Viviamo in un momento storico in cui la nostalgia è quanto mai canaglia.
Viviamo di ricordi, e sulla scia di questo sentimentalismo, in TV come al cinema, fioriscono reboot, remake, sequel.
Il più delle volte non richiesti.
Vogliamo parlare della nuova versione di Baywatch?
Vogliamo parlare del ritorno di Enrico Papi e di Sarabanda?
Meglio di no.
Io, preferirei anche non parlare del ritorno di Prison Break, una delle prime vere serie a cui mi sono affezionata, la seconda -dopo Twin Peaks, a proposito di ritorni, ma questa volta necessari e giustificati- ad essere recuperata grazie all'internet, che quando le serie si chiamavano telefilm e passavano su Italia1, in prima o in seconda serata, venivano spostate, rimandate, sospese, facendo perdere la pazienza a chi -come me- doveva programmare il videoregistratore.
Sembra la preistoria.
E invece si parla di "appena" 10 anni fa, in cui Michael Scoffield entrava nella prigione di Fox River per far evadere il fratello Lincoln condannato alla sedia elettrica per omicidio.
Per farla breve, succedeva di ogni, la teoria del potere la faceva da padrone in un continuo tu hai-io concedo a te, con compromessi e fughe e colpi di scena.
Non tutto era salvabile (e se non lo era allora, non immagino come ne uscirei oggi dopo un rewatch in cui pesano i prodotti più di spessore visti nel mentre), ma la conclusione, lasciava in lacrime e soddisfatti.
Già però avevano rovinato quella poesia con un episodio speciale di dubbio gusto come The Final Break, inserito solo in DVD, e ora, ci si riprova.
Il risultato?
Un misto tra una poracciata e un qualunque film action in cui la trama e la veridicità dei fatti ha poco conto, contano le botte, l'azione, le fughe, e i colpi di scena, ovviamente.
E mi perdoni Wentworth Miller per cui -invano- continuo a provare un debole, qui più spento del solito, e il cui Michael logorato da anni di servizio, sembra aver perso più di un colpo in quanto a piani geniali per fuggire da una prigione che non appare così espugnabile.
Il vero problema è il fratello Dominic Purcell che meglio starebbe con Stallone, Swarzy e Statham, il vero problema è una storia che cerca di mettere dentro di tutto: intrighi internazionali, ISIS, omofobia, cercando di giustificare morti e ritorni alla bell'è meglio.
Non aiutano fughe rocambolesche, nuovi personaggi troppo caratterizzati e con poco peso, voli aerei che durano un batter di ciglia, cattivi che non muoiono e che hanno quella faccia lessa di Mark Feuerstein, spietati assassini dal phisique du role troppo marcato per confondersi in mezzo alla gente comune, bambini prodigio e padri che vedono e leggo codici come se li conoscessero, i soliti morti che dovrebbe commuovere ma sembrano in realtà inutili al risultato finale.
La nota positiva è che almeno questa volta il finale appare più giusto e speranzoso, con dettagli che solo i veri fan possono ricordare e capire, ma resta il senso di tentativo inopportuno di risvegliare una certa nostalgia, come se la nostra generazione non fosse pronta a dire addio, a chiudere per sempre -e nel modo migliore- certi capitoli.
A me Prison Break non faceva impazzire già all'epoca preistorica dei videoregistratori, ma ho comunque provato a dare una possibilità a questa nuova stagione revival. Risultato?
RispondiEliminaHo rinunciato dopo un 15/20 minuti di visione del primo episodio, e a quanto pare non ho fatto male. :)
Male non hai fatto, anzi, è il revival fatto nel peggiore dei modi e con scarso budget, pure.
EliminaAnche se hai fatto male a non farti piacere la vera Prison Break, o forse parla la me infatuata di Miller, e che ancora non conosceva bene le vere serie TV.
io ero totalmente e follemente innamorata di Michael Scoffield, ed odiavo alla grande la morosa dottoressa infame, Sarah...
RispondiEliminal'operazione nostalgia canaglia, che mi attanaglia, lo fa in modo totale, ergo non vedo l'ora di vederlo, anche sapendo che sarà trash ed insoddisfacente...
Se arrivi preparata già farà meno male, e diciamo che almeno si fanno perdonare per quel brutto finale che era stato The final Break. Amore condiviso per Michael e che qui rinasce -nonostante i capelli bianchi... mi saprai dire :)
EliminaMa stì due passano tutta la vita in carcere? Per me Prison Break finiva già alla seconda stagione. Le ho viste tutte e quattro anche il final break, però che smacco non aver sviluppato gli intrighi politici della prima serie e Sona era una sòla! Lo vedrei più per capire come hanno fatto a reintrodurre il personaggio di Michael che per l'effetto nostalgia. Ma ho altre serie da vedere al momento! :-p
RispondiEliminaSonoa era una sola, ma poi si riprendeva, mi pare, perchè di anni e di serie sotto i ponti ne sono passati! La curiosità e l'amore per Michael mi hanno spinto a questa visione sofferta, ma credimi, non è solo la sua resurrezione ad essere assurda e tirata per i capelli in questa stagione...
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