3 settembre 2020

Venezia 77 - Mila (Mele)

Un'epidemia sconvolge la società. 
Tema attuale. 
Ma l'epidemia di cui si parla in Mele non miete vittime, causa un'amnesia totale. Non ci si ricorda il proprio nome, chi si è, come si sta al mondo. 
I più fortunati vengono ritrovati e riconosciuti dai parenti, poi ci sono i non reclamati. Quelli che restano in ospedale a lungo, invano, perché soli anche prima, perché i parenti non li hanno cercati o li hanno a lori volta dimenticati. 
L'uomo che seguiamo è fra questi. 



Sa solo di amare le mele, e dopo la sosta in ospedale viene messo in un appartamento e lentamente reinserito in società attraverso un sistema di audiocassette e polaroid. Un compito a settimana, impartito dal suo medico via posta, una fotografia da fare a dimostrare il suo impegno. Andare al cinema, ad una festa, in bicicletta. Conoscere una donna. 
Così, conosce un'altra smemorata, che si applica più di lui ma che a differenza di lui sembra poco coinvolta dalla vita, senza filtri, senza sentimenti come se l'amnesia togliesse pure quelli. 
L'amore che si dà per scontato possa scoccare, non scocca, mentre un'altra verità -contemplata fin dall'inizio a dirla tutta- si fa stada. 

Siamo in Grecia. 
Dimenticavo di dirlo. 
E questo spiega un film tanto strano. 
Il Dogtooth di Lanthimos ha fatto scuola e pure qui la rieducazione passa per uno strano metodo, per sfide che includono sesso occasionale e lanci con il paracadute. Possono davvero funzionare? 
Possono far tornare umani degli smemorati? Per lo sconosciuto, funzionano. 
In modo diverso, in un'elaborazione personale e dolorosa. 
L'occhio di Christos Nikou lo segue e fa del suo percorso una serie di fotografie intense e precise, con una composizione scenica di rilievo. E così, mentre il suo disincanto, la sua maschera, cade, noi capiamo la sua scelta e quell'inizio fatto di altre istantanee che trovano ora un senso.

2 commenti:

  1. Il film strano sta ormai diventando uno stereotipo del cinema greco. Un pregio, oppure un limite?
    Comunque, ci sono stereotipi peggiori...

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    1. In Grecia continuano a passarsela in modo strano, ma se ne escono film così convincenti, meglio per noi spettatori almeno.

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