Più che Zio Tibia delle Notti Horror su Italia1, che annunciava storie piene di brividi a seguire, io ricordo Pelle e Ossa, personaggio inquietante di cartoni che volevano essere spaventosi e che lo vedevano a volte protagonista, a volte semplice narratore di brevi e suggestivi episodi, per un ciclo che ammaliava.
Anche Ghost Stories -ennesimo film horror annunciato come il migliore e più spaventoso dell'anno- si fa a storie, come il titolo promette.
Tre, per la precisione, tre casi che Phillip Goodman deve affrontare, lui che smaschera i bugiardi e i ciarlatani in TV, e che viene incaricato dal suo idolo d'infanzia -l'investigatore Charles Cameron- a cedere, a seguire e sentire queste strane storie che hanno fatto traballare anche la sua fede, e ammettere così l'esistenza del paranormale.
Parte quindi la sua ricerca, sente prima un padre disperato che in una lunga notte di lavoro è stato aggredito da un manichino, sente un giovane ossessionato dal demonio che giura di averlo investito in mezzo ai boschi, sente infine un padre che padre non è potuto diventare, e non è neppure più un marito, e che tutto già sapeva prima del trillo di un telefono.
Si resta in sospeso, almeno per un po', la spiegazione per queste storie non arriva, e nemmeno il senso, sospeso com'è fra umorismo nero e brividi veri.
Finché si svelano arcani, trucchi, fantasie, e tutto si ridimensiona acquistando una nuova luce.
Adattamento di un'opera teatrale esaltata in Gran Bretagna, Ghost Stories gioca carte facili di jumpscare e tensione, riuscendo ad annidarsi sottopelle e a far riflettere, o per lo meno mettendo in moto la mente, a cercare di unire tutti i pezzi del puzzle.
Finisce però che si ride lì dove forse non si doveva ridere, ci si spaventa lì dove effettivamente si richiede di rabbrividire, in modo elementare, con i prodi Martin Freeman e l'ormai lanciatissimo Alex Lawther.
Omaggio ai classici racconti attorno al fuoco, ma anche film che richiede attenzione e usa la buona psicologia nel migliore dei modi, Ghost Stories è anche l'ultimo film horror per quest'estate quanto mai ricca per il genere.
Visto come i film horror andrebbero visti: in compagnia di amici, fra risate sincere e nervose, e involontari sobbalzi, ridicoleggiandolo il giusto a fine visione. Poi, però, una notte da passare sola, orfana di un giovine in libera uscita, mi ha ricordato perché per gli horror non sono fatta. Barricata in camera, abbracciata solo a me stessa, immagini e visioni mi hanno tormentato.
Per quest'estate ho dato, qui, almeno, certe visioni e apparizioni le ho potute tenere sotto controllo cercando di dargli un senso.
Voto: ☕☕☕/5
Film che ancora mi manca.
RispondiEliminaAlmeno, però, hai chiuso la tua maratona in un modo decoroso, intuisco. :)
Decorosa grazie all'elemento ibrido british, che garantisce brividi e risate. Non il capolavoro che le tagline facevano pensare, ma un bel gioco psicologico.
EliminaChe poi è grazie a Pelle e Ossa se oggi l'horror è uno dei miei generi preferiti, e non a caso questo film mi interessa vedere ;)
RispondiEliminaOh, allora c'è qualcun altro che se lo ricorda quel cartone! Questo film, episodico e strano, potrebbe quindi piacerti.
EliminaDa quel che dici sembra un horror d'intrattenimento piuttosto divertente. Dal trailer invece mi pareva una roba parecchio noiosa... chissà?
RispondiEliminaÈ un bel mix di ingredienti, a volte sa far paura, a volte ridere, a volte si ferma, altre preme l'acceleratore. Difficile incasellarlo, ma si lascia guardare.
Elimina