Arriva un giorno in cui tu ti senti ancora giovane, ancora fresco, ma tutti quelli attorno a te si sono sposati, hanno messo su casa, stanno per avere un bambino.
Succede a me, ora, prima del tempo, e succede a Josh e Cornelia, coppia non così vecchia ma nemmeno così giovane che con l'arrivo della bambina nella vita dei loro migliori amici capisce di essere fuori posto. Per loro è tardi, il treno dei genitori è già passato, ma faticano a capire dove se ne siano andate le notti brave, le feste, i viaggi all'ultimo minuto, e soprattutto anche l'entusiasmo nel lavoro.
Lui, infatti, dopo un buon esordio nel mondo del documentario, si è impantanato con il temibile "progetto numero 2", accumulando in 10 anni ore e ore di riprese, di interviste sulla guerra e sull'economia che tutto sono meno che interessanti.
La loro vita gli appare ancora più piatta quando incontrano una coppia che a loro assomiglia: lei bella e spigliata, lui aspirante regista, di documentari ovviamente. Ma Jamie e Darby sono giovani, vivono alla giornata, si dividono in mille progetti, in mille curiosità, fanno festa, sperimentano ma allo stesso tempo vanno alla riscoperta del passato che proprio Josh e Cornelia hanno abbandonato, riempiendo la loro casa di novelli sposi di VHS, vinili, macchine da scrivere, di tutto quello che fa hipster, insomma.
Impossibile non venir contagiati dalla loro voglia di vivere, impossibile resistere al richiamo del nuovo, e così dimenticandosi la loro età, dimenticando i vecchi amici, si buttano su corsi di hip hop, su nuove mode, su esperienze trascendentali.
Tutto bene, quindi?
No, perchè è chiaro che Jamie forse un secondo fine ce l'ha, ed è quello di sfruttare le conoscenze di Josh, di conoscere il padre di Cornelia, per sfondare finalmente nel mondo del documentario, coinvolgendoli ingenuamente nel racconto di una storia fortuita e sicuramente più geniale e interessante di quella di quel progetto vecchio ormai di 10 anni.
Mentre la vera natura di Jamie emerge, però, il film si perde, appannando la sua freschezza e la sua ironia in favore di una specie di giallo e di questione d'onore da risolvere che non tanto confonde, quanto appesantisce.
Lo scontro generazionale passa in secondo piano, e tutto diventa paradossalmente meno sincero, meno diretto, in quello che è forse il film più commerciale per Noah Baumbach, che dopo aver raccontato i drammi e le crisi dei nuovi adulti in Frances Ha, qui cerca di raccontare la crisi dei 40enni, confrontandoli proprio con la generazione successiva che una strada non ce l'ha, ma se la crea. Con tutti i mezzi possibili.
A tenere in piedi il tutto sono comunque degli attori in ottima forma, in particolare la bellissima Naomi Watts, la cui carriera sembra essere tornata in carreggiata, e lo sempre strepitoso Adam Driver, la cui carriera non troppo agli inizi continuerà a brillare. Convince pure Amanda Seyfried, anche se relegata sullo sfondo rispetto agli altri, mentre Ben Stiller interpreta ancora una volta Ben Stiller, con i suoi tic, il suo nervosismo, i suoi occhi spalancati.
I lati negativi e quelli positivi fanno pari e patta, e forse solo perchè è l'ultima parte quella meno convincente si esce poco soddisfatti dalla visione, ma guardando all'insieme, guardando anche alla regia indie di Baumbach e alla colonna sonora manco a dirlo doc, questo Giovani si Diventa lo si approva, e lo si consiglia come ottima visione estiva.
E non solo.
Dici bene, il film più commerciale di Baumbach, sicuramente lontano da cose come Frances Ha e Il calamaro e la balena, ma che comunque ho visto volentieri, riflettendo anche su un'età che non è poi così lontana. ;)
RispondiEliminaAnche da giovane, questa età sembra avvicinarsi con tutte le coppie che si accasano e mettono su famiglia... la riflessione di Baumbach scema un po', ma si fa vedere.
EliminaE' il primo che vedo del regista e non mi sono fatto chissà che quale idea.
RispondiEliminaCarino, ma dopo un po' si perde, non sapendo se essere comico, drammatico e tutti e due.
Esattamente, il finale manda tutto all'aria, meglio allora se ti recuperi quel gioiellino di Frances Ha, so già che lo amerai anche tu :)
EliminaUno dei diludendi dell'anno.
RispondiEliminaE sarà anche guardabile, ma io non lo consiglierei. A un certo punto diventa troppo irritante.
Mi sa che Baumbach ce lo siamo già giocati. A meno che non faccia come Woody Allen e alterni un film bello a uno brutto...
Con quello che gira al cinema, questo resta comunque guardabile e spendibile per una serata. Un peccato che dopo Frances si sia arrivato a questo, ma spero in una ripresa, come dici pure Woody ci ha abituato a grandi rinascite!
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