Once Upon a Time. -1987-
Brodo di tartaruga
Blinis Dermidoff
Cailles en sarcophage
Insalata mista
Formaggi misti
Savarin
Frutta mista
Caffè con tartufi al rum
Friandises: pinolate, frollini, amaretti
Vini
Amontillado bianco ambra
Clos de Vougeot
Champagne Veuve Clicquot
Questo è il menù del pranzo di Babette. Ma chi è Babette? Chi si nasconde dietro l’umile e devota ragazza che un giorno di tempesta bussò alla porta delle già anziane sorelle Martina e Filippa? Sarà proprio il suo genio culinario a svelarne il passato, ormai dimentico dopo 14 anni di vita nel piccolo villaggio della Danimarca dove la religione scandisce laconicamente il tempo che passa e influenza le scelte della gente.
La piccola parabola ambientata a fine Ottocento in uno sparuto villaggio danese ha conquistato nel tempo una fama impensabile. Vuoi perché tratto da un racconto di Karen Blixen (la famosa viaggiatrice che Meryl Streep interpreta ne La mia Africa), vuoi perché la sua semplicità all’epoca venne consacrata a Cannes con la menzione speciale della giuria ecumenica e agli Oscar vincendo la statuetta come miglior film straniero, vuoi per degli ambienti rurali e per questo intriganti, vuoi per la regia di Gabriel Axel, che per quanto classica prende il pubblico e lo porta al cuore della vicenda. Costruito con lunghi flashback che mostrano gli amori impossibili che le sorelle potevano vivere, una con un colonello dell’esercito svedese, l’altra con un famoso cantante lirico francese raccontati da una voce narrante descrittiva e coinvolgente. Passano anni, decenni, nello schermo ma le emozioni che le protagoniste riescono a suscitare restano le medesime, gli amori passati sembrano vivere ancora dentro di loro come delle piccole fiammelle che le scaldano nei lunghi e freddi inverni della loro terza età.
Questo film al femminile non ha una trama che si sviluppa in senso canonico, parla più delle preclusioni che ci si fa, delle vite possibili che sarebbero potute partire con scelte differenti. Non sono rimpianti però, perché come Babette insegna alle sue benefattrici, non è certo la ricchezza e la fama a rendere felici, basta poco, anche un pranzo come si deve per lavare via onte e offese, per risanare asti, per emozionare e scaldare nuovamente il cuore!
Karen Blixen è stata una delle scrittrici più 'saccheggiate' dal cinema, ma poche volte dai suoi libri sono stati tratti dei bei film... questa è una splendida eccezione. Un gioiellino che ti fa venire... l'acquolina in bocca! Il menu del pranzo è diventato subito un 'cult'
RispondiEliminaUn cult anche se il menù non è proprio dei miei gusti, vedi brodo di tartaruga in primis :)
RispondiEliminaUn piccolo classico che, come altri film "culinari" (per esempio "Mangiare bere uomo donna") fa anche venire fame ogni volta che lo si guarda! ^^
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