Sulle solite pellicole dalla Mostra di Venezia (di questa e della scorsa edizione), su Gerard Butler e su quei titolini italiani che trovano spazio in mezzo al nulla.
Ambientato a Venezia, un thriller che non ti aspetti dall'Italia.
In cui un figlio perduto sembra farsi sentire in quella casa che i genitori hanno abbandonato dopo il divorzio. Ora che quel padre aspetta un altro figlio da un'altra donna, i dubbi di fede emergono.
Con Stefano Accorsi e Valeria Golino e Maya Sansa.
Rischio caduta ce n'è, ma anche un pizzico di curiosità.
Fresca commedia tunisina, con la bellissima Golshifteh Farahani che torna in patria dopo la laurea a Parigi in psicologia e decide di aprire il suo studio a Tunisi.
Non sarà facile farsi accettare, non sarà facile arginare i problemi burocratici per avere una licenza.
Si sorride, si ringrazia per la leggerezza che a Venezia ha dato lo scorso anno.
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Altra pellicola veneziana datata di quel Leone d'oro di Roy Andersson.
La formula è sempre quella: quadri statici a mostrare l'assurdo dell'umanità, in questo caso in rapporto con la fede.
Se il suo stile lo si apprezza bene, altrimenti sembra solo ripetersi.
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Commedia trita e ritrita e piena di equivoci, sulla pazzia fatta a Las Vegas che non è rimasta a Las Vegas: passati gli anni, quel matrimonio stipulato sull'onda dell'entusiasmo e presto dimenticato, deve portare ad un divorzio se non si vuole rischiare la bigamia.
Cast che vorrebbe essere fresco (Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Ricky Memphis), ma fa solo tristezza.
Un venditore di granite fa la cosa giusta e denuncia un killer mafioso. Sotto protezione testimoni viene messo in un residence nei boschi del Friuli, e dovrà riuscire ad ambientarsi.
Difficile capire se vale la pena scommetterci.
Dopo Tenet, al boxoffice resiste solo lui: Gerard Butler, l'instancabile protagonista di action spegni-neuroni.
E allora ecco che si pesca un altro titolo dalla sua filmografia, qui deve vedersela con una cometa che minaccia la vita sulla Terra.
Però.
Se non basta il poster che se la suona e se la canta, basta il Trailer che sembra partorito da Maccio Capatonda.
Adoro Valeria Golino.
RispondiEliminaCredo che Golino e Accorsi assieme possano fare anche più danni del Covid 19
RispondiEliminaDue pareri opposti in questi due primi commenti. Diciamo che è il film a lasciarmi perplessa, anche se per l'ambientazione un pizzico di curiosità c'è.
EliminaI primi due mi ispirano moltissimo.
RispondiEliminaIo continuo ad aspettare il film giusto per tornare in sala, Accorsi non sa fare la differenza a questo giro.
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