La Settimana di Halloween Evil Dead
Come hanno fatto i fan di Ash Williams ad aspettare 23 anni prima di ritrovarselo davanti, non me lo spiegare.
Come ho fatto io a farmi sfuggire una perla come Ash vs Evil Dead, me lo spiego con il fatto che nonostante l'entusiasmo palpabile in rete, nonostante questo titolo accattivante, sapevo che mi mancavano dei pezzi e nonostante il vederlo sempre in cima alla lista dei sottotitoli più scaricati ai tempi di Itasa ho dovuto aspettare di essere pronta.
E non lo so se ero pronta a una serie così pazza, così folle, così esagerata, divertente, splatter, unica nel mostrare sì Ash contro il male, ma anche la crescita e il passato e il presente di Ash con nuovi aiutanti altrettanto mitici.
Dove lo avevamo lasciato?
A raccontare le sue memorabili battaglie medievali per far colpo su una collega al Best Value.
Dove lo ritroviamo?
Ancora lì, a cercare di fare colpo, a vivacchiare sfruttando la sua mano mancante, inventando gesti eroici che fanno sempre colpo sull'ultima donna al bancone di un bar.
Tanto gli basta, a un beone come lui che vive in una roulette e si muove appena può sapendo di avere un curriculum invadibile per essere assunto in ogni Best Value degli Stati Uniti.
Ma tutto cambia perché il Male torna.
Ed è ancora una volta colpa di Ash, che pronuncia in modo sbadato e folle le famose quattro parole, risvegliando il Necronomicon e dando vita alla fine del mondo.
Questa volta, però, non è solo a combatterlo, al suo fianco i colleghi Pablo, con uno zio brujo che torna utile con la sua magia bianca, e la giovane Kelly che inizia il suo personale percorso di vendetta.
Contro di loro non solo il Male, i deadites e demoni in ogni loro forma e in gni location in cui si fermano (sia un ristorante, una casa di famiglia, un negozio di magia), ma anche una poliziotta sotto stress come Amanda Fisher e la misteriosa Ruby Knowby che vuole recuperare il Necronimicon una volta per tutte.
La prima stagione sta tutta qui, in quella che vorrebbe essere una fuga, ma che diventa un'avventura e infine una missione per capire come riuscire a mettere un punto a questo nuovo risveglio.
Momenti pazzi ne abbiamo?
Eccome, a partire da litri e litri di sangue, immortalità, Samara Weaving urlante e il ritorno nella fantomatica baita in mezzo al bosco dove tutto ha avuto inizio.
In un finale epico, questi primi 10 episodi me li sono bevuti in un weekend appena, pronta a tornare a trovare Ash e a non rimanere delusa nel trovarlo a far festa a Jacksonville, richiamato al suo destino e soprattutto alla sua Elk Grove.
È nella città natale di Ash che conosciamo suo padre, ma anche la sorella che tutti credono lui abbia ucciso e pure le ex fidanzate. Con la nomea di assassino difficile da scollargli di dosso e che ha generato la filastrocca Ashy Slashy, ma Ash è pronto a salvare i suoi concittadini dalla nuova ondata di Male e demoni e deadites, sacrificando di nuovo le persone a cui si affeziona, Delta e Chet (sì, Ted Raimi di nuovo!) compresi.
Insomma, anche questi 10 episodi risultano godibilissimi, con una scena all'obitorio che ancora non ho capito se è più schifosa o più assurda o entrambe le cose, diventando semplicemente un cult.
Arriviamo alla terza stagione senza sapere cos'altro può succedere nella vita di Ash e non a caso le ruote iniziano a stridere.
Sapendo di non poter contare su una nuova conferma, causa calo di ascolti e un budget che tra effetti speciali, litri di sangue e location non dev'essere stato così basso, si intravede la fine.
Del mondo, anche, con il Male che torna nuovamente a sconvolgere la pace che si respira a Elk Grove e il presente da proprietario di ferramenta di Ash (mio dio che pubblicità!). Un Ash famoso, adorato, realizzato e che si ritrova pure padre di una figlia che non sapeva di avere.
Eccola qui l'aggiunta che un po' fa storcere il naso, un modo per andare avanti non sapendo come andare avanti anche se il primo episodio regala morti musicali da lasciare a bocca aperta. Ma funziona, eh, non mi lamento di questi ultimi 10 episodi passati tra balli scolastici, un sottosopra che ricorda giusto un po' quello di Stranger Things e pure una nuova Ruby cattiva.
Il finale, per fortuna, è quanto di più epico si potesse avere, pur con qualche concessione alla sospensione dell'incredulità e qualche scelta di sceneggiatura meno coerente rispetto alle altre stagioni nel dividere i protagonisti e nell'introduzione piuttosto inutile dei Knights of Sumeria,.
Quanto alla scena cult ce l'abbiamo pure qui, e questa volta è all'interno di un laboratorio della banca dello sperma. Direi che basta per farsene un'idea.
Il bello di Ash è infatti che non si prende sul serio mai, ma davvero mai, che vive e parla già come fosse il protagonista di una serie TV e con le sue frasi ad effetto, la sua mimica che ricalca quella di eroi senza macchia, che sono in realtà distanti da lui, beh, lo rendono un'icona.
Nel corso delle stagioni crescono anche Kelly e Pablo, la prima da orfana vendicativa diventa una donna cazzuta che maneggia le armi e sa sconfiggere anche un muppet (l'hanno commercializzato? Dove lo trovo?), il secondo chiamato a prendere l'eredità dello zio e dover gestire poteri da brujo tanto utili quanto pericolosi.
Quanto a Lucy Lawless, è Lucy Lawless e cosa le vuoi dire?
Buona o cattiva, dalla parte di Ash o contro Ash, fa sempre la sua figura.
Anche perché genera i figli più spaventosi di sempre, che non a caso tornano a ogni stagione vista l'aurea terrorizzante che hanno.
Vogliamo aprire una parentesi sugli effetti speciali? Com'è che anche se per il piccolo schermo riescono a essere così efficaci, così vintage, così credibili mentre al cinema vedi la CGI distante un miglio e resa così patinata da dare fastidio?
Quando torneremo ad avere questi colori? Quando?
Ancora non mi sono ripresa dalla fine di una serie arrivata in fretta, che i fan hanno cercato di evitare mobilizzando internet ma che giustamente Bruce Campbell in persona ha dichiarato come giusta: che altro si può raccontare, dopo aver visto Ash scendere a patti con tutto il suo passato e pronto a sacrificarsi ancora nel futuro?
Forse sì, proprio quel futuro post-apocalittico appena intravisto, ma sono felice di immaginarmelo, senza sacrificare il fisico di un sessantenne comunque in forma, comunque invidiabile.
È stato un recupero lampo, pieno di entusiasmo e di risate con la risoluzione dei diritti per L'armata delle tenebre che dalla seconda stagione in poi può finalmente essere nominata.
In 30 episodi abbiamo conosciuto meglio Ash e il suo passato, la sua famiglia e la sua cittadina, abbiamo capito meglio la storia del Necronomicon, abbiamo amato la Oldsmobile Delta, abbiamo visto in azione quella motosega in ogni modo possibile e pure una nuova ingegnosa mano meccanica, abbiamo rivisto Ash con due mani, l'abbiamo visto combattere contro se stesso, abbiamo pure rivisto Henrietta e fatto un nuovo viaggio nel tempo.
Cos'altro potevamo chiedere a Ash Williams, a Sam Raimi a Bruce Campbell?
Con estremo ritardo posso dire che non saprei cos'altro chiedergli e dico solo grazie, per questo personaggio mitico, per questa serie indimenticabile.





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