Come per Breaking Bad, il recupero di una serie storica si sta trasformando poco a poco -ma neanche tanto- in un innamoramento di quelli seri.
Un innamoramento che va oltre la fattura tecnica, l'ambientazione e la trama, ma che abbraccia il suo cast per intero.
Se cadere nella rete fascinosa e glamour di Don Draper è più facile di quanto si pensi, con Mad Men l'attenzione e l'affetto si amplia a tutti i suoi protagonisti, e non a caso in questa seconda stagione ognuno di loro acquista il proprio spazio fondamentale.
Da Peggy con un lavoro più impegnativo e un grosso peso sulla coscienza, a Joan che trova l'amore sicuro ma non passionale, da Pete che si ritrova inconsapevole padre ma marito incapace di accontentare la moglie, a Sterling che ritrova linfa vitale nella gioventù: tutte queste sottotrame si vanno ad intrecciare in 13 episodi sempre perfetti, a partire dalla costruzione di Three Sundays fino alla parentesi in Florida.
Protagonista è poi, fra tutti, la Sterling-Cooper in sé, che vede la possibilità di ampliarsi grazie al neonato settore televisivo e la probabile acquisizione inglese ad opera della faccia tosta di Duck Philips, mentre marchi storici come l'Heineken e l'American Airline passano per la sala riunioni.
Ovviamente, però, gli occhi di tutti sono puntati sul difficile rapporto tra Betty e Don, che dopo l'apparente pace conquistata grazie ai ricordi, si vede di nuovo a rischio, e mai così tanto, causa nuova amante e nuovi tradimenti dell'impenitente Casanova silenzioso. Riaffiorano nuovi segreti, appartenenti alla prima vita di Don, quando dimenticare Dick Whitman era ancora difficile, e solo grazie a una donna l'equilibrio e la verità, oggi come allora, può essere raggiunto.
Ma la bellezza della serie risiede anche, come si sa, nella cura storica delle trame, e così in questa seconda stagione temi come l'omosessualità -combattuta e repressa- e la lotta al razzismo, vanno ad intrecciarsi con le date fondamentali della morte di Marilyn e la crisi di Cuba. Proprio quest'ultima fa da sfondo a un ultimo episodio che vede i cambiamenti alle porte, e che trasporta a una terza stagione di sicuro appeal.
Insomma... mi precipito già sul divano!
ah, io sono innamorata di Don Draper da anni! Mad Men rimane la mia serie tv preferita, non c'è nulla da fare, ha una perfezione formale, estetica, storico-sociale, narrativa e una bellezza generale che nessun'altra serie ha.
RispondiEliminaBuona continuazione di visione :)
Ormai sono conquistata anch'io! Una bellezza che non credevo possibile, questo recupero sarà lampo!
EliminaNon bella quanto la prima, ma comunque di ottimo livello - il vero calo c'è con la terza, ma poi si riprende subito.
RispondiEliminaMa sinceramente, potrebbe finire nel trash più pure e continuerei a seguirla lo stesso!
La prima era forse più compatta, ma qui ho trovato più spazio dato anche agli altri personaggi, quindi, per me, è comunque una gran stagione!
EliminaQua ci sarebbe un tema da fare ma noi donnah sappiamo già tutto vero?! Meno male che c'è il santo Twitter. Dunque, Mad Men non si può discutere. E' talmente la bellezza che cosa gli vuoi dire?! Ci sono stagioni meno belle, alcune che sicuramente migliori. Però la bellezza di Mad Men, la sua perfezione è solo da ammirare. Sempre.
RispondiEliminaA volte mi ritrovo a bocca aperta per dei semplici passaggi casa/ufficio. La bellezza, dici un gran bene!
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