16 febbraio 2019

Mirai

È già Ieri -2018-

La famiglia si sostiene sempre su delicati equilibri.
Su amore da dare e da ricevere, da condividere.
Quando però la famiglia si allarga, sembra impossibile che quello stesso amore possa moltiplicarsi, più facile pensare che venga diviso.
È quello che sempre -o quasi sempre- sentono i fratelli maggiori, improvvisamente messi da parte, dimenticati e allontanati, a favore di un piccolo esserino con il quale non si può nemmeno giocare.
È quello che han pensato anche cani e gatti, in realtà, con l'arrivo di quel fratello maggiore.
E come si fa, allora, a conciliare un lavoro da riprendere, una casa da sistemare, un figlio da accompagnare a scuola e nei suoi passi più importanti, con un neonato che piange e ha bisogno delle prime cure?
Quell'equilibrio, per la famiglia, si fa davvero instabile.



Mamoru Hosoda decide di metterci uno zampino magico per aiutare il piccolo Kun a sentirsi meglio.
Un albero, un piccolo giardino che divide una casa a prova di architetto, che facendolo viaggiare nello spazio e nel tempo, gli insegnerà chi lui è davvero.
Nel mentre, capisce cosa significa essere messi da parte e regalare qualche ora di gioco a chi ci è affianco, capisce come trovare coraggio, essere forte, andare in bicicletta.
Mentre i suoi stessi genitori si interrogano sul loro ruolo, arrabbiandosi con se stessi per le sfuriate che fanno, per le disattenzioni che hanno.
È la famiglia, ed è un lavoro a tempo pieno.


È la magia di Hosoda, che sa raccontare piccole e grandi frustrazioni quotidiane con il suo tocco poetico che già mi aveva lasciata in una valle di lacrime con Wolf Children.
Così, anche se quei salti nel tempo, a conoscere volta per volta un Virgilio diverso, si fanno ripetitivi, anche se questi Virgilii si intuisce subito chi sono nei loro paradossi, la magia c'è. E si sente.
Si sente in quella stazione affollata incubo di figli e genitori, si sente in nonni che si aspettano e fanno vincere gli altri, si sente nella complicità, infine, che è il vero collante di una famiglia.
E si sente in disegni impeccabili, in un una colonna sonora che si sposa alla perfezione con loro, e che spiegano e giustificano la meritata nomination agli Oscar.

Voto: ☕☕½/5


2 commenti:

  1. Non mi perdo mai un film d'animazione, neanche questo mi perderò ;)
    Comunque Wolf Children è in lista :)

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    1. Prepara i fazzoletti per Wolf Children, così bello da far male! Qui c'è la stessa poesia, lo stesso bellissimo senso di famiglia.

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