Eccomi di nuovo nei panni dell'investigatrice.
Nessun colpevole questa volta da scovare, ma un'identità da rivelare
Chi è Henri Pick?
Un semplice pizzaiolo, marito silenzioso, padre presente?
Un intenditore di letteratura russa, che coltiva in segreto la passione della scrittura scrivendo il titolo del momento?
O semplicemente una grande truffa, orchestrata da una casa editrice per rendere ancora più appetibile un romanzo già di per sé bellissimo?
Henri Pick non può essere interrogato, lui è morto.
È rimasta una figlia, che per quanto vorrebbe credere alle capacità compositive di un padre che non ha mai visto con un libro in mano, ha qualche dubbio.
A portare avanti le indagini è soprattutto un critico che non ci crede, che sente puzza di bruciato e dopo essersi bruciato da solo la carriera e il matrimonio, vuole sapere la verità.
Fa la spola tra Parigi e la Bretagna, interroga bibliotecarie, club del libro, vecchi cugini e trova una complice inaspettata nella figlia di Henri Pick.
Ma indaghiamo sul film di per sé che è la gioia di chi vive per i libri.
Perché parla di chi con i libri ci vive, che sia appunto un critico letterario, che sia uno scrittore amareggiato, un'editore alla ricerca del grande colpo, una bibliotecaria.
E che bello poi scoprire l'esistenza di una biblioteca dei libri rifiutati, che raccoglie quei libri mai pubblicati, respinti da tutti, che trovano in quel piccolo paesino bretone la loro tappa finale, in dolce compagnia.
Per il resto, il film è quello che ci si aspetta dai cugini francesi.
Molto charme, molto snobismo alla mercé dell'umorismo raffinato, un Fabrice Luchini che gigioneggia e un mistero che si spiega e incuriosisce mettendo sospetti nella propria lista ad ogni svolta.
La verità è purtroppo meno romantica del previsto, e non aiuta lo spiegone finale degno del meno riuscito dei gialli.
Ce n'era davvero bisogno, dico io, di un piano così sventato e così profondamente rivelato?
Il mistero Henri Pick diventa quindi un ghiotto prodotto per veri bibliofili, che troveranno pane e scansie per i loro sogni.
Ma per gli amici cinefili, l'aurea di un prodotto più mordi e fuggi, più televisivo e a tratti sopra le righe, sarà difficile da negare.
Voto: ☕☕½/5
Questa volta, mi ispira più il romanzo. Potrei fermarmi a quello.
RispondiEliminaLa copertina è già un merito bellissimo -soprattutto rispetto al poster italiano che rimanda a quella commedia/giallo con la Leone e De Luigi.
EliminaDa quel che leggo, sì, meglio il romanzo anche se questa ventata di leggerezza sotto le feste non mi ha fatto male.