30 gennaio 2024

Fargo - Stagione 5

Mondo Serial

Bentornati a Fargo.
La serie TV gelida e innevata, dove i loschi affari non mancano.
Erano quattro anni che non si tornava a visitare questa ridente serie TV antologica al confine tra North Dakota e Minnesota, quattro anni segnati da una pandemia e dallo sciopero degli sceneggiatori, con il creatore Noah Hawley, indeciso se farla o meno, questa quinta stagione.
C'è da dire che la quarta, che faceva un bel passo indietro nel tempo, aveva entusiasmato meno.
La critica e il pubblico.
Ma quattro anni sono serviti per trovare la storia giusta, il cast giusto, e confezionare una stagione grandiosa.
L'ho detto?
L'ho detto.
Una stagione che per la prima volta non ha alcun legame né con il film dei fratelli Coen né con le prime stagioni.
Sta da una parte, sta in un suo universo, che però si contraddistingue per quei toni speciali, per quel saper passare dal dramma alla commedia, quell'umorismo nero tipico di Fargo.
O dei fratelli Coen, scegliete voi se c'è una differenza.


Siamo a Scandia, però, vogliamo essere precisi.
Dove una giovane madre, sposata al rampollo buono di una facoltosa famiglia matriarcale, viene arrestata durante una rissa cittadina per aver provato a difendersi.
E aver colpito con il suo taser un poliziotto.
Un piccolo incidente, poca cosa se c'è un avvocato che nonostante la suocera maldisposta, può risolvere tutto.
Perché le impronte di Dot finiscono nel sistema e risvegliano il suo passato.
Che sta nel North Dakota, ha le vesti di un solido sceriffo dai modi altrettanto solidi, che non disdegna di uccidere, di farsi giustizia da solo, di rivolerla al suo fianco.
Ad ogni costo.


Parte così una guerra a distanza, che Dot come una moderna MacGyver sa gestire e sventare più volte, mentre la suocera cerca di capire il suo segreto e si ritrova coinvolta volente o nolente con i suoi affari.
E come da tradizione, c'è pure un sicario solitario, molto più particolare di Lorne Malvo, perché sembra immortale, arriva con il suo accento strano, con la suo sporcizia e con i suoi strani abiti, dall'altra parte dell'oceano. E non ci sta a non essere pagato.
E come da tradizione, ci sono i poliziotti a indagare sul caso, Indira Olmstead che ha un marito da crescere e debiti a non finire, Witt Farr che ha il cuore grande, e pure due agenti dell'FBI granitici quanto basta.
Insomma, gli ingredienti alla Fargo ci sono tutti, e se Jennifer Jason Light non sorprende nel ruolo della stronza, Jon Hamm spaventa da quanto è bravo a fare il cattivo, la vera sorpresa è Juno Temple. Una sorpresa che si ritrova in forma esile dopo la stralunata Keeley di Ted Lasso, e che qui si difende con le unghie e con i denti dando un tono speciale alla sua Dot.
Basterebbe il primo episodio, con uno stallo in un minimarket che fa perdere la testa, per capire che siamo già sulla strada giusta.
Ma se non basta, c'è una notte di Halloween che si trasforma in un incubo e che più che MacGyver fa pensare a Kevin McAllister, per non parlare di una ricostruzione con le marionette e una lunga sparatoria finale che tutto dovrebbe risolvere.


Con le sue sparatorie, con il suo sangue, con le morti che non ti aspetti e con un ritmo teso che quasi non ti aspetti.
Con gli aneddoti e le metafore, con la scrittura precisa e attenta che avvince tra parole e azione.
Questa quinta stagione è davvero grande, granitica e con un finale quasi commovente, dietro il sorriso più strano.
Bentornato, quindi, Fargo.

Voto: ☕☕☕☕/5

2 commenti:

  1. Prima parte notevole, poco coeniana e molto Mamma, ho perso l'aereo che incontra Nightmare Before Christmas.
    Il finale invece non mi ha convinto. Troppo coeniano, almeno per i miei gusti :)

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    1. Me lo sono vista praticamente tutto d'un fiato, non ho notato troppi cali, e anzi, mi ha preso da subito. Chissà quanto aspetteremo la prossima stagione ora.

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