Era stata presentata come la serie che segnava il ritorno sul piccolo schermo di George Clooney.
In realtà, il buon George, si limita a produrla e dirigerla (2 episodi di 6), comparendo per una manciata di minuti soltanto.
Era stata presentata come la serie che mostrava il modo per aggirare il regolamento dell'esercito facendosi assegnare a più missioni possibili pur di tornare a casa.
In realtà, quel Comma 22 del titolo è un comma contorto, che in pratica dice che un pazzo non potrà mai essere esonerato in quanto o troppo pazzo per dichiararsi tale, o così sano di mente nel definirsi pazzo in una situazione così pazza come la guerra. Un paradosso.
Sembrava infine una serie TV a metà strada tra il dramma e la commedia, con i toni leggeri a prendere il sopravvento, sottolineati da musichette italiane e un protagonista che calca espressioni come Christopher Abbott.
In realtà, Catch-22 assesta a più riprese numerosi pugni, e proprio grazie all'aria scanzonata che sembra avere questi fanno più male. Mostrando morti atroci, un destino infame, in quell'infamia che è la guerra.
Il protagonista, ormai si sa, è John "Yoyo" Yossarian.
Che ha scelto di arruolarsi in aviazione non per girare il mondo come dicevano Liga-Jova-Pelù, ma perché la sezione dell'esercito con la preparazione più lunga e la speranza quindi che nel mentre la guerra finisse.
Ma siamo nel 1944, e Yoyo è di stanza in un'Italia da cartolina dove deve sganciare bombe ai tedeschi in fuga.
L'obiettivo sembra vicino: completare la quota delle missioni stabilita e tornarsene a casa.
Se non fosse che di volta in volta, con il traguardo quasi raggiunto, come punizione, come festeggiamento, come una grande beffa il numero delle missioni da completare aumenta.
Ci prova a mettersi in malattia, ci prova a capire come aggirare il Comma-22, mentre attorno a lui gli amici muoiono, i generali non sanno cosa stanno facendo e qualcuno si arricchisce: creando un mercato gastronomico internazionale dal nulla, vendendo corpi e amori fugaci.
La tragicommedia è tutta qui.
In un ragazzo che vuole vivere, e che si danna l'anima pur di riuscirci. Rischiandola anche quell'anima facendosi affidare più missioni possibili.
Così, si soffre con Yoyo, al suo fianco, aspettandosi sempre quella beffa che è per lui dietro l'angolo.
Quello che non ci si aspetta sono i colpi dolorosi che Yoyo deve incassare, sono il sangue e le ossa che si trova a dover riconoscere. Non è solo questa capacità di mescolare alto e basso, di fare attraverso l'ironia e attraverso il dramma un manifesto pacifista tra i migliori degli ultimi anni.
È soprattutto attraverso una scrittura che gioca con la chiave comica, fatta di ripetizioni, esagerazioni, paradossi.
Sorregge tutto con spalle da invidia un incredibile Christopher Abbott, lontano dai tempi dell'odioso Charlie di Girls, qui ruba la scena non solo a Clooney ma anche ai veterani Kyle Chandler e Hugh Laurie.
Non sarà la serie che ci avevano presentato, ma Catch-22 è ancora meglio.
Voto: ☕☕☕☕/5
Tocca assolutamente recuperarla, allora, perché la immaginavo molto seriosa, molto storica. Abbot, la versione brava di Kit Harington, sta diventando sempre meglio: lo avevo già molto apprezzato in The Sinner, in cui interpretava il povero marito di Jessica Biel, e in quel guilty pleasure sadomasochistico, Piercing, recensito qualche tempo fa. :)
RispondiEliminaQuel Piercing pensavo proprio grazie a te di inserirlo nella Horror Week di agosto, anche se più thriller che horror ;)
EliminaQui si ride spesso, ma quando meno te lo aspetti arriva una tragedia e ad Abbott finisci per volere un gran bene.
Anche a me è piaciuta tanto, peccato solo una cosa, avrei voluto veder più puntate, e vabbè ;)
RispondiEliminaVero, quel finale per quanto giusto e amaro, fa venir voglia di vedere altri episodi.
EliminaCi tocca accontentarci.