In questa settimana dalle tinte fosche del Crime, restiamo in casa HBO, che ha regalato brividi e sussulti con la docu-serie su Robert Durst.
A firmarla -e pure a filmarla- il controverso regista Andrew Jarecki, già autore del documentario Capturing The Friedmans -che molto aveva fatto discutere sul punto di vista adottato sulla vicenda di un padre e figlio pedofili-, che del film di finzione All Good Things.
E proprio da questo suo lavoro si parte, perchè il film che poco successo ha avuto e che vedeva protagonisti Ryan Gosling e Kirsten Dunst, partiva da una storia vera: quella della sparizione della moglie di Robert Dunst.
E chi è Robert Dunst?
Un ereditiero, parte della famiglia Durst, tra le più potenti in campo immobiliare a New York. Patrimonio da capogiro, solidità e tenacia.
Attorno a lui, però, tante ombre, che partono proprio dal 1982, l'anno della scomparsa della moglie Jackie, splendida ragazza di famiglia più umile, sparita nel nulla nella notte del 31 gennaio. Di lei, nessuna traccia, nonostante gli appelli, nonostante le amiche del cuore iniziassero un'indagine privata, nonostante i dubbi della polizia e le incongruenza delle dichiarazioni di quel marito piuttosto violento.
Ombra numero 2: quando il caso di scomparsa rimbalza tra le cronache e tra i casi irrisolti della polizia 20 anni (vent'anni) dopo, quando alcune voci iniziano a circolare, quando Robert Durst viene indiziato di omicidio e una procuratrice assettata di giustizia riprende in mano le indagini.
Ed è proprio nel 2000 che Susan Berman viene freddata da un colpo di pistola, lei, amica e confidente di Bob, sua portavoce nei concitati mesi della scomparsa della moglie, e ora possibile persona chiave a conoscenza di verità nascoste. Lei che non potrà più parlare.
Anche in questo caso, l'omicidio resta irrisolto, il colpevole non viene mai trovato e i sospetti su Bob sono costretti a cadere.
Passa un anno, e Bob finisce davvero dietro le sbarre.
Si scoprono le molte identità false, si scopre un corpo, tagliato a pezzi e che riemerge dalle acque del Galveston Bay, è quello di Morris Black, vicino di casa di Durst. Uscito su cauzione, Bob si dà alla fuga, si camuffa, viene arrestato e processato per omicidio, finalmente.
Ma ne esce ancora una volta, è stata legittima difesa, dicono, il fatto che abbia fatto a pezzi il cadavere poi non indica un omicidio. No no.
E arriviamo ad oggi, o quasi, all'uscita di All Good Things che ricostruisce quello che sembra solo il primo dei crimini di Robert Durst e alla chiamata che lo stesso Bob fa al regista Andrew Jarecki: che ne dice di un'intervista in cui finalmente lui, povero ereditiero, che ha assistito al suicidio della madre, che è stato tolto dal potere dal fratello minore, può dire la sua?
Il regista si prepara, con la troupe, lo intervista una prima volta, ne mostra i tic, la capacità dialettica, la memoria a volte portentosa, a volte fallace.
Finchè qualcosa lo stesso Jarecki non trova, finchè quest'intervista non trova un senso per il suo mostrare e trovare una verità, una prova, che tutto potrebbe cambiare.
Ed è lì, nel finale -che mi trattengo dal rivelare perchè dà davvero un senso alla serie, a certi approfondimenti altrimenti morbosi- che il cuore palpita, che l'ansia cresce.
Prima, The Jinx a differenza di altri prodotti simili, pecca in una ricostruzione un po' confusa, che va avanti e indietro nel tempo, pecca di scene di finzione che vorrebbero essere utili alla narrazione ma che non sono poi così fondamentali né ben fatte. e pecca di pochi filmati d'epoca capaci di raccontarci davvero processi e momenti cardine.
Tutto cambia, come detto, di fronte alla puntata finale, che si vive e si guarda con un'ansia che dimostra come il male eserciti un fascino innegabile, e allo stesso tempo come una semplice serie TV può cambiare più vite, portare alla verità, alla pace.
All Good Things, nonostante la presenza dei miei preferiti Gosling + Dunst, non è che mi avesse coinvolto o sconvolto più di tanto.
RispondiEliminaQuesta docuserie non mi ispira molto, però mi hai fatto venire ansia di scoprire il palpitante finale... ;)
Basta che non te lo rovini come ho fatto io prima della visione per colpa di wikipedia ;) la visione la merita comunque, il caso di All good things è spiegato bene, così come gli altri misteri attorno a Robert Durst.
EliminaBellissima docu-serie.
RispondiEliminaJarecki, del resto, con la non fiction sa lavorare alla grande.
I Friedmans ancora mi spaventano un po', dopo questa settimana crime potrei finalmente essere pronta per affrontarli.
EliminaConsiglierei di guardare i film qui ora https://filmstreaming.page/ Il sito è meraviglioso e guardo spesso film lì, non posso dire niente di male in generale
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