5 settembre 2020

Venezia 77 - The Book of Vision

Un albero della vita.
Un viaggio lungo più vite.
La medicina e la stregoneria.
La maternità e l'amore.
The book of Vision è un'esperienza che deve tanto a The tree of life, e non lo si nasconde.
Non a caso, tra i produttori esecutivi c'è lo stesso Malick mentre alla regia Carlos Santana. Hintermann che proprio in quel film ha diretto un'unità.
Così non sconvolge il muoversi in due piani temporali, in un passato prussiano e in un presente di ricerca dove le anime trasmigrano e dove la medicina è al centro di tutto.



Quand'è che è cambiata?
Quand'è che il corpo ha iniziato ad avere più interesse del paziente e delle sue sensazioni, con i medici interessati a sezionarlo, capirlo, senza coinvolgimento personale o emotivo? Eva ha abbandonato una brillante carriera di chirurga oncologa per capire quando tutto questo è successo ed è convinta che tutto parta da un dottore prussiano di cui ritrova un voluminoso libro e una corrispondenza privata a colmare e impreziosire le sue analisi.
Con lei, lo vediamo questo passato fatto di visioni in mezzo ad un bosco, di relazioni pericolose e gravidanze da tenere sotto controllo. Lo stesso succede in un presente che s'intreccia e si scambia con il passato, con amori che nascono e affrontano ostacoli.


Una voce guida ad accompagnarci, immagini potenti e suggestive ad animare un albero maestoso e un'intera foresta che rende ancora più strana, diversa, l'esperienza visiva di Book of Vision.
Pure la scelta della protagonista sembra omaggiare Malick, con il rosso di Lotte Verbeek a ricordare la bellezza di Jessica Chastain.
Affiancata dal Charles Dance di Game of Thrones, il film prende e non molla, non toccando i vertici del suo padre putativo ma ricordandolo nel modo migliore.

4 commenti:

  1. All'indomani dell'uscita di The Tree of Life, un film così avrei voluto vederlo subito. Adesso ammetto che lo temo un po', visto che già il Terrence Malick originale si è ripetuto un po' troppo spesso.
    Ma da quel che dici non promette affatto male...

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    1. Esatto, anche se gli intrecci sono strani forti, certe immagini e certi omaggi a Malick sono notevoli e incantevoli.

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  2. Amando già poco Malick, non so come reagirò a questo...

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    1. Rispetto al Malick improvvisamente prolifico, qui c'è una trama a suo modo sensata e ci sono degli intrecci che prendono.
      La fotografia fa il resto.

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