22 marzo 2021

Il Lunedì Leggo - Dai Diamanti Non Nasce Niente di Serena Dandini

Ormai i Lunedì iniziano sempre con le stesse AVVERTENZE, anche se questa volta leggermente modificate.

Attenzione: questo libro farà male se la vostra voglia di viaggiare in questo anno in cui non è stato possibile è irrefrenabile
Attenzione: questo libro vi farà male se la vostra lista di piante e fiori da volere è già lunga, perché vi spingerà ad aggiungere nomi, varietà, tipologie a non finire.
Avvertenze finite, anzi no, l'ultima: finirete per amare ancor di più Serena Dandini.


Se come me siete dei wannabe pollici verdi, se avete comprato una casa più per il suo giardino che per le sue stanze, se potreste fare follie dentro un vivaio e se sognate per tutto l'anno il momento della primavera in cui ritrovare i bulbi sotterrati, i semi fiorire, l'orto da fare, allora questo libro sarà la vostra croce e la vostra delizia.
Dopo avermi portato a spasso per Parigi, ritrovo Serena Dandini con il suo esordio alla scrittura che unisce le sue passioni: la scrittura e il giardinaggio, e pure il viaggio.
Già nella capitale francese si soffermava a raccontare la bellezza di parchi e zone verdi, qui condivide gioie e dolori di chi si prende cura di piante, si intestardisce con posizioni sbagliate, ruba talee e semi, cerca di creare il suo angolo di natura anche in un balcone senza luce, e soprattutto ci racconta le storie di famosi giardinieri, di professione o incognito.
Dalla moglie di Napoleone, Giuseppina, a cui è stata pure dedicata una rosa (la Souvenir de la Malmaison che prontamente ho ordinato per il mio giardino), il giardino in riva al mare di Derek Jarman di cui esiste un documentario che ovviamente vedrò, passando per George Harrison e la Vita Sackville-West di cui era innamorata Virginia Woolf.

Si parla degli esperimenti, di quella pace trovata sporcandosi le mani di terra, di quelle conquiste che sono una soddisfazione che gli amici non potranno mai capire… ma la vedi, quel virgulto di peonia che sta sbucando? Sopravvissuta alle beccate delle galline, agli scavi del cane? Li vedi i  tulipani farsi strada nel terreno? E i gelsomini lentamente espandersi?
E ci sono le storie delle piante in sé, dai Ginki e i Kaki sopravvissuti alle esplosioni nucleari in Giappone alle rose con le loro mille varietà, alla perfezione geometrica di certe camelie che non a caso sono diventate il fiore preferito di quel perfettino del giovine che si è creato la sua siepe, tanto da ribattezzarlo Il signore delle Camelie.

Vaga e divaga la Dandini -un po' come me-, inframmezzandoci i suoi viaggi, i suoi furti d'arte, le sue spese in vivaio e pure dal concessionario con un'auto presa appositamente per ospitare più piante possibili. Raccontandoci le sue disavventure con tanto di incidente diplomatico per avere un seme, gli incontri fortuiti per avere una talea.
Ora che la passione per le piante sembra esplosa e aver conquistato l'Instagram tutto, questo libricino diventa una summa con cui far pace con il proprio pollice nero e trovare soluzioni alle catastrofi (sì, io e la Dandini condividiamo l'angolo nursery, o l'angolo di ricovero per quelle piante che non ci si sente di buttare, a cui si vuole dare un'altra possibilità, alla ricerca di uno scampolo di vita ma lontano dagli occhi).

Da leggere con Google immagini aperto al proprio fianco, con gli essenziali appunti giardinieri alla fine da colmare di… beh, appunti e il portafoglio pronto alle prossime spese e ai prossimi viaggi.
I miei?
Una voglia matta di visitare la Villa Majorelle a Marrakech che Yves Saint Laurent ha restaurato (e dove riposa), la Mank's House, Sissinghurst e i Lost Gardens of Heligans in Gran Bretagna, il Tempio di Hosen'ji in Giappone. Già in un futuro carrello assieme alla rosa di Giuseppina, la Clemantis e la Thumbergia.
Sì, una croce e una delizia questo libro, parafrasando Marylin e omaggiando De André, Flowers are a girl's best friend!

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