Caro Spielberg, ti scrivo.
Sì, lo so che ti ho scritto anche ieri, ma ci tenevo, l'avevo promesso, e quindi eccomi qua.
Mi ero detta: se hai problemi con lui, se non lo capisci, se non sembra essere il tuo ideale di regista, forse è il caso di riscoprirlo. Di rivederti quei suoi primi film in cui era coinvolto anche a livello di sceneggiatura, la cosa che in un film ti è più cara.
Parto da qua, allora, parto dal tuo terzo film in assoluto, mai visto prima.
Già, mai.
Nonostante una VHS originale (presa in allegato con l'Unità, ma tant'è) che gira in casa da sempre, nonostante quella musica diventata ormai patrimonio dell'umanità, nonostante quel titolo che è così facile e consueto usare e storpiare.
Com'è andata?
È andata che io e il giovine ci siamo guardati più e più volte con un punto di domanda che aleggiava nel volto. È andata che abbiamo gridato "pietà" a più riprese, "basta" in molti punti, "ma che diavolo sta facendo?" in altri.
Te lo chiedo, allora, e scusami, caro Spielberg, ma questa sceneggiatura come l'hai scritta?
Perché sì, salvo tutto: l'alone di mistero che aleggia, l'atmosfera da complotto governativo, gli effetti speciali che sanno creare e ricreare alieni e astronavi che fanno gridare al miracolo, ma non salvo la storia, confusa come non mai, non salvo i personaggi, che appaiono, scompaiono, si muovono così, senza dare vere spiegazioni rendendosi particolarmente odiosi.
Ora, lo so che i cult non si toccano, ma so anche che è sempre questione di anni per dare un giudizio.
Ovvio che un film come questo, strano, confuso, affascinante, andasse bene nei confusi anni '70 in cui anche se la sostanza manca, si guarda al prodigio tecnico, quello sì senza rivali.
Ovvio che visto con gli occhi di chi il cinema lo studia, o di chi ci si approccia, trovare una ricostruzione simile, modellini e giochi di luci, giochi di musica, di sguardi esterrefatti, non possa che portare ad avere occhi altrettanto esterrefatti di fronte a un regista appena 31enne.
Ma io questi Incontri li giudico con gli occhi di oggi, e io, che gli occhi li punto sempre prima di tutto sulla storia che si va a raccontarmi, sulla sceneggiatura, non posso che chiederti, caro Spielberg, cosa è successo?
Perché quegli stacchi da un personaggio all'altro, perché la creazione di personaggi senza profondità, perché tutta questa confusone, barricate, fughe, montagne di fango, che lasciano indietro lo spettatore?
Te lo dico, all'ansiolitico, insopportabile Richard Dreyfus avrei tirato volentieri più di un ceffone, a Truffaut, nel suo angolo, no, dai.
Forse, visto il successo de Lo squalo, la troppa libertà artistica ed economica che ti han concesso non è stata ben gestita, di certo -per me- la visone si è fatta pesante, difficile, noiosa e quanto mai confusa, perdendomi in quanto stava succedendo, nel collegare i punti.
Colpa mia? Colpa del mio sguardo abituato ad altro -genere, racconto?
Però una considerazione te la faccio, caro Spielberg, se nella tua carriera fatta di 33 film hai scritto solo 7 sceneggiature (tra cui questa), ora capisco perché.
Regia Steven Spielberg
Sceneggiatura Steven Spielberg
Musiche John Williams
Cast Richard Dreyfus, François Truffaut, Teri Garr
Mai visto questo film :D, anche se è un pezzo di storia. O comunque un titolo molto famoso!
RispondiEliminaC'ero andata vicina a Venezia, dove lo davano su grande schermo e restaurato, ma la tentazione del nuovo e dell'introvabile, vince sul facilmente visibile da casa. Con il senno di poi, ho fatto bene a preferirgli altro ;)
EliminaMai visto, onestamente, e non ho mai sentito il bisogno di recuperare, fra il genere che non mi piace e che, più di altri, invecchia molto male.
RispondiEliminaMotivazioni più che valide e decisamente giuste: la fantascienza invecchia male, soprattutto quando si punta sugli effetti allora all'avanguardia, più che sulla storia per stupire.
EliminaIo invece l'ho rivisto proprio a Venezia, per la milionesima volta, in una splendida versione restaurata. E mi sono emozionato ancora, come ogni volta che lo vedo... la sceneggiatura è divisa in tre parti distinte: avvistamento, comunicazione, contatto. I "segnali" che gli alieni lanciano a Dreyfuss hanno fatto la storia: il purè su tutti :) accanto a me c'era una mia giovane amica, che lo vedeva per la prima volta, ed è rimasta a bocca aperta. E poi quelle note, il finale... quando il piccolo Barry esce dall'astronave e riabbraccia la mamma come si fa a non commuoversi?? :)
RispondiEliminaIo, pure lì, ho sbadigliato. Provatissima per la sceneggiatura confusa, per i salti qua e là, per una visione più sperimentale del tutto. Non poteva essere e non è il genere per me.
EliminaNe ho un vago ricordo. Credo lo vidi da bambino sull'onda dell'entusiasmo per E.T., ma non ne ritrovai minimamente la magia.
RispondiEliminaSe non mi era piaciuto allora, figuriamoci se questa spielbergata pazzesca può piacermi oggi... :)
Rispetto a E.T. non è certo una visione per bambini, anzi, non è nemmeno per me oggi che ho faticato a seguirla e capirla!
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