20 gennaio 2024

Foe - Il Nemico

Andiamo al Cinema su PrimeVideo

Ormai sono stanca anch'io di dover aprire così, non solo di vedere film appartenenti a questo genere.
Ma siamo sempre lì, siamo in film che potrebbero essere degli episodi di Black Mirror.
Solo che sono arrivati dopo, solo che allungano di  molto il brodo.
Non basta infatti avere due attori dalla bravura di Paul Mescal e Saoirse Ronan, non basta avere un'idea sci-fi di per sé stuzzicante, ma almeno averla originale, soprattutto saperla sviluppare senza essere tediosi e fastidiosi.
Invece, Garth Davis le sbaglia tutte.
Non sfrutta appieno la bravura di due attori incastrati in personaggi piatti e monocordi, non approfondisce e soprattutto contestualizza male una storia su un futuro va da sé distopico.


Un futuro in cui nonostante il mondo in rovina, nonostante la siccità, il caldo, si alleva ancora pollo. Tanto pollo. E si va in tavole calde dal sapore anni '50.
Il futuro, purtroppo, viene dichiarato: è il 2065, e c'è un progetto speciale, segreto, a cui Junior e non Henrietta viene prescelto.
Una missione spaziale, per provare davvero a vivere nello spazio.
E lei, povera donna sola che farà in un 2064 ancora fermo a queste dinamiche nonostante già oggi le stiamo sdoganando?
Lei verrà affiancata da una copia identica e reale di Junior, per questo per due anni devono studiarli per bene, intervistarli separatamente, farci vedere ancora e ancora il loro rapporto malato e senza quella passione travolgente che dalle anticipazioni ci si aspettava.


Visto no, che è un episodio di Black Mirror?
Anzi, ne scopiazza malamente almeno due, se poi non teniamo conto del ritorno dalla missione di Junior e conseguente riadattamento alla Terra e allora siamo a tre.
Il fatto di aver segnato un anno, poi, rende tutto molto ridicolo.
Per il mondo poco realistico, per l'evoluzione mancata.
Ma il problema, se si sorvola su una scelta in fin dei conti personale di sceneggiatura, sta in come questo futuro ci viene raccontato.
Sono scene poetiche montate una dopo l'altra in una somma che si spera faccia contenuto (ma non lo fa), una narrazione frammentata che lascia fuori lo spettatore e lo carica invece di pesantezza causa colonna sonora ingombrante e stridente, che non smette mai, che non lascia spazio ai protagonisti di uscire dai loro ruoli, non li lascia respirare tra un litigio e l'altro, uno scoppio d'ira e l'altro. Aaron Pierre che si insinua fra loro, poteva essere la chiave di svolta, l'osservatore e il testimone a mostrarci Junior e Henrietta per come sono davvero.
Invece no.


In un futuro in cui il nome Henrietta sembra normale così come Junior, poco sembra cambiato e il fatto che un film sci-fi su un amore difficile, su una scelta che può dividere e su dubbi che possono insinuarsi finisce con l'essere un manifesto di libertà per la donna, ne fa un gran buco nell'acqua in cui anche le urla di Mescal, anche gli sguardi di Ronan, vengono a noia.

Voto: ☕½/5

2 commenti:

  1. Incomprensibile che due attori così, cui non credo le proposte manchino, abbiano accettato di girare un film così. A 'sto punto potevano recitare in un qualche episodio a caso di Black Mirror che, per quanto non sia più al livello dei primi tempi, comunque qualche idea in più di 'sta roba la propone ancora

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    1. Non li perdono per la scelta della sceneggiatura, ma provo a giustificarli per come in fase di montaggio il film è diventato. Certo che devono essersi pentiti visto il flop.

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