6 luglio 2015

Scandal - Stagione 4

Quando i film si fanno ad episodi.

E alla fine ci siamo.
Partita piena di pregiudizi e ritrosie, ho finito per arrivare in pari a una serie che crea letteralmente dipendenza.
Una serie che sì, spesso si lascia andare a lunghissimi dialoghi che hanno più la forma del monologo, che portano in sé tutti i segni della Shonda migliore, ma una serie a cui non si può non voler bene e che non si smetterebbe mai di guardare.


Eccoci qui, quindi, in una quarta stagione divisa quasi nettamente in tre segmenti.
Nel primo dalla pace, dal calore e dal relax in cui si era confinata assieme al bel Jake, vediamo tornare Olivia nella Washington che senza di lei è andata avanti senza troppa fatica.
Il suo ritorno è per dire addio, ma già sappiamo che è forse una scusa, che tutte le promesse per tornare a quella pace, a quel calore, spariranno. E infatti vedere la Pope e soci sgretolata, i suoi fidi compagni e amici ora così distanti senza lei a fare da colla, rende tutto più complicato. Mettici poi un caso che non si può lasciar perdere, e addio Jake, addio isola e stare al sole.
Più frammentaria, con episodi a sviluppo verticale, questa prima parte mostra i cambiamenti interni ed esterni di ognuno, mostra la scalata senza troppa gloria di Abby all'interno della Casa Bianca, mostra il dolore all'interno di quella casa, con una Mellie irriconoscibile ma finalmente più umana, che ha un marito al suo fianco che la accoglie con gentilezza.
Tutto finisce nel bene, tutto finisce senza una scelta, con del vino da bere, una canzone da ballare e il Vermont e lo stare al sole che non hanno più importanza, per ora. Ma tutto finisce in tragedia, in un rapimento che fortunatamente non ho avuto mesi per dover assimilare, un rapimento sconvolgente, che vede Olivia doversela cavare da sola, dover capire e reagire contro nemici non troppo chiari e all'interno di quel governo che lei per prima ha aiutato e il team Pope chiamato a salvarla e a dare il meglio di sé. Vengono presentate così nuove figure chiave, vengono incastrati i pezzi con quel caso che aveva fatto da leitmotiv prima, e dal passato, viene ripescato un ricordo che si era quasi sbiadito.
L'happy end di questo breve ma intensissimo ciclo di episodi, non sembra così felice all'inizio dell'ultima parte, con lo shock che fatica ad essere smaltito e soprattutto con quel padre tanto machiavellico che ora si vuole abbattere per sempre. Le carte per farlo ci sono, ma riuscirci sarà arduo, nonché un cammino macchiato di sangue. Innocente.
Questa cavalcata, al cardiopalma, con la vita dei miei eroi sospesa e a rischio più e più volte, sfocia in un finale che potrebbe riscrivere tutto, in cui quel Presidente alza finalmente la testa, in cui davvero tutto sembra possibile.


Eterogenea, impressionante, capace ancora di sconvolgere e catturare, questa quarta stagione di Scandal è una bomba che continua ad esplodere, e anche se certi balletti amorosi un po' sono venuti a noia, o quella doppia natura di persone a cui non sappiamo se voler bene o meno rende intricato il tutto, tutto si sviluppa al meglio, regalando guest star a sorpresa (Lena Dunham rules) tante lacrime sincere, soprattutto quando si toccano temi tanto cari a Shonda come il ruolo delle donne nella società, l'amore omosessuale e la questione razziale.
Approfondendo a dovere anche questi, Scandal regala episodi gioiello, discorsi/monologo gioiello, e ora, finalmente o purtroppo in pari, ditemi, come si fa a resistere fino alla prossima stagione?


2 commenti:

  1. Altra grande stagione.
    Lena Dunham fantastica e l'episodio sulla questione razziale è stato tra i migliori di tutta l'annata tv.
    Sempre scandalosamente una figata!
    Dal prossimo autunno ti toccherà essere paziente e godertelo un episodio alla volta...;)

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    1. Chissà se il mio cuoricino ce la farà... scandalosamente una droga!

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