11 marzo 2020

Queen & Slim

Andiamo al Cinema (quando riapriranno)

Per lui il loro primo appuntamento è andato bene.
Certo, lei è più sofisticata, più intelligente, meno aperta del previsto. Ma le sue carte le ha usate bene, quella tavola calda in cui l'ha portata ha il suo perché, la sintonia sembra esserci.
Per lei quell'appuntamento è solo un modo per rimandare i conti con se stessa. E con la giustizia degli Stati Uniti che così giusta non è.
Avvocato, non è riuscita a salvare dalla pena di morte il suo cliente.
Così, ha risposto ha un messaggio su Tinder.
Quel loro primo appuntamento però, finirà nel peggiore dei modi.
Perché li ferma la polizia.
Un semplice controllo.
Uno stop non rispettato, una piccola sbandata per guadagnare punti e salvaguardare la privacy del proprio telefono.
Un semplice controllo?
Non se la tua pelle è nera.



Non se il poliziotto che ti ferma ha i suoi pregiudizi, i suoi sospetti, non si fida, cerca ogni scusa pur di fare di quel semplice controllo qualcosa di più.
E il peggio, in pochi minuti, succede.
E allora che si fa?
Ci si affida a quella polizia piena di pregiudizi?
Ci si affida a un sistema di giustizia tutt'altro che giusto?
No.
Meglio la fuga.
Meglio scappare, cercare riparo, rifugio, aiuto.
Cercare una soluzione.
Percorrendo tappe lungo quegli Stati Uniti del sud divisi in amici e nemici, facendo i conti con un passato non facile, personale e sì, pure nazionale.
Mentre la loro fuga diventa virale: da fermare per l'FBI e ogni forza dell'ordine, un esempio per i tanti afroamericani che li supportano, facendo partire proteste roventi.
Mentre la loro fuga diventa l'occasione per conoscersi davvero, per prolungare quel primo appuntamento, quelle ritrosie, quella diffidenza, con la scintilla che scocca per davvero.


Una fuga fatta di tappe, si diceva, in cui compaiono il pappone Bokeem Woodbine, in cui Flea e Chloë Sevigny sono marito e moglie.
Ma i protagonisti sono loro, gli occhi sono tutti per loro: l'ormai inarrestabile Daniel Kaluuya dallo sguardo triste, la promessa esplosiva Jodie Turner-Smith (da invidiare non solo per essersi accasata con Joshua Jackson), che sono i nuovi Bonnie e Clyde di cui l'America, il cinema, aveva bisogno.
Il resto lo fa l'adrenalina della fuga, le parentesi che virano dal romantico al bollente al rivoluzionario, la musica, con una colonna sonora va da sé all black.
Sì, al cinema c'è uscito per pochi giorni e solo dove le sale erano effettivamente ancora aperte, sì, era stato presentato a Torino, ma l'acclamazione universale vale l'attesa.
Non a caso dietro c'è la penna della Lena Waithe di Master of None, e tra frasi ricorrenti (e che fan male), dialoghi secchi e ritmati, si sente.
Non a caso dietro la macchina da presa c'è l'esordiente Melina Matsoukas, che si è però fatta le ossa con i videoclip di Beyoncé, Rihanna e Lady Gaga, e si vede.
Intanto, fidatevi, segnatevelo.

Voto: ☕☕/5

5 commenti:

  1. Lo vedrei subito, ma leggevo di un problema nei sottotitoli, tradotti malamente. Speriamo risolvano!

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    1. Trovato con i sottotitoli in inglese, aderenti al parlato, quindi me lo sono goduta appieno, che film!

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  2. Triste, ma purtroppo giusto, che le sale cinematografiche siano chiuse. Comunque, ho il sospetto che questo film non avrebbe incassato in ogni caso cifre clamorose. Però sembra molto interessante. Spero di trovarlo da qualche parte, meglio se con i sub ita. ;)


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    1. Sono ricorsa allo streaming perché tanto già sapevo che nessun cinema della zona anche in condizioni normali lo avrebbe proiettato, e ho come il sospetto che doppiato avrebbe perso metà del suo fascino.
      Interessante lo è, cannibale al 100%

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    2. In effetti si è rivelato parecchio cannibale. E persino più sorprendente di quanto mi aspettassi. Una bombissima, e alla fine qualche anima pia ha partorito i sottotitoli italiani. :)

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