Avevamo lasciato Spartacus e i gladiatori in un mare di sangue e di rabbia che li aveva liberati dalle catene opprimenti della schiavitù, li ritroviamo a distanza di qualche settimana intenti a fuggire e a massacrare i romani sul loro cammino. Abbandonata la sabbia dell'arena lo scontro è ora in terra aperta, dove continuamente ci si deve guardare le spalle e dove i nemici si sono fatti più potenti e siedono sul Senato di Roma, con il ritorno del legato Glabro al centro della vendetta. Divisi in fazioni interne, con Spartacus da una parte e i galli dall'altra, le difficoltà da superare per i ribelli saranno molte, ma c'è ovviamente posto per l'amore: da quello tormentato tra il protagonista e la schiava Mira a quello da ricongiungere tra Crisso e Nevia. In un'escalation di sangue e di gesta, con colpi di scena e inattese ricomparse, il clou è sicuramente rappresentato dall'episodio numero cinque, forse il più bello dell'intera produzione.
Ad ogni modo, la seconda stagione, più complessa e più impegnativa, porta lo spettatore in un mondo nuovo. Si deve ristabilire l'equilibrio perché non solo le costanti lotte nell'arena non vi sono più ma anche la maggior parte dei personaggi, per ovvi motivi, non è più in scena. I nuovi intrighi, con figure meno carismatiche come la giovane Sepia, non reggono il confronto con le redivive della prima stagione Ilithyia e Lucretia, così come, purtroppo, il nuovo Spartacus interpretato da Liam McIntyre manca della forza emotiva e del fascino di Andy Withfield.
Ma i fan non disperino, dopo l'iniziale confusione, si ritrova la carica di un tempo mossa dalla foga di vendetta e che porta ad un finale epico che prelude ad un'ancor più adrenalinica terza stagione. Non ci resta che aspettare quindi.
Nessun commento:
Posta un commento