4 maggio 2019

Stanlio & Ollio

Andiamo al Cinema

Quante generazioni hanno riso davanti agli sketch di Stanlio e Ollio?
Quanti bambini sono rimasti incantati di fronte a questa strana coppia di amici, uno magro e dall'espressione sempliciotta, l'altro sovrappeso e orgoglioso?
A Stanlio & Ollio sono legati pomeriggi e pause della mia infanzia, con i nonni al mio fianco a ridere di gusto assieme a me. Nonni nati negli stessi anni in cui Stan Laurel e e Oliver Hardy erano all'apice del successo.
Se già questo stupisce, la visione del film a loro dedicato dimostra che questo tipo di umorismo anche a distanza di 80 anni, anche con lo snobismo che può caratterizzare l'età adulta, una risata, genuina e ingenua la strappa ancora.
Ma questa strana coppia, questi amici che si vogliono bene pur mal sopportandosi durante le loro gag, com'erano nella vita vera?
Quanto hanno lavorato e studiato per i loro film, le loro mosse e numeri?



La risposta arriva con un biopic di cui inizialmente non si sentiva il bisogno ma che finisce invece per scaldare il cuore.
Troviamo Stanlio e Ollio non più sulla cresta dell'onda, distanti 16 anni dal loro apice, da cui contratti, divorzi, scommesse azzardate hanno allontanato.
Li ritroviamo presi da un tour europeo che dovrebbe risanare crepe personali e finanziarie pur non partendo in modo brillante, tra piccoli teatri, pubblico ristretto.
Sembra la fine, con le risate sonore intrise della malinconia tipica del tramonto.
Ma, se ci sono generazioni che portano quelle bombette nel cuore, se il passaparola funziona poco ma la pubblicità funziona di più, la situazione può essere rimediata, aggiustata.
Dando a noi una lezione di marketing.


E se John C. Reilly e Steve Coogan non sembravano la scelta più ovvia per interpretare il duo, ci si ricrede subito.
La fisicità diversa dei due attori, quel loro essere più spalla che protagonisti, scompare di fronte  a un trucco credibile ma soprattutto a un'immedesimazione che toglie ogni dubbio e fa quasi credere di trovarsi di fronte ai veri Stanlio & Ollio.
Le mosse, i gesti, le gag, sono le stesse di 70 anni fa. Sono quelle che nei pomeriggi sonnacchiosi sul divano tenevano svegli, facevano compagnia e facevano sorridere.
La buona notizia è che davvero niente è cambiato, che si ride e si sorride ancora.
Quella ottima è che questa volta il racconto che tiene uniti questi sketch, queste gag, è più solido. Molto più solido.
Racconta di un'amicizia e di una carriera, del diverso modo di approcciarsi e di starsi accanto, ma anche di una lealtà sincera.
Racconta di Stanlio e Ollio, sopra e fuori dal palco, con mogli che fanno da coppia comica a loro volta, diverse e complementari come sono.
Il finale malinconico diventa quindi un omaggio e non può che prendere ed emozionare, con quelle luci della ribalta che si abbassano a creare ombre, ma che in fondo non si sono mai spente.


Voto: ☕☕/5

13 commenti:

  1. Spero di vederlo in serata. Qualche lacrima l'ho messa in conto. Questi biopic alla My week with Marilyn MI fregano sempre!

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    1. Quando ben fatti e quando raccontano bene anche storie e personaggi apparentemente semplici, fregano anche me. Saprà soddisfarti, lo so.

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  2. A me l'unico che mi faceva ridere era Totò.
    Sicuramente non lo vedo.

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    1. Il consiglio è di dargli una possibilità, se la merita visto il racconto, visti i protagonisti.

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  3. Un bel film che racconta una bella storia. E quando si raccontano belle storie non c'è bisogno di molti virtuosismi di regia. Un film che parla di amicizia, di lavoro e di fatica: la fatica dell'attore, la gloria effimera, i sentimenti che resistono alla crisi. Mi è piaciuto molto.

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    1. Esattamente, nella sua semplicità e didascalia sa come toccare le corde giuste, dell'emozione e della nostalgia mettendo in campo l'amicizia e la lealtà.

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  4. Da piccolo li adoravo, ancora adesso eh, e proprio per questo non vedo l'ora di vederlo ;)

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    1. In questo caso la carta della nostalgia è giocata benissimo, e io che credevo non mi facessero più ridere, mi sono trovata a sorridere più e più volte.

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  5. Grazie per la tua critica!! Un film che voglio assolutamente vedere😀

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  6. Julez mi sta tampinando per vederlo il prima possibile, ho fiducia sul fatto che sia uno di quei film che alla fine è un piacere guardare, e mi pare di capire che sia così.

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    1. Julez fa bene a insistere, anche perché c'è un fondo fordiano che saprà come affondare anche te ;)

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  7. Bel post! Ero indeciso dove lasciare il primo commento, visto che ti seguo da poco (e come te sono uno di quelli che se può vive di cinema, oltretutto tendo a "timbrare il cartellino" nel vero senso della parola, con tanto di "visto" fatto con la biro sull'abbonamento per dieci uscite che tendo a fare puntualmente in un cinema d'essai della zona).

    Mi piace perché, come ho scritto nel mio post(non per fare spam), ognuno ha una sua visione di un film ed è bello per una volta vedere le cose con gli occhi degli altri. Visto oltretutto i numerosi film che abbiamo visto in comune... ho di che divertirmi! Il fatto che ti sia piaciuto anche a te mi dona buon umore!

    A dirla tutta...non sono sono solo le uscite cinematografiche a spingermi a iscrivermi, ma...quel "Central Perk". Lo dice uno che, prima dei cofanetti in dvd le puntate se le registrava su vhs ancora quando erano su rai tre e a distanza di anni sa ancora le battute a memoria e ha fatto di Matthew Perry una sua ragione di vita, praticamente! ;-)

    Che altro aggiungere...grazie per le tue recensioni!

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