Era iniziato in sordina, presentando una serie di personaggi granitici riusciti in una trama che vagava dal personale al generale, con un tuttofare chiamato a proteggere la privacy dei suoi clienti vip che si ritrovava a risolvere qualunque tipo di magagna famigliare una volta che il padre era uscito dopo 20 anni di prigione.
Era proseguito più linearmente, con una trama più strutturata, con personaggi che ormai avevamo avuto tutto il tempo di conoscere e apprezzare, con quelle richieste di vip che si fanno da parte, con quel padre sempre intento a mettersi e a mettere gli altri nei guai.
Ora ritroviamo Ray Donovan al suo terzo anno di vita completamente allo sbando.
E non solo perchè Ray stesso, senza più una moglie, senza una casa nella quale tornare e chiudere i conti con la giornata trascorsa a picchiare, trattare, corrompere, è ormai allo sbando e allo sbando è anche la sua famiglia, tra una moglie che cerca conforto in un cane, una figlia in un professore, un figlio con del sesso facile.
No, perchè è la serie stessa ad essere allo sbando e a non saper più bene dividere il privato dal pubblico, le vicende dai Donovan da quelle dei Finney che Ray è costretto a servire.
Non a caso, mai come in questa stagione, ci troviamo di fronte a due finali separati, divisi da una settimana, uniti nel non essere del tutto chiari, del tutto soddisfacenti.
Ancora una volta è Mickey a incasinare tutto, a inventarsi un giro d'affari che unisce droga, prostitute e prestiti per cui però lui stesso si indebita con la temuta mafia armena, coinvolgendo tutti i suoi figli a loro discapito. Niente cambia in questo vecchio a cui piace la bella vita, che come uno scarafaggio, o come un Frank Gallagher, non vuole morire.
E come sempre è Ray a cercare di risolvere la situazione, incasinandola lui stessa ancora di più, mentre i fratelli cercano di emanciparsi chi con un matrimonio tanto improvviso che ancora non si spiega, chi con un'infatuazione più comprensibile ma trattata frettolosamente.
E ancora una volta è il dorato mondo di Hollywood a essere messo alla berlina, con una famiglia potente che tutto vuole con cui Ray va a fare i conti, portando strascichi sessuali che deturpano l'immagine di santarellina di Katie "JoeyPotter" Holmes (qui tra l'altro con un'inguardabile dentatura metallica), coprendo scandali o aizzandoli: tutto troppo confusamente, però.
Perchè queste due linee parallele, il pubblico, il privato, corrono una affianco dell'altra senza mai incastrarsi bene, facendo pensare a un'unitarietà maggiore se si fossero preferiti piccoli casi per il momento, il grande colpo per la prossima già confermata stagione.
E per carità, Liev Schreiber resta la graniticità fatta a persona, anche quando piange, diventando un idolo in fase di scomunica, e John Voight è il nonno, il padre, che mai avremmo voluto avere ma che è tanto immenso, anche a fare il verso a se stesso.
Però no, questa volta Ray affonda, sbanda vistosamente, e in quei finali che lasciano tante cose sospese -dalle fughe alle vite-, affondiamo pure noi.
Resta la serie che non ho mai guardato che più volentieri comincerei a guardare :)
RispondiEliminaRay conquista piano piano, e anche se scivola, come in questa stagione, lo sa fare con molto stile!
EliminaSì, serie non del tutto soddisfacente, ma forse perché la seconda era grandiosa e ci si aspettava qualcosa di pari livello. Concordo però sulla storia del matrimonio, quella è+ stata una scelta narrativa che mi ha fatto davvero storcere il naso.
RispondiEliminaE da quando la Holmes ha l'apparecchio? O__o
Avrà voluto imitare l'ex marito Tom :) si vuole dire troppo e far fare troppo a Ray, e la struttura lineare creata nella seconda stagione così non può che crollare..
EliminaLa parte dei Finney è stata del tutto inutile e avrebbero tranquillamente potuto anche non metterla...
RispondiEliminaLe vicende più legate alla famiglia Donovan invece non mi sono spiaciute, soprattutto quelle di Bunchy, Terry e Bridget.
Stagione così così, però non mi è sembrata così allo sbando.
Ray allo sbando senza moglie lo é, la stagione proprio per i Finney, per quel doppio finale che si slega troppo dal resto con attentati, fughe e matrimoni.. No, non mi ha convinto! Sarò comunque qui ad attendere la quarta, la voglia di proseguire non é stata intaccata.
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