13 agosto 2021

The Nest - Il Nido

Settimana Horror

Lo consigliavano, ne parlavano, lo salutavano come un nuovo horror interessante, finalmente italiano.
E io tentennavo.
Me l'ero pure segnato per la Settimana Horror dello scorso anno, dando poi precedenza a titoli più freschi e sì, lo ammetto, meno italiani.
Che sono stupidamente piena di pregiudizi.
Poi, su Netflix, arriva dirompente A Classic Horror Story, il nuovo film di Roberto De Feo in collaborazione con Paolo Strippoli, e di scuse non ne ho più.


Faccio partire The Nest, e subito mi intriga l'ambiente curato, la regia sofisticata, il senso sinistro che una casa degna di una serie TV di Mike Flanagan riesce a dare, il tutto con un'atmosfera internazionale che non ti aspetti. 
Qual è il segreto di questa magione/nido?
Di questa famiglia disfunzionale che si stringe tutta attorno a Samuel, il più piccolo di casa, in sedia a rotelle a causa di un incidente passato altrettanto misterioso?
Che cos'ha quella madre despota, che tutto controlla, che tutto vigila e che vede con sospetto l'arrivo della giovane Denise e l'amicizia che ne nasce con Samuel?


Purtroppo, per scoprirlo, si deve davvero arrivare alla fine.
Un finale che è un colpo di scena, che ribalta la visione come già era successo in The Others, film a cui continuamente si pensa, anche se la tematica horror qui è diversa.
Ma un finale soddisfacente, un finale che lascia a bocca aperta, non giustifica tutto il tempo che ci si prende per arrivarci, sommando scene e situazioni, punizioni e concessioni.
Tra primi piani intensi, ambienti affascinanti e prime cotte adolescenziali.
La noia, pure qui, fa più volte capolino con i brividi che si hanno una singola volta per un incubo ad occhi aperti che sembra uscito dal The Visit di Shyamalan.


A conti fatti non troppo originale e non troppo equilibrato, The Nest lo ricorderò solo per quel finale che omaggia il classico horror della Notte Horror dello scorso anno e per la splendida prova di Francesca Cavallin.
Saprà riscattarsi ai miei occhi, De Feo?
A domani per scoprirlo.

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
1 Leone su 5


5 commenti:

  1. Paradossalmente, invece, a me il finale è l'unica cosa che non mi ha convinto. Il resto mi ha incantato, lentezza e tutto. Francesca Cavallin villain strepitosa.

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    1. È tutto così ben fatto che ci perde volentieri nella bellezza della villa e della Cavallin. Ma ho aspettato tutto il tempo che la trama sterzasse o accelerasse, farlo proprio sul finale ha funzionato fin là. Un recupero, comunque, che sono felice di aver fatto.

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  2. La paura no non c'è, per fortuna o per sfortuna, ma questa volta mi ha affascinato come poche altre volte l'atmosfera e il resto, e per essere italiano è lodevole.

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    1. Lo è, ma continuando a pensare a Hill House o The Others e sapendo che un colpo di scena era dietro l'angolo, non ne potevo più di aspettare.

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  3. Non l'avevo calcolato più di tanto ai tempi dell'uscita, ma magari adesso un recupero ci può stare. Non ispira troppa originalità, però d'altra parte nemmeno A Classic Horror Story...

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