in quelle che sembrano a pieno titolo dei preliminari o delle pratiche erotiche.
Parte, allora, la ricerca di David Farrier e del suo collaboratore Dylan Reeve. Si spingono fino a Los Angeles, si spingono a conoscere i feticisti di questo genere, e mentre le minacce, le querele, le azioni legali a suo carico aumentano, un solo nome, una sola misteriosa figura, sembra esserci dietro a tutto questo.


E si scoprono retroscena agghiaccianti, di ragazzi altrettanto minacciati, bullizzati in rete per quei video che avevano cercato di far togliere, si scoprono identità segrete attive dai primi tempi di internet, famiglie ricche che mettono tutto a tacere, attività -fino a poco fa- ancora a pieno regime, soprattutto in zone d'America (ma anche del mondo, Italia compresa) dove ricevere soldi, una stanza d'albergo e un volo pagato per girare un video in cui farsi fare il solletico, sembrano un miracolo.
Scoprire che sotto c'è dell'altro, fa invece più male.
Questo strano viaggio dai mille risvolti partito dall'altra parte del mondo e capace di scoperchiare una realtà lunga anni, coinvolge, e fa anche un po' di orrore.
David Farrier e Dylan Reeve sono i nostri traghettatori, che tra interviste, appostamenti e ricerche, costruiscono una vicenda tutt'altro che leggera, tutt'altro che divertente.
Non svelo troppo, la visione scorre tutta su Netflix senza ostacoli.
Per saperne di più, e scoprire alla fine del documentario cosa ne è stato dei suoi protagonisti, rimando al loro articolo QUI.


4 commenti:

  1. Ho sempre incrociato questa piuma su Netflix, senza mai soffermarmi sul contenuto della visione. Settimana crime sia, e io, che poco sono ferrato, ti seguirò con piacere e prenderò appunti.
    Il massimo del crime che sto vedendo in questi giorni? American Vandal a pranzo. :)

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    1. Di American Vandal parlerò domani, unica serie-serie in mezzo a documentari.
      Qui si scoperchia una strano mondo con delle strane ossessioni, c'è di meglio, ma breve e assurdo nel suo sviluppo sa farsi guardare.

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  2. Questo docu parte da uno stuzzicante, anzi solleticante spunto molto singolare, quasi alla American Vandal.
    Anche se in questo caso mi sembra di capire che sia tutto più serio e pesante...

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    1. Più che serio e pesante, assurdo proprio come American Vandal. Quasi non ci credi a chi sia il colpevole, a come riesca a farla franca da anni. Ti solletica l'idea?

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