23 dicembre 2018

La Domenica Scrivo - Disneyland (emozioni e consigli di un sogno)

Sono stata a Disneyland
Erano 30 anni che volevo scriverlo.
Va bene, 30 anni magari no, ma da quando ho preso coscienza dell'esistenza di Disneyland.
Cresciuta a pane e Disney, maturata con l'amore profondo verso una Parigi in cui non mi stancherò mai di tornare, cosa potevo chiedere di più di una Disneyland costruita fuori Parigi e di un giovine che difficilmente batterà in futuro la bellezza di un regalo simile?
Già, ho compiuto 30 anni e me ne sono sentiti di colpo 3, trovandomi a piangere lacrimoni di felicità al sapere che da lì a qualche settimana avrei finalmente visto quel castello incantato che apre la maggior parte dei miei film preferiti.



Arrivi lì, senza troppa fila, con l'entusiasmo e l'ansia per voler fare, vedere, provare tutto e resti senza parole.
Sei dentro quelle fiabe, sei dentro quel mondo.
Sei dentro un film, con quelle casette americane che sembrano finte, con quelle luci, quei colori, quella colonna sonora che risuona da chissà dove e in ogni dove.
Ed è bellissimo.
Certo, è pure un po' stucchevole e strano, è pure il massimo del consumismo con quelle casette occupate da negozi che vendono ogni tipo di gadget, ma non voglio spazio per questi tipi di ragionamenti adulti, né quel giorno né oggi. No, voglio tornare bambina, e vuol dire entrare in quel castello, aggirarsi per le stanze di Aurora, nella grotta di quel dragone, viaggiare per le miniere dei 7 nani, godere di tanti elefanti volanti in cielo, prendere un the con il cappellaio matto.
E poi spostarsi, verso l'avventura e la frontiera, ritrovarsi nel vecchio e polveroso west e nel mezzo di una giungla in cui si nascondono pure Kevin e il signor Fredricksen. E sali su un albero così grande e così bello che non sai se è vero o finto, resti ammaliata per entrambe le possibilità (anche se sì, quelle foglie fanno capire che siamo davanti a una magia ricostruita, ma com'è ben ricostruita!) e vedi tutto dall'alto, concedendoti un altro piccolo pensiero da adulta, pensando ad architetti e muratori, a sceneggiatori e imbianchini, tutti capaci di rendere vivo e vero un sogno.
Ti sposti ancora, verso un futuro popolato per lo più da una galassia lontana, e poi esci, che c'è un altro parco, un altro studios da vedere e qui sì, accecata dalle luci della ribalta sembra di aggirarsi fra capannoni e set di scena, sembra di essere dentro quel film, ma questa volta da fuori, muovendosi dietro le quinte.


Questo post vorrebbe innalzarsi anche a breve guida su cosa fare e cosa non fare una volta entrati nel regno delle fiabe. Il consiglio è che sì, tanto è bello ritrovare la magia incrementata dalla presenza del Natale, quanto è gelido girovagare e affrontare le varie attrazioni, oltre che la giornata in sé. Siete avvertiti. Ma la folla è meno presente, le famiglie con infanti (che mai capirò la loro pazienza) sono ridotte.
In ogni caso, guida esperta non posso essere: sono e resto una fifona e la maggior parte delle attrazioni "estreme" le ho saltate: no montagne russe e simili (mi è bastato salire sulla quella di Indiana Jones per avere un mezzo infarto e decretare la fine della mia esperienza sulle montagne russe) anche se la famosa Twilight Zone Tower l'ho voluta affrontare, forte della presenza di piccoli bimbi che giustamente si sono messi ad urlare una volta che l'ascensore di questo hotel in disuso ha iniziato a precipitare-risalire-riprecipitare per i suoi 13 piani.
Lo stomaco in gola, le urla che non uscivano.
Ripeto: mai più.
Il bello per me, è sentirsi davvero tornare bambini, perdersi in mondi e fiabe ricreate in cui si può passeggiare. Il bello è incontrare beniamini di sempre in giro (Baloo, quanto è bello Baloo! Jafar, quante volte ho incrociato Jafar! Aladdin... no, lo volevo più bello), ridere un po' pensando a chi sotto costumi pelosi e maschere si cela in realtà, commuoversi per l'emozione, la felicità e a volte pure un po' di paura, che c'è fra i bambini in fila per conoscerli.
Il bello è essere completamente immersi in queste fiabe, succede nella ricreazioni di labirinti (in cui la folle storia di Alice e il suo Paese delle Meraviglie lascia incantati), o di veri e propri ristoranti.
E poi c'è Ratatouille che da sempre è fra i miei film d'animazione preferiti. Da ora posso dire che per un po' sono stata un topo, sono corsa a perdifiato sotto tavoli, sotto fornelli, dentro celle frigorifere e forni, ho assaporato il buon odore della cucina francese, ho rischiato di essere scoperta da critici spaventosi e soprattutto ho conosciuto Remy e Emile.
Sono poi andata nello spazio più profondo, con un pilota pasticcione come C-3PO alla guida della nostra astronave, scappando dai controlli, dai malviventi, cercando rifugio in mezzo a rovine e nature incontaminate.
Potere del 4D, potere di un'immersione che si fa davvero totale mandandomi con così poco in brodo di giuggiole.


In ogni caso, qualche consiglio posso darlo:
- dove possibile, la fila della single ride è preferibile, si affronterà l'attrazione in solitaria ma si risparmia davvero parecchio tempo.
-la app ufficiale di Disneyland Paris aiuta a orientarsi e a sapere in tempo reale il tempo di attesa delle varie attrazioni, scaricatela
- se fa freddo, godere dei tanti chioschi in cui the e cioccolata e vino caldo vengono serviti, i più carini sono quelli fuori Chez Remy, in cui manco a dirlo tutti i cuochi sembrano dei topolini.
Ah, l'attenzione per i particolari!
- la vera magia è tutta nel Disneyland Classic, quella che farà andare in brodo di giuggiole il cuore di ogni bambino, anche se cresciuto. I Walt Disney Studios è invece più piccolo e più per adulti, con attrazioni più spericolate e avvincenti. Bastano un paio d'ore per girarlo, anche se ripeto che avendo saltato tutte le montagne russe -compresa quella rock, quella di Nemo- faccio poco testo per le tempistiche.
- bisogno di un po' di riposo e di dietro le quinte? Mentre si scopriranno l'evoluzione di personaggi e delle loro storie (con un montaggio meraviglioso e con un comico che duetta con Mushu in quasi presa diretta) si può stare comodamente seduti in due cinema. Entrati per caso all'Art of Disney Animation è stata una pausa ristoratrice e soprattutto necessaria per affrontare il gelo di un sole al suo tramonto ormai.
- all'inevitabile shopping mi sono dedicata solo alla fine, sapendo che il giovine avrebbe odiato dover aggirarsi tutta la giornata con sacchetti e sacchettini. Decisione saggia, peccato che così la pensassero tutti, che come me si sono fiondati al Disney Village aperto anche dopo la chiusura dei parchi. Ovviamente c'è di tutto, ovviamente vorrete morire lì dentro, sia per la bellezza di certe cose, sia per la calca che si viene a creare. Forse, aspettare un altro po' non sarebbe stato male, in ogni caso ora anche nel mio alberello di Natale un po' di magia targata Disney c'è.


Onestamente, poi, volendo godere della magia Disney fare 45-50 minuti di coda per un giro in giostra di appena 2 minuti non lo trovo così sensato. Ho preferito girovagare, entrare a dare un'occhiata nei ristoranti a tema (mangiando un semplice panino all'Hakuna Matata, wow!) per rimanere abbagliata dall'attenzione per ogni dettaglio.
Il bello è come sempre riservato per la fine, in cui tutti ma proprio tutti ci si ritrova lì, ai piedi di Main Street, con il naso all'insù rivolto a quel castello ormai così familiare.
Parte la musica, partono le luci, ed è un gioco fantastico fra proiezioni che quel castello lo cambiano e lo vestono e fuochi d'artificio che emozionano ancor più.
Per i 90 anni di Topolino gli spettacoli sono stati due, e nonostante la scelta di proiettare anche le versioni live action dei grandi classici (Bella e la Bestia parlo di te!) si vive il tutto immersi in un romanticismo, in una magia, che non ha davvero fine.
O forse sì.
Quando il gelo conquista i piedi, quando la stanchezza si fa sentire, quando tutto chiude.
Ma tu resti lì un altro po', perché non pensavi potesse renderti così felice la realizzazione di un sogno lungo una vita.


8 commenti:

  1. Non è mai troppo tardi per farsi questi magici regali. Voglio andarci io, sin da bambino. Ricordo che rubavo le brochure nell'agenzia di viaggi di un amico e le conservano nella scrivania. Probabilmente le avrò ancora!

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    1. Io ho provato per anni a partecipare a concorsi vari in cui ti regalano un soggiorno. Il prossimo sogno e rimanerci a dormire, ma prima tocca vendere un rene mi sa ;)

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  2. Ho visto, davvero bellissimo, posto straordinario e magnifico, mi sono emozionato leggendoti e vedendo tutte queste bellissime foto ;)

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    1. Grazie mille! Un sogno diventato realtà e avrei altri video, altre foto a testimoniarlo, ma evito di assillare!

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  3. Considerando il mio "amore" per la Disney, le disneyate e per le giostre, per me invece potrebbe essere la realizzazione di un incubo. XD

    Come esperienza comunque non dev'essere male e in ogni caso appoggio il tuo no a montagne russe e simili. ;)


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    1. Anche un cuore di pietra come te potrebbe sciogliersi di fronte a tanta bellezza, è davvero come tornare bambini e credere per un po' alla magia ;)

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  4. Noi ci siamo stati due volte, per qualche giorno entri un altro mondo, senza problemi, spensierato, ideale per staccare e tornare bambini, una meraviglia...

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    1. Esatto, si torna bambini, si vive dentro una bolla fatta di fiabe e momenti magici. Di sicuro, con calma, ci tornerò.

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