6 maggio 2023

Una Giornata Particolare

#LaPromessa2023

6 maggio 1938
Una giornata particolare per l'Italia e gli italiani, per Roma, in cui Adolf Hitler visita in pompa magna, acclamato dalla folla visita la capitale.
Una giornata particolare per Gabriele, giornalista per l'EIAR non più a lavoro, che in quel giorno decide di farla finita. Ma ci si mette un uccelletto di mezzo, quello di Antonietta.
Per Antonietta no, non è una giornata particolare, è una giornata come le altre, in cui prendersi cura dei suoi 6 figli, svegliandoli, vestendoli, sfamandoli, di un marito capo-padrone che la vorrebbe pure un po' più attenta su come si presenta e del loro appartamento, caotico e troppo piccolo per accoglierli.
Niente parata, niente ghingheri, niente bagno della folla per le strade di Roma sperando di scorgere Hitler o Mussolini per lei, solo faccende domestiche, solo quel po' di pace che si può concedere in un giorno di festa. Ma ci si mette di mezzo un uccelletto, che cambia tutto.


Che la porta a bussare alla porta di Gabriele, a salvarlo e a salvarsi, senza saperlo.
Iniziando a parlare con lui, a flirtare un po' pure, a nascondersi da portinaie ficcanaso, a giudicarsi a vicenda.
Lei, fedele al partito, lui che nasconde la sua identità, che gli è costata il lavoro, la libertà.
Dentro quel palazzo, dentro appartamenti ingombri, di libri o di vita vissuta, tra terrazze in cui rifugiarsi e in cui confrontarsi, si racchiude quella giornata particolare che mostra all'Italia degli anni '70, molto prima delle aperture mentali di oggi, la condizione della donna, sottomessa, la situazione di clandestinità degli omosessuali.


Lo annusavo da tempo, Una giornata particolare, con la pulce messami da Mr. Ink e la voglia di tornare a trovare Ettore Scola, un regista che sento sempre vicino alla mia idea di cinema, fatta di parole, di piccole storie, di personaggi che si confrontano e di un uso della macchina da presa che rende tutto più speciale.
È bastato quel primo, lunghissimo, speciale piano sequenza per farmi sentire a casa, è bastato quel montaggio a rendere allo stesso tempo erotico un atto meccanico e meccanico un atto erotico, a seconda dei punti di vista.


E poi ci sono loro.
C'è una Sofia Loren che non nasconde rughe o buchi nelle calze, che sciatta come una casalinga disperata qualunque, ha sempre fascino. E c'è lui, quel Marcello Mastroianni per cui la cotta non passerà mai, che gigioneggia come solo lui sa fare, nascondendo più malinconia del solito dietro il suo sorriso, dietro quella fronte corrucciata.
Due così, dalla chimica palpabile, con in mano una sceneggiatura che si fa sì di denuncia, che si fa politica, ma che è anche intima e teatrale composta com'è di tante, tante parole, scritte a sei mani con Maurizio Costanzo e Ruggero Maccari, che aveva scoperto da poco il trattamento degli omosessuali da parte del governo italiano.
E fa strano trovare in un ruolo minuscolo, Alessandra Mussolini, proprio lei, nipote anche della Loren.


Nel 1978, vince un Golden Globe e fu candidato agli Oscar per il miglior film straniero, oltre che per il miglior attore.
Oggi, non perde un briciolo della sua forza e della sua modernità, restaurato con colori spenti ma caldi.
Un incontro fra opposti, che smussano gli angoli, scoprono carte, fanno cadere maschere.
Una giornata particolare finisce, e finisce per essere particolare davvero per i suoi protagonisti, segnando una fine o una pausa.
Dopo la festa, dopo i bagordi, si torna alla vita di sempre, si torna alla condizione di sempre, pur rimanendo un segno, lassù, appeso al soffitto, di un qualcosa che in parte è stato aggiustato.

4 commenti:

  1. Il capolavoro di Scola spiega il fascismo, sangue che scorre nelle vene degli italiani. Non è morto a Piazzale Loreto, è ancora vivo e al potere. Nemmeno l'omofobia è sconfitta.
    Vince l'amore straordinario tra Mastroianni e la Loren.

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    1. Forse ho amato di più C'eravamo tanto amati, ma la profondità e l'importanza di questa Giornata non si discute.

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  2. Uno dei miei preferiti in assoluto. Felice che tu lo abbia recuperato!

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    1. E grazie ancora per avermi messo la pulce anni fa!

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