15 marzo 2021

Il Lunedì Leggo - Avremo sempre Parigi di Serena Dandini

Altro lunedì, altro viaggio su carta. 
E tocca ripetere le AVVERTENZE della scorsa settimana, perché valgono allo stesso modo:

Attenzione: questo libro farà male se la vostra voglia di viaggiare in questo anno in cui non è stato possibile è irrefrenabile
Attenzione: questo libro vi farà male se siete già stati a Parigi o se avete intenzione di andarci o se vorreste ritornarci.
Attenzione: questo libro vi farà male se la vostra lista dei libri da leggere è già lunga, perché vi spingerà ad aggiungere titoli, autori, raccolte di racconti a non finire.
Avvertenze finite, anzi no, l'ultima: finirete per amare ancor di più Serena Dandini.


Già, quella Serena Dandini che sempre ho amato in TV, ora la amo ancora di più e non solo per il meraviglioso titolo scelto come dichiarazione d'amore alla città. 
Se da parte sua c'è un po' di rimpianto per non essersi persa allo stesso modo nella Londra punk della gioventù, io da Parigi sono rimasta folgorata ancor prima di visitarla. 
Colpa del suo animo bohémienne, di scrittori, film, libri lì ambientati. Di immagini e dipinti. Non a caso, mentre tutti i compagni di scuola si dividevano fra il mare più vicino e la Spagna delle Ramblas, io finita la maturità è nella Ville Lumière che ho fatto il primo viaggio senza accompagnatori adulti. 
Da quei 18 anni, a Parigi ci sono stata altre 3 volte e mezzo, con quel mezzo che nonostante le visite con il giovine, il regalo meraviglioso che è stato Disneyland, resta il ricordo più bello. Un'intera giornata in attesa dell'aereo per tornare a casa dopo un on the road in Normandia, da passare lì, da sola, ad impegnare il tempo, dentro il silenzio meditativo di Notre Dame, seduta nei parchi ad ammirare artisti di strada, con qualche puntatina ai negozi più belli. 
Ecco, nonostante Parigi l'abbia vista e vissuta queste 4 volte e mezza, l'aver letto il libro della Dandini fa venir voglia di tornarci immediatamente, e fa esclamare a più riprese: "Ma com'è che questo non l'ho visto? Che qui non ci sono stata? Che mi sono persa questo angolo, questo ristorante, questo negozio!?".

Inutile dire che ora la mia copia fiocca di sottolineature, di angoli ai lati delle pagine, di appunti presi nel quanto mai utile spazio finale dedicato ai viaggi da programmare. 
Perché fa davvero scoprire una Parigi diversa, e lo fa attraverso le sue storie. 
Dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc, queste passeggiate in ordine sparso e con qualche libertà poetica concessa, legano spazi e tempi lontani, parlando di bistrot e di giardini, di personaggi storici e di nomi sconosciuti. 
Non manca Serge Gainsbourg o Proust come non mancano Jules Verne e Oscar Wilde, ma si conoscono e si applaudono Rosa Bonheur e la madre di Utrillo (Suzanne Valadon), facendo nel mentre scoprire librerie, graffiti, mercatini delle pulci.
Il tutto, mescolando esperienze personali con fatti storici, e trovarne di narratrici in grado di raccontare e appassionare alle storie così! Sembra di averla al proprio fianco la Dandini, guida esperta e ironica, che si concede qualche pasto stellato e qualche gita fuori porta, qualche digressione pur tenendosi da parte luoghi sacri per quando sarà più pronta. 

Alla faccia delle Lonely Planet o delle mie amate (perché più colorate, più ricche di fotografie) National Geographic, qui ho trovato un nuovo punto di vista per capire e vivere la città.
Chissà quando potrò tornarci, ma non mancherò di visitare il Cinema Luxor e l'Hotel de la Païva e di fare un'aperitivo in una barca in riva alla Senna. 
Insomma, questo lunedì tocca pure copiare il finale della scorsa settimana:
Se le frontiere sono ancora chiuse e se viaggiare fa ancora paura, la soluzione è farlo attraverso pagine di carta.
Sorvolare le Alpi con quest'anfitrione è decisamente uno dei modi migliori.

4 commenti:

  1. Io invece non amo ne' Parigi ne' la Dandini. Ma è l'amore della consorte, per cui l'ho visitata più di NY (sic!) e mi sono vendicato facendole salire la Eiffel a piedi (a mio avviso unica unicità da godere appieno).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli scalini della Tour Eiffel li conosco bene, ci sono salita a piedi due volte ma ne è valsa la pena.
      Il regalo è perfetto per la consorte, anche se il rischio fortissimo è quello di tornarci appena si potrà.

      Elimina
  2. La Dandini mi piace molto, ma non l'ho mai letta. Idem Parigi, mi piace nei film, ma mai stato. Questa lettura potrebbe essere un buon compromesso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Dandini l'ho preferita in mezzo ai fiori del libro del prossimo lunedì, qui in veste di guida funziona lo stesso, e funziona così bene che la voglia di partire la fa venire a tutti.
      Se a Parigi non sei ancora stato questo è un bel modo per far aumentare il desiderio, e soprattutto con un programma fitto fitto appuntato.

      Elimina