29 maggio 2018

13 Reasons Why - Stagione 2

Mondo Serial
[presenti SPOILER]

Meglio dirlo fin da subito: per me, questa seconda stagione non s'aveva da fare.
Lo dico nonostante la prima mi avesse coinvolto, convinto, lo dico nonostante i difetti ma soprattutto i pregi che quella prima stagione aveva, di parlare ai giovani e ai non più giovani dei problemi dei giovani, di aprire finestre e porte, di far scattare un dialogo, nonostante i cliché, nonostante i timori del parlare di suicidio e di stupro.
Come andare avanti, mi chiedevo?
Come continuare un discorso che sembrava chiuso, o quantomeno volutamente aperto perché un lutto non si supera mai, nemmeno conoscendo i 13 motivi per cui quella persona non c'è più?



Lo si fa costruendo un caso che non mi convince, spostandosi nell'aula di un tribunale, lasciando a chi prima ascoltava, la possibilità di parlare, colmando lacune, momenti e estati della vita di Hannah.
E qui, trovo già da ridire, con il ridimensionamento di un personaggio non certo facile, con l'arricchimento della sua vita amorosa, dei suoi problemi, dei suoi tentativi di parlarne. Qui, si ha prima di tutto il primo ostacolo, perché intentare causa ad una scuola che non è l'unica colpevole, mi fa remare contro, e non basta l'avvocato antipatico di turno, i raggiri e le bugie per farmi cambiare idea. Non contro la scuola si doveva andare, non contro di loro la signora Baker doveva scagliarsi ancora e ancora, ma contro Bryce Walker sì. Succede invece che il primo processo riempie praticamente tutti gli episodi, facendo da filo conduttore, mentre quello che più interessa, avviene a porte chiuse e a telecamere per noi spente.
Prendiamoci un attimo per provare ad invertire le parti, per fare del secondo processo quello davvero chiave su cui costruire una stagione intera, e le cose iniziano ad avere senso.
Ma così non è andata.


Restano poi i tanti difetti già visti lo scorso anno, con troppi cliché americani da smaltire (il ricco stronzo figlio di genitori ricchi e stronzi, la cheerleader bionda e scema, il punk anarchico, gli scagnozzi senza cervello e morale...), con troppi scivoloni e buchi di trama, in cui a rimetterci sono genitori sordi e ciechi che non si accorgono di avere un ospite in più in casa, colpevoli che girano tranquilli e ancora per i corridoi della scuola, nuove fidanzate che per motivi di copione (Sosie Bacon impegnata in Here and Now) abbandonano presto la scena e chi più ne ha più ne metta.
Nemmeno quest'anno, poi, Clay è riuscito ad entrare nel mio cuore, a fare breccia, sarà la supponenza, sarà quella faccia un po' così di Dylan Minnette, ma il suo continuare a sbagliare, a reagire in modo egoista ad ogni situazione, di certo non hanno aiutato.
Avrei da ridire anche sulla ricerca di uno nuovo cattivo capace di ricatti e scene che tormenteranno i miei incubi, ma mi fermo qui, perché può sembrare che questa seconda stagione non abbia alcun merito, alcun valore, e invece ne ha.


Prima di tutto con alcuni messaggi che porta avanti e approfondisce, grazie a discorsi, monologhi o scene, che aprono un altro spiraglio alle vittime di stupri e molestie, rimanendo sì sul pezzo di questo nostro quotidiano doloroso, ma riuscendo anche a scavare, a mostrare una possibile via di recupero, di condivisione, di dialogo, soprattutto grazie alla fragilità e alla forza di Jessica, ma non solo, e quella scena in tribunale, con ogni donna a prendere parola e a lanciare accuse, vale ogni difetto.
Non mancano poi discorsoni ovvi e necessari sul suicidio stesso, sul ridimensionare quella ragazzina che ha lasciato 13 cassette e che non per questo è un'eroina o va emulata, e così, giustamente, quel Preside che non è il cattivo della situazione, trova spazio, trova giustificazioni.
Sono parole importanti e personaggi importanti quelli che vanno sicuramente ad essere punti di riferimento per gli spettatori più giovani di oggi, proprio come un tempo sono stati i problemi familiari di Jen e Joey, i tormenti di Pacey e Dawson, l'omosessualità di Jack o la malattia mentale di Andy.


Per finire, anche se la trama, il soggetto non sembrano stare in piedi in alcuni punti, ci sono momenti e canzoni che il cuore lo strappano, c'è il fantasma di Hannah che può sembrare un'esagerazione, ma per come tormenta e dialoga con Clay, non lo è, c'è un ritorno a quella Night we met che il dolore lo fa provare ancora, a mesi dalla scomparsa di un'amica, c'è un funerale tardivo che fa piangere lacrime amare e vere, ci sono sfoghi contro quella ragazza che non c'è più, ci sono un Alex, un Kevin e uno Zack che si riscattano, un Justin che migliora, cade e si risolleva e cade ancora, e c'è la vicenda di Tyler.
Pure qui i cliché abbondano, la prevedibilità per quel che mi riguarda la sentivo già alla fine dei primi 13 motivi, e la sospensione a un'ormai probabilissima (e difficile e rischiosa) terza stagione, non aiuta. Ma il suo essere la nuova Hannah, sempre ridicolizzato, sempre preso di mira, sempre dimenticato e escluso, la dice lunga sulla lezione che i protagonisti -genitori compresi- non sembrano aver imparato.
Nonostante tutto.
Come per Hannah, allora, pur se al contrario (ultima polemica: Hannah che scriveva tutto a mano, registrava su cassette vintage e pretendeva lettere e cartoline, l'altra lista l'ha scritta al computer della madre), anche se ci sono motivi sufficienti per bocciarla, questa seconda stagione la si salva, per quel che riesce a dire, a comunicare, o semplicemente per quello su cui ci invita a riflettere.


Voto: ☕☕/5

4 commenti:

  1. Non so se proseguirò. Non mi era piaciuta la prima, eppure osannatissima e chiacchieratissima, e con questa, passata stranamente in sordina, non vedo motivi validi per andare avanti. Se fossero stati meno gli episodi, e magari non lunghi la solita ora. Se mi avessero dimostrato che c'era altro da dire, e qui e lì intuisco che si trascini, con Hannah che ormai si è trasformata in Jigsaw...

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    1. Capisco benissimo, e ti dirò, questi nuovi e lunghi 13 episodi si fanno sentire e vista la costruzione più allungata, pesano pure. Però ancora una volta ho trovato messaggi importanti, riflessioni non così banali che sanno commuovere e giustificare.

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  2. La salvi, ma per quasi tutto il post l'hai massacrata...
    Sei quasi una bulla. :)

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    1. Contro i cliché e le storylines stiracchiate mi scaglierò sempre, mi spiace :)

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