Ho visto quasi tutti i film adattati da un romanzo di Nick Hornby.
Ho visto tutti i film sceneggiati da Nick Hornby.
Non ho mai letto un suo romanzo.
Mancanze, lacune, colpa del cinema che anticipa i tempi.
Potevo quindi esimermi dalla visione di un altro adattamento, il secondo italiano, di un suo romanzo?
Potevo, visto che È nata una star causa Littizzetto me l'ero evitato.
Ma poi nel cast ho intravisto il bello e bravo Luca Marinelli, alla regia uno come Andrea Molaioli che approdava alla commedia dopo un esordio pieno di fascino come La ragazza del lago e un proseguimento impegnato de Il Gioiellino, e il risultato, me lo volevo godere.
Sam ha 16 anni, la madre ne ha 32, la nonna 48.
Nascite come una maledizione contraddistinguono la sua famiglia.
Lui, però, ha in mente lo skate, starsene con gli amici al parchetto e venerare il suo idolo Tony Hawk, la cui autobiografia è un punto di riferimento.
Sam però conosce Alice, ragazza annoiata e senza particolari interessi, famiglia ricca della Roma bene, e se ne innamora.
Tra i due è passione, è amore, e pure lo skate per un po' viene messo da parte, finché tutto non si fa più stretto, l'amore se ne va e Sam in crisi la lascia non certo nel migliore dei modi. Finché quella maledizione non torna a bussare alla sua porta, Alice si scopre incinta, e Sam deve decidere che fare: scappare come quel padre che non è certo un modello? Aiutare a distanza come consiglia di fare la madre? O restare, crescerlo quel figlio, assieme ad Alice, sempre bella, sempre desiderabile?
Tony Hawk lo aiuta, o meglio, sogni premonitori, viaggi nel tempo, lo aiutano, mandandolo nel futuro a scoprire quel figlio e la paternità.
Non è una novità il tema della gravidanza inaspettata in giovane età, lo scorso anno, proprio a Venezia, Piuma con la sua leggerezza tra i fischi conquistò per simpatia la sottoscritta.
Non è una novità nemmeno la tematica dei viaggi nel tempo, anche se qui giocano un ruolo meno incisivo, più rivelatore che altro.
Insieme, però, i due elementi rappresentano un'originalità e una freschezza che ricalca lo stile da Sundance, strizzando l'occhio all'indie americano attraverso musiche giuste, montaggio giusto, e soprattutto una regia giusta, fatta geometrica, fatta di colori e dettagli.
Se non ci fosse Roma, se non ci fosse l'imperante accento romano, in America sembrerebbe di essere, pur mancando qua e là del brio, del ritmo, della convinzione.
Ma messi da parte questi difettucci, messi da parte pure gli adulti, tra una Jasmine Trinca brava e bella e un macchiettistico Marinelli, a convincere di più sono i più giovani, l'intrigante Barbara Ramella, e Ludovico Tersigni versione nostrana di Lip Gallagher.
Ne esce così un film leggero, sì, ma che non si prende sottogamba, ne esce un film che fa innamorare, e che fa sorridere, e che ancora una volta è uno di quei film perfetti per l'estate, per la sua freschezza.
Regia Andrea Molaioli
Sceneggiatura Andrea Molaioli,
Francesco Bruni, Ludovica Rampoldi
Francesco Bruni, Ludovica Rampoldi
Musiche Teho Teardo
Cast Ludovico Tersigni, Barbara Ramella,
Jasmine Trinca, Luca Marinelli
Jasmine Trinca, Luca Marinelli
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eh va beh...
RispondiEliminae te lo devo dire di nuovo... devo abbonarmi a Netflix
Alla fine dopo tanti mesi di prova, ho ceduto pure io. Comodo è comodo, offerte ne ha eccome ;)
EliminaIo con Nick Hornby sono sempre stato in fissa. Ho visto tutti gli adattamenti dei suoi libri, persino l'evitabile E' nata una star, tutti i lavori che ha sceneggiato e letto i suoi primi due libri cult, Alta fedeltà e Un ragazzo, entrambi consigliatissimi. A questo punto non so perché non ho letto anche quelli successivi, ma prima o poi potrei riprenderli...
RispondiEliminaLudovico Tersigni con quella faccia da imbambolato in effetti ha ricordato pure a me Lip Gallagher. Barbara Ramella non so da dove l'hanno tirata fuori, ma è folgorante.
Il modo in cui è usato il tema dei viaggi nel tempo mi ha ricordato Questione di tempo e, pur non eguagliandone la bellezza, anche Slam è un gioiellino. D'altra parte con un regista come Molaioli la cosa era inevitabile. :)
Vero, non avevo pensato a Questione di tempo, anche se li si era più romanticamente british e più "adulti" nel trattare il tema. Qui i difetti passano comunque in secondo piano grazie alla freschezza del tutto. E bravo Molaioli!
EliminaL'avevo visto al TFF, e mi era piaciuto un sacco. Marinelli si vede poco, ma ogni volta che è in scena ruba lo schermo, fantastico. Davvero un film godibile.
RispondiEliminaMarinelli anche in versione macchietta romana conquista, non c'è che dire.
EliminaPiaciuto, anche se sul finale i meccanismi della sceneggiatura hanno rischiato di annoiarmi un po'. Comunque tutti bravi, molto. Neanche io ho letto mai Horby, ma i suoi adattamenti mi piacciono in qualsiasi salsa. :)
RispondiEliminaForse anche per questo temo di leggerlo, immagino uno stile tanto cinematografico pronto per essere adattato. Finchè continueranno a fare film così riusciti, comunque, e con cast che richiamano la mia attenzione, lo continuerò a vedere al cinema.
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