24 agosto 2021

L'amore in Breve - The Pursuit of Love - Modern Love s02

The Pursuit of Love

Ah, l'amore!
Quello agognato, inseguito e infine vissuto, anche se non con la stessa passione.
Ah, l'amore!
È quello che sogna Linda, confinata nella sua fredda tenuta di campagna da un padre-padrone che non crede all'educazione femminile, quello di cui parla costantemente con la cugina e migliore amica Fanny, nel loro rifugio fatto di lenzuola e cuscini.
Ah, l'amore!
Quello che le farà perdere la testa, sposarsi anzitempo, scappare, tradire, abbandonare, in un egoismo che in famiglia chiamano Bolter, in una ricerca mai disperata ma sempre sincera, che Fanny  -che resta, che è fedele- cerca di non giudicare e di non invidiare.


Ah, quelle commedie in costume tipicamente inglesi!
Viene da dire che sono sempre le stesse, che i personaggi come le storie spesso si ripetono, che si sia nell'Ottocento in costume come fra le due Guerre Mondiali. 
Come qui.
Ma che delizia è vederle, conoscerle, scoprirle?
Ennesimo adattamento di un romanzo più moderno e femminista del previsto, The Pursuit of love è una delizia.


Mescola il ritmo e i colori pastello delle ultime trasposizioni di Jane Austen (Emma. su tutte), la modernità di un Marie Antoinette in fatto di colonna sonora che spazia dai New Order agli Who e la bellezza di una protagonista moderna nel suo egoismo come Becky Sharp o Emily Dickinson.
Il cast è di certo parte integrante del compito riuscito, con Lily James a splendere in ogni scena, Emily Beecham a fare da contraltare terreno, e poi il solito odioso Dominic West, il solito affascinante Andrew Scott. 
Ma il più lo fa sicuramente l'occhio di Emily Mortimer, che si ritaglia un ruolo non amabile, e che dimostra di aver studiato bene il genere indie tra inquadrature geometriche, inserti storici e voce narrante.


I tocchi di umorismo, le battute sagacemente inglesi, i personaggi ben definiti con cui fraternizzare non escludono una certa malinconia che il tema e gli anni della guerra richiedono, e che fanno pensare ad una Saga dei Cazalet in miniatura.
Tre episodi soltanto per fare questo balzo, per amare tutti, per desiderare un'amicizia come quella tra Fanny e Linda, con gli alti e bassi che l'età comporta.
Si finisce senza volerlo in lacrime, felici di aver conosciuto i Radlett

Voto: ☕☕/5

Modern Love - Stagione 2

Tanto era bella, romantica, deliziosa la prima stagione, quanto sembra mal scritta e pure mal girata questa seconda.
E non parlo solo dei tanti finali aperti che non danno soddisfazione, parlo proprio della gestione dei tempi e dello sviluppo dei personaggi che a conti fatti mi fa salvare a pieni voti solo un episodio su 8.
Colpa di John Carney, che delega alla scrittura?
Che amarezza, soprattutto se si era aspettato tanto questo secondo ciclo e si era ingannata l'attesa andando ad ascoltare il podcast del New York Times (su Spotify) in cui queste storie sono nate.
Andiamo quindi con una classifica?
E andiamo!

8. In the Waiting Room of Estranged Spouses
(2x06)


Anna Paquin difficilmente incontra le mie simpatie.
Qui, dovremmo invece avere pena per lei, moglie tradita, e per quell'altro marito tradito, che è però un taciturno, solitario, ex militare che ha strane e per niente divertenti visioni.
Finisce che invece non ci importa granché del loro aiutarsi a vicenda né si capisce se i due finiscono per stare assieme. 
Ma, ripeto, non ci importa.


7. A Life Plan for Two, Followed by One
(2x04)


Si parte bene, con una stand up comedian esilarante che ci racconta a ritroso la sua storia.
Ovvero il classico innamoramento per quel migliore amico che non porterà mai niente, mai, lo vedrai… Per dirla alla Max Pezzali.
E via allora di struggimenti e inganni fino a tornare ad un presente dove di risate non ne escono, di risoluzione mica ce n'è.
La crescita non dovrebbe passare solo su un palco, Midge insegna.


6. How Do You Remember Me?
(2x07)


Le potenzialità erano alte, la storia vera che riguarda Andrew Rannells ne aveva.
Come in The Affair, il ricordo diverso di quello che è stato l'amore di una notte, una che segna per altri motivi entrambi.
Il finale è bello ma forse gli attori, forse la messa in scena insicura, non aiutano a fare breccia.


5. Second Embrace, With Hearts and Eyes Open
(2x08)


Un nuovo amore che è anche il primo.
Il ritorno di fiamma fra due ex che nel mentre sono cresciuti.
Nonostante la freddezza che suscita Sophie Okonedo, ci si crede, peccato per gestire male l'annuncio di una malattia che rovina in parte la scrittura del tutto.
Voler bene a Tobias Menzies dopo Game of Thrones non è facile.


4. Am I...? Maybe This Quiz Game Will Tell Me
(2x05)


Adolescenza sinonimo di insicurezza.
In cui ogni test è buono per cercare la risposta a una domanda che in realtà già si conosce.
Alla giovane protagonista si vuole bene, ma la questione quiz e test doveva essere calcata di più per rendere più speciale quel finale romantico.


3. Strangers on a (Dublin) Train
(2x03)


Gli ingredienti c'erano tutti: due sconosciuti, in treno, una canzone ad unirli in modo imbarazzante, un lockdown imprevisto con cui dover fare i conti.
Prima dell'alba rivive nel tragico 2020 ma quanto di bello e fresco Lucy Boynton e Kit Harington (che come sempre, non sa niente: segnalo quel numero!) si perde in un finale aperto e pure mal costruito.
Un peccato. Poteva essere il nuovo At the Hospital, an Interlude of Clarity (1x05).


2. The Night Girl Finds a Day Boy
(2x02)


La DSPD è una patologia per cui ci si addormenta ad un orario convenzionalmente diverso dagli altri.
Zoe vive infatti di notte, dalle 17 alle 9.
Come gestire una vita amorosa?
Ci prova con Jordan, conosciuto di notte, che invece vive di giorno.
Non è un moderno Ladyhawke, è una storia strana, ma solida, che funziona.


1. On a Serpentine Road, With the Top Down
(2x01)


Potrebbe essere lo spot di un auto, una Triumph Stag per la precisione.
E tutti i ricordi che può contenere.
Se ce ne si deve liberare, quei ricordi ritornano a galla influenzando un secondo matrimonio in cui serviva solo parlare, confrontarsi, per sentire le verità più belle.
Impossibile trattenere le lacrime, e non voler bene a Tom Burke.

4 commenti:

  1. Quindi il migliore è il primo episodio? Lho adorato anch'io in effetti. Come avevo adorato il primo della prima stagione con Cristin Milioti. La prima l'avevo sospesa perché i successivi episodi non mi prendevano granché, per poi riprenderla in seguito e scoprire alla fine che erano tutti collegati fra loro in qualche modo. Suppongo che succeda anche qui qualcosa del genere, ma per ora ne ho visti solo i primi due. Ora so cosa aspettarmi, cioè non tutto allo stesso livello, ma vabbé...

    RispondiElimina
  2. Si, hai ragione, decisamente meglio la prima stagione.. troppo forte poi la fine di A stranger on train dove lui resta nella via dove abita lei, immediatamente prima di A life plan for two dove lui, la sua lei nella via, se la cerca gridando il suo nome.. almeno non li mettete vicino.. ahahah

    RispondiElimina
  3. Modern Love mi ha deluso moltissimo.

    La prima ispira, che bella Lily!

    RispondiElimina