Ormai esce un nuovo Game of Thrones al mese.
La ricerca è spasmodica, la stampa e il marketing ad un minimo accenno di fantasy, usano il paragone.
È successo con The Witcher, prima ancora con questo His Dark Materials.
Che per origine, il paragone può anche starci.
Pure qui il tutto è tratto da una saga fantasy, pure qui c'è il potere che logora, il cognome che si porta che fa la differenza, un mondo diverso in cui vivere in cui non ci saranno draghi, re e regine, ma ci sono teocratici, orsi combattenti e soprattutto i daimon.
Ma finisce qui.
Non è che Philip Pullman è George R. R. Martin, e non è nemmeno la prima volta che la sua saga viene adattata, visto che c'è stata La bussola d'oro nel 2007.
Ma tant'è.
Siamo in un mondo altro, un mondo in cui ogni essere umano ha al suo fianco un daimon, che è l'incarnazione della propria anima: mutaforma fino al raggiungimento della maturità, poi animale fisso e inseparabile. Può essere una tigre (se sei un esploratore indomito), può essere una scimmia (se sei una studiosa agguerrita), può essere un falco o una lepre (se sei un giovane coraggioso o un viaggiatore in mongolfiera).
La protagonista è Lyra, ancora giovane, orfana cresciuta all'interno di Oxford, lì portata per essere protetta.
Tutto cambia quando quello zio che lì l'ha portata trova della Polvere nel cielo artico che per i grandi Professori è un'eresia, tutto cambia quando la si affida assieme ad una bussola (o aletiometro) capace di rispondere ad ogni domanda e prevedere il destino, a quella studiosa che nasconde -va da sé- segreti e oscuri piani.
Scappa, allora, Lyra scappa perché vengono rapiti bambini compreso il suo migliore amico, vengono fatti esperimenti, ci si prepara alla battaglia e lei che il suo destino come il suo passato, lo sta scoprendo, è al centro di tutto.
Perché quella bussola la sa interpretare, perché non le manca il coraggio.
Ci sono poi indagini verso un nuovo mondo -il nostro?-, avventurieri dalla lingua lunga, orsi da salvare e riportare al potere, portali da nascondere e scoprire, giovani figli ignari di quello che li aspetta.
Va detto, però, questa prima stagione sembra una lunga preparazione per un'avventura che non inizia davvero.
Una lenta, a tratti lentissima, spiegazione di un mondo e dei suoi personaggi che pecca in un'attrice protagonista che ci crede troppo, che si vorrebbe prendere a sberle per la sua saccenza, e di comprimari importanti che non sempre si vedono.
Il buon James McAvoy c'è e non c'è, la perfida Ruth Wilson eccede e rende confusi, Lin-Manuel Miranda gigioneggia che è un piacere, Andrew Scott avrà forse un ruolo di spicco più avanti.
Ecco, più avanti, tutto sembra proiettato in un futuro ancora lontano, in una seconda stagione confermata da subito in cui aprire finalmente le danze. Ci si dimentica però che carne al fuoco ne va messa, che non bastano ricostruzioni da capogiro, investimenti stratosferici che incantano. Ci vuole anche la storia, e si spera che questa inizi davvero a girare il prossimo anno.
O la noia, proprio quella che lo spettatore di Game of Thrones ha finito per conoscere bene, sarà il tratto che accomunerà queste due serie TV.
Voto: ☕☕½/5
Mi interessano più i romanzi che la serie TV. Mi sa che passo, troppo fantasy per i miei gusti...
RispondiEliminaConto di leggerli un giorno i romanzi, giusto per capire il loro successo. Il rischio che la serie chiusa prima visti i costi esorbitanti e un successo limitato, c'è.
EliminaSpietatissima! XD Pensare che leggendo come hai descritto la trama mi ero detta "quasi quasi la inizio", poi la recensione nuda e cruda mi ha fatto cambiare idea. Se smettessero di fare confronti con GoT forse qualcosa di buono dal mondo delle serie fantasy uscirebbe. L'eccesso di zelo vanifica ogni sforzo, un gran peccato!
RispondiEliminaIl problema qui è una prima stagione che deve spiegare molto, e con l'azione che non è proprio il suo forte. La seconda già confermata prevede però più carne al fuoco di sicuro, quindi fallo un tentativo, ma armati di pazienza!
EliminaRicordo il film, una mezza schifezza, la serie non era probabilmente necessaria, o forse sì? Comunque mi sa che la vedo..
RispondiEliminaDa quel che ho capito -non avendo visto il film- qui si è più rispettosi e si sviluppa meglio la storia. Ormai, vado solo con questa.
EliminaDa quello che ho capito, qui si va più in profondità e si rispetta di più la saga letteraria, e un inizio così lento e da chiara "premessa" lo fa capire. Preparati a un po' di noia, ma del buono, sotto sotto, sembra esserci ;)
RispondiEliminaWinter is coming, e qui Adventure is coming, o qualcosa del genere...
RispondiEliminaSolo che non succede niente. :)
Non succede niente e quel che succede non lo capisco. Facciamo che gli concedo un'altra possibilità, se non altro perché Andrew Scott dovrebbe essere più presente la prossima stagione.
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