È già Ieri -2015-
Il Professor Walter Zarrow sta pensando di andare in pensione.
Insegna filosofia all'università da decenni, amato e riverito quanto lui ama e riverisce la moglie: ogni venerdì, cascasse il mondo, un mazzo di fiori è quello che Walter le compra, quello che Marcia riceve.
Il figlio di Walter è in crisi: la moglie deve essere operata per quello che si sospetta essere un cancro, i figli che sembrano aver preso tutto dal nonno a livello filosofico e romantico, passano le loro giornate a farsi canne e domande.
Una studentessa di Walter si chiede invece che senso ha la vita, la sua in particolare, litiga e si adombra, si punisce e si ferisce solo per sentirsi viva.
Poi ci sono un uomo, sposato, che si finge in Cina per vivere una settimana con l'amante, abbandonando quella moglie che in realtà sa tutto, che annega nell'alcool la disperazione di essere l'ennesima moglie tradita e frustrata, scappata da Manhattan al New Jersey per un cambiamento che non c'è stato; e c'è un avvocato che mente e che si fa odiare, tutto per salvare quel suo migliore amico così geniale, così intelligente, finito dipendente da droghe più forti di lui, il ricovero coatto sembra la soluzione, ma lo è davvero?
Tutti, anche questi ultimi due lontani e diversi personaggi, ruotano attorno alla figura di Walter.
L'uomo ideale, buono e intelligente, che aiuta senza fare la carità, che ha sempre le parole giuste da dire.
Anesthesia è un film del 2015 che Tim Blake Nelson voleva dirigere da anni.
Composto come quei film che tanto mi piacciano di tante storie che lentamente si incastrano e si intrecciano, di personaggi che si sfiorano e si scontrano, con nello sfondo sempre lei, New York.
Diversi e sfaccettati, i protagonisti non lasciano tutti lo stesso segno.
Lo lascia Walter, che Sam Waterston interpreta con la sua solita bellissima bonarietà, lo lascia un finale in cui trattenere le lacrime è impossibile, in cui tutto è perfetto come direbbe Marcia.
Sembra una puntata allungata di Modern Love, ma senza il suo brio.
Sembra un film che pur potendo dire di più, si ferma al necessario.
Come non volesse approfondire troppo, o tutti.
Lasciando ad un lungo, bellissimo monologo, il compito di chiudere le fila, e alle tante parole -giuste, sbagliate, interrogatorie o riflessive- quello di comporle.
Composto a livello tecnico come un cerchio che si chiude, la scena di apertura mette già sugli attenti e fa presagire una bellezza maggiore di quella che poi ci si trova dentro. Colpa delle aspettative, più che altro.
Perché Anesthesia ha dalla sua anche un cast portentoso.
Oltre Waterston e Tim Blake Nelson, ci sono Glenn Close, Kristen Stewart, Gretchen Mol, Corey Stoll e Jessica Hecht, un cast niente male, per un film che alla fine non è male.
Voto: ☕☕☕/5
Lo avevo scaricato e dimenticato anni fa. Hai ragione, questo cast - grande - potrebbe meritare una seconda chance!
RispondiEliminaStessa sorte anche per me, in tempi di magra fa il suo dovere, pur con i suoi difetti.
EliminaIo di Modern Love salvo il primo episodio, quello con Cristin Milioti, e quello dei due Gay proprio per il brio. Se qui manca, direi che non fa per me.
RispondiEliminaA parte quello della dipendente innamorata del capo "anziano", mi avevano deliziato tutti. Qui si fa un po' come nell'ultimo episodio, mischiando vite e amori e anche se manca il brio, c'è della filosofia di fondo che sa incantare.
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