4 settembre 2015
Venezia 72 - Black Mass
La buona notizia è che Johnny Depp non è più solo Jack Sparrow, che per una volta si è scelto un ruolo di quelli seri e che sembra essere tornato in forma, pur se sotto un pesante trucco.
La cattiva è che il suo nome resta garanzia di film che non prendono, che sembrano promettere tanto (a partire dalla storia o dal cast) ma poco mantiene.
Black Mass non fa differenza, quindi, contornato da attori come Kevin Bacon, Benedict Cumberbatch, Joel Edgerton e Dakota Johnson cerca di entrare nel filone dei gangster movie senza però averne lo spessore.
Al suo esordio alla regia, Scott Cooper mira in alto, prendendo gli ambienti e gli anni cari a Scorsese, portandoci nella Boston degli anni '70-'80, in cui Whitey Bulger e la sua gang spopolavano, arricchendosi con giri di droga, con scommesse, con omicidi che facevano piazza pulita dei vari avversari.
Dietro occhi azzurro ghiaccio, dietro capelli diradati, si nasconde però una mente malata, provata da esperimenti con LSD al quale si è sottoposto durante la permanenza decennale ad Alcatraz e che lo ha portato senza troppi giri di parole alla schizofrenia, alla mancanza totale di fiducia. Basta poco per finire nel suo mirino, per rimanerci secco.
Dell'FBI però Jimmy si fida, entrando in affari con l'amico d'infanzia Connelly, stipula un patto con il quale vende, o finge di vendere, informazioni importanti in cambio della protezione e della libertà totale di azione.
Un gioco che però i grandi capi non approvano, che rischia di saltare anno dopo anno, che mette a rischio anche la carriera politica del fratello senatore (un piuttosto sprecato Benedict).
Seguiamo quindi l'escalation di violenza che si scatena nel sud di Boston, e l'ascesa di questo boss imprevedibile, con il cerchio di fidati compagni che si stringe poco a poco.
Una storia vera, una storia dalla quale era impossibile non trarre un film prima o poi, soprattutto all'indomani (2011) della sua cattura dopo una latitanza durata 12 anni.
Il problema del film non è però tanto la trama nel quale si alternano scelleratezza e colpi di ironia che strappano anche qualche risata, è il modo scolastico, senza troppi guizzi, con il quale ci viene raccontata.
Manca la maestria dei maestri di questo genere, manca l'adrenalina e la passione, e se Depp la sua figura torna a farla, rendendosi irriconoscibile, rendendosi spaventosamente credibile, purtroppo, ancora non basta.
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Voglio essere molto sincero. Sto puntando molto su questo film, perchè spero che possa essere una sorta di rinascita per Johnny Depp.
RispondiEliminaSu internet sento solo due tipi di recensione:
- buon film, ma con poco spessore;
- sublime capolavoro.
Ovviamente mi tocca solo vederlo...