11 maggio 2024

I Soliti Sospetti

#LaPromessa2024

Chi è Keyser Söze?
Io, purtroppo, lo sapevo già.
Allergica ai thriller anni '90, alla loro fotografia patinatissima e alle regie fatte di zoom e movimenti fin troppo fluidi, dal film di Bryan Singer ero rimasta a distanza.
La curiosità c'era, tanto da cercare di evitare il più possibile di scoprire l'identità che aveva sconvolto pubblico e critica in uno di quei twist finali degni di Shyamalan prima di Shyamalan.
Ricordo vividamente come ero riuscita ad evitare la tentazione -ma anche un po' l'errore- di leggere sull'articolo di Best Movie dedicato ai colpi di scena più importanti del cinema, quello de I soliti Sospetti, non di Saw, però, che ne stava tra i primi posti, dietro a Il Sesto Senso.
Ci ha pensato Caparezza, purtroppo, a infrangere il mio record, con Kevin Spacey a rivelarmi, oltre i finali di American Beauty, Fight Club e Shutter Island (fortunatamente già visti) anche il fatto che era proprio lui a essere il fantomatico criminale che ha orchestrato omicidi, rapine e doppi giochi.


Ora mi chiedo, come probabilmente si chiederà Capa nei confronti di una sua canzone che lo ha fatto odiare da molti appassionati di cinema in erba, come si parla di un film in cui ci sono ben due nomi estromessi dal circolo di Hollywood per accuse di molestie e violenze su minori? 
Come sarà stato il set, con due personalità ingombranti come Bryan Singer, il regista, e Spacey stesso?
Ci si divertiva, dicevano i compagni di set all'epoca.
Ci sono state scaramucce, anche accuse, hanno detto solo molto di recente.
Facciamo che mettiamo da parte la sfera giuridica, il dietro le quinte, le carriere di chi era portato in palmo di mano fino a qualche anno fa, e ci concentriamo sul film.
Che però, lo dico, non mi è piaciuto.


Proprio per quello che mi aveva tenuto a distanza per anni, per quell'estetica anni '90, per le scelte di regia patinate, fluide, volutamente veloci a correre di rapina in rapina, di omicidio in omicidio, facendomi chiedere, proprio come Roger Ebert: ma a me, cosa mi interessa di tutto questo?
Lui lo mette pure fra i film che più ha odiato, io mi limito a non averlo apprezzato.
Ho seguito quindi questi piccoli criminali unirsi per un progetto più ampio, il grande colpo che manda tutti in pensione in cui, va da sé, lasciarci invece le penne.
Uno dopo l'altro fino a un finale esplosivo, in un racconto a ritroso e a scoprire.
E forte del passare già la verità, di chi si stanava dietro Keyser Söze, ho cercato di notare gli indizi da cogliere, il montaggio che confonde, le parole di Verbal Kint a fare altrettanto durante un lungo interrogatorio che fa della sua voce flemmatica il narratore inaffidabile.


Allo stesso tempo, mi sono divertita a sentire e vedere le ipotesi che si faceva il giovine, convinto di aver azzeccato l'identità nascosta di Dean Keaton tranne poi difendersi con un: "vabbè, era impossibile capirlo!".
In un cast che all'epoca sembrava perfetto e che oggi ho faticato a rintracciare e applaudire, per quei volti un po' così, per i ruoli un po' così, tranne Benicio del Toro, che consapevole di essere la quota latina destinata a morte precoce, caratterizza il suo Fred con un accento impossibile.

Ringrazio Caparezza allora, e tolgo dalla Promessa e dalla lunga lista di film vergognosamente mai visti questi Soliti Sospetti poco intriganti. 
Non mi avesse fatto spoiler prima che la parola spoiler circolasse in Italia, mi sarei costretta a rivederlo alla ricerca di indizi.
Supplizio evitato.

14 commenti:

  1. Uno dei miei meravigliosi film che ho rivisto, dopo, per cercare il pelo nell'uovo. E mentre ne Il sesto senso l'ho trovato l'errore, ne I soliti sospetti no. Un meccanismo perfetto che purtroppo gli infiniti thrillerini d'oggi non sanno neanche dove può stare di casa. Ormai il pubblico ha perso attenzione, esigenza, capacità di analisi. Si beve tutto, cinema e serie raffazzonate e strapiene di orridi buchi di sceneggiatura.
    Non mi toccate I soliti sospetti. Mai.

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    1. Scusami, chiedo perdono. Ma è la regia più che la scrittura a vedermi distante, e diciamo anche che la storia non mi ha preso fin dall'inizio, ma capisco com'è che è un cult. Dal '95 e da come si facevano i film all'epoca sono cambiate molte cose, di certo i miei occhi.

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  2. Io sono miracolosamente riuscita a vederlo senza conoscere in anticipo il finale, e me lo sono goduto. Però non l'ho mai visto in lingua originale, quindi sento di aver potuto gustare le interpretazioni solo a metà.

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    1. La voce di Kevin Spacey penso possa fare la differenza, un narratore inaffidabile ma suadente. Quanto a Benicio, resta indecifrabile, ho paura a scoprire come l'hanno doppiato :)

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  3. Caparezza ne ha seccati tanti con quel pezzo, però con tutto il rispetto per Roger Ebert, capace di difendere titoli davvero meritevoli di difesa, alcune volte si è lanciato in commenti improbabili, per quanto mi riguarda questa è una di quelle volte. Questo film è molto più della sua svolta, i film basati interamente sul "Twist-in-end" non sono buoni, "I soliti sospetti" tiene botta proprio perché i personaggi funzionano e sono tutti sospetti, basta guardarlo come fa la Wing-woman, lo rivediamo una volta l'anno (o giù di lì) e lei puntualmente si dimentica le svolte, tutte, anche quella (storia vera), però ogni volta se lo gode, a volte vorrei avere la sua memoria da Dori ;-) Cheers

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    1. Mi immaginavo che la figura di Soze fosse più centrale, la sua identità ricercata in modo ossessivo, invece ci si concentra molto più sui piani non sempre perfetti della banda... sì, Caparezza ha rovinato a metà la visione, per il resto ci ha pensato la regia di Singer con me.

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  4. A me lo spoilerò una compagna di università ma quando lo vidi me lo gustai lo stesso per i motivi detti da Cassidy. Dopotutto lei inavvertitamente buttò lì solo "ah, quel film in cui lo zoppo li frega tutti", non scese nei dettagli della bacheca, ecc.

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    1. Un mezzo spoiler dai, anche se lo sapevo mi sono divertita a capire come camuffavano la sua assenza/presenza con il montaggio e la rivelazione finale è stata comunque affascinante.

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  5. Mi stupisco che tu non l'avessi ancora visto.
    Mi stupisco ancora di più che tu non l'abbia apprezzato.
    Io lo vidi al cinema, giusto trent'anni fa, e ne rimasi folgorato. E' stato il film che omaggiava e rilanciava il giallo classico, finalmente depurato dal "thriller", grazie a una sceneggiatura oliatissima senza alcuna sbavatura. E ancora oggi, quando passa in tv, non posso non rivederlo...

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    1. Arrivato troppo presto e allo stesso tempo troppo tardi nella mia crescita. Forse, ma dico forse, i miei lo avevano noleggiato in videoteca o visto in TV, ma non ne ho ricordi.
      Anche come estetica è arrivato troppo tardi, la "patinatura alla De Palma" come la chiamo facendomi odiare dai puristi non fa per me...

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  6. Il film in generale non mi aveva entusiasmato, il finale sì. Visto ai tempi era mind-blowing 🤯
    Una volta che si sa quello però, non è che sia poi 'sto capolavorone...

    Per fortuna che avevo già visto praticamente tutti i film di cui parlava nella sua canzone quando è uscita, altrimenti Caparezza lo odierei :)

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    1. Grazie per salire sul carro di chi non ha provato grosso entusiasmo, iniziavo a sentirmi sola :)

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  7. Io l'avrò visto 5 volte, lo apprezzo oltre il twist finale... Però è stato interessante leggere la tua opinione così negativa!

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    1. Grazie per la comprensione, ho cercato di spiegarmi e di capire anch'io com'è che un cult simile (che capisco come è diventato tale) non ha funzionato con me.

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