10 gennaio 2024

Wish

Andiamo al Cinema

100 anni di Disney, 62 classici.
Ultimo in ordine di tempo, un desiderio che non tutti avrebbero espresso: un ritorno al classico, appunto.
Ok, ok, non ci sono principesse, ma c'è un re.
E un'aspirante ad entrare nella sua corte.
E soprattutto, c'è un cattivo.
Cosa che non succedeva dai tempi di Rapunzel.
La Disney per le nuove generazioni, dopo streghe, fratelli invidiosi, maggiordomi egoisti, rivali d'amore che volevano la morte del loro rivale, il nostro eroe o eroina, aveva optato per sfide da affrontare, ostacoli da superare.


Con Wish, il film che celebra i 100 anni di storie, si torna invece a parlare di un cattivo, un re che tale non sembrerebbe anche se il nome megalomane di Magnifico lo faceva sospettare.
In cosa è cattivo? 
Nel tenere per sé quei desideri che i suoi sudditi gli hanno affidato e che lui potrebbe realizzare. Sì, ma non se sono pericolosi o così li percepisce, lui che sa padroneggiare la magia.
Tutto questo lo scopre Asha, che nel giorno del centesimo compleanno del nonno il cui desiderio non è ancora stato esaudito, ha un colloquio per diventare assistente di Magnifico, e fa sua la missione di liberare quei desideri, di riportarli a chi li aspetta, li ha dimenticati.
Arrivati a questo punto del film, abbiamo già ascoltato 3 canzoni, non scritte da Manuel Lin Miranda, purtroppo. L'ultima delle quali è riuscita a commuovere il cielo e fare scendere una buffa stella dei desideri, magica al punto di far parlare una capra e il bosco intero.
Sarà la prima motivatrice e aiutante di Asha nella sua missione liberatrice che però non porterà a termine da sola.


La Disney torna al classico, classico davvero, e così gli aiutanti di Asha sono sette. Non sono nani ma c'è pure una nuova Biancaneve che spunta ben tre caselle di inclusione, essendo asiatica, dalle forme non longilinee e con una stampella.
Piano piano, lo so, è un progresso, non è solo algoritmo. E va più che bene, anzi, è auspicabile soprattutto in un film di animazione che avrebbe sempre dovuto parlare a tutti.
Qui, però, si canta pure.
E si fanno canti di protesta che invitano alla ribellione, si va contro un re che ha perso ogni freno, si unisce un popolo in un canto che lo sconfigge.
La Disney si dà la alle rivolte e al potere al popolo, proprio lei che ha come simbolo un castello?
Sembra di sì, e nel farlo infiamma gli spiriti, un po' meno il senso di realtà per come tutto finisce in modo facile, dopo piani segreti, inseguimenti e scontri che avevano alzato l'asticella.
E per il suo centesimo compleanno, la Disney copia la sua figlia Pixar e riempie il film di easter eggs, di Topolini nascosti, di omaggi a se stessa, di richiami e di rimandi.
Lo fa in modo sottile o plateale, lo fa anche in modo furbo mescolando per una volta i colori con cui solitamente si disegnano i buoni e i cattivi.
Così come mescola la tecnica di animazione, con tratti dal sapore di un tempo, pur essendo computerizzati.


Il difetto di Wish è che è davvero un classico Disney.
Dove i buoni sono buoni e buffi, i cattivi perfidi e malvagi.
Il pregio di Wish è che è davvero un classico Disney.
E sfrutta bene l'effetto nostalgia per quei film classici che noi bambini ci portiamo dentro, anche se gli ho sempre preferito quelli con i protagonisti animali, e va da sé che Valentino doppiato da Amadeus l'ho adorato.
Mi spiace non aver sentito in azione Ariana DeBose e Chris Pine su cui Asha e Magnifico sono modellati, ma Gaia e Michele Riondino si difendono bene, che se c'è una cosa su cui la Disney concedo fiducia, è proprio il doppiaggio.
Classico come non mai, diverte e commuove, ma i fasti di un tempo sono altri, le storie da raccontare più che delle origini, dovrebbero essere originali.

Voto: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. Hai riassunto bene, così classico da ricordare troppa altra roba, più o meno riuscita, spero in un cambio di rotta, un po' di "locura" alla Boris alla Disney ora come ora, farebbe comodo. Cheers!

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    1. Gli ultimi flop e gli ultimi scandali sono il segnale che è il momento di un cambio di rotta.
      Sarebbe anche ora, perché di film memorabili la Disney non ne fa da un pezzo e non azzeccare al 100% quello del centenario è un brutto segno.

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  2. Considerando che la Disney più classica mi spaventa più di un horror, non promette molto bene. :D
    Però chissà...

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    1. Ultimamente regali sorprese, ma visto il classico che più classico non si può, qui devi avere paura.

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