21 maggio 2024

Them - The Scare

Mondo Serial

Tre anni fa eravamo tutti tra lo spaventato e l'inorridito.
La ricordate, la serie Them?
No? E se dico Cat in a bag?
Accusata di sfruttare del black trauma porn, da parte di qualche critico e spettatore, ma allo stesso tempo capace di mettere più paura per la pressione mentale data dai vicini bianchi pieni di odio, rispetto a mostri e violenze fisiche.
Ora la serie è tornata, sempre scritta e prodotta dal fido Little Marvin, sempre con Ti West a fare capolino alla regia nell'episodio più angosciante.
Ma cambia la storia, l'ambientazione.
Siamo a Los Angeles, in una calda estate del 1991 dove esplode la violenza.


Una donna, tutrice di una casa famiglia, viene trovata sotto il suo lavandino con tutte le ossa rotte in una posizione spaventata e spaventosa.
Sarà solo la prima vittima di quello che sembra un nuovo serial killer che semina il panico nei sobborghi losangelini, quelli in cui la popolazione è prevalentemente nera, quella che già da un paio di anni è tormentata da uno squartatore che sceglie come vittime giovani donne che si prostituiscono.
Ancora una volta, il caso è nelle mani della detective Dawn Reeve capace e testarda, nera. Cosa che fa ovviamente la differenza.
Sia per come è trattata dai colleghi, sia per come è vista da una popolazione che sta per gridare ancora più forte F**K THE POLICE!.
Reeve sospetta di chiunque, perfino del suo collega, mentre le vittime aumentano, il suo grado di ossessione pure e la sua credibilità rischia di essere compromessa.
Anche per noi spettatori, chiamati a credere al non visto, a chiudere per la paura le orecchie più che gli occhi, visto il suono delle ossa che si rompono.
L'indagine prosegue parallela nel mostrarci quello che sembra il colpevole, un aspirante attore rifiutato da tutti (agenti, donne e pure la famiglia adottiva) in una spirale di distaccamento dalla realtà che potrebbe portarlo a gesti estremi.
Poi, ancora una volta, c'è la svolta.


Ce n'è più di una, in realtà, in questa nuova stagione in cui ritrovare la perfetta Deborah Ayorinde che parte come una serie crime forte della sua ambientazione, e che invece crea legami imprevisti non solo fra i protagonisti, ma proprio sul finale fra le due stagioni.
La mascella cade e gli applausi si sprecano, anche se è nel mezzo che alcuni episodi perdono il mordente che Reeve diventa fin troppo oppressiva nella sua ricerca della verità e in un filo conduttore non sempre lucido.
In soli 8 episodi l'equilibrio scricchiola come un polso che si rompe, ma quello che non manca è l'atmosfera: tesa, cupa, in un razzismo che si fa qui più laterale e silente, ma comunque sempre presente.


C'è più politica, c'è più impegno in mezzo al crime, e il tanto criticato black trauma porn viene messo a bada da un serial killer che colpisce le minoranze, tutte, per far sentire più forte il suo messaggio.
Il finale in cui Ti West prende il timone, è ricco di momenti da incorniciare e fa quasi film a sé nel ripercorrere una storia e uccidere un mostro.
O almeno, domarlo temporaneamente.
Dopo il Patto, la Paura. E poi?
Una terza stagione a chiudere una trilogia sembra necessaria, con un passo indietro e probabilmente anche uno avanti, a cercare di fermare il trauma generazionale di una famiglia, di una comunità.

Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Io ho preferito di gran lunga la prima. Un colpo in basso, sì, ma doveroso.
    Questa resta comunque bellina, nonostante l'abbia trovata meno a fuoco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La prima inquietava e faceva molto più male, qui mi è piaciuta l'indagine, il twist finale e ovviamente l'ambientazione. Un terzo giro a unire tutto ce lo devono ora.

      Elimina
  2. La prima stagione mi era sembrata più coesa, qui sembrano quasi due serie in una, poco male, alla fine arriva Ti West a pulire con un episodio finale niente male davvero ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'elemento sovrannaturale è gestito un po' così, ma sarà il lato investigativo o sarà l'ambientazione, o sarà stato Ti West, alla fine mi ha convinta.

      Elimina
  3. La prima stagione non mi era piaciuta molto, quindi l'avevo messa un po' da parte...
    Però visto che questa volta sembra tutta un'altra musica, potrei anche fare un tentativo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dico solo Los Angeles 1991, direi che è la tua musica questa volta!

      Elimina