O ci riuscirà Craxi?
Di certo i buoni titoli (o almeno questi due) non mancano tra le nuove uscite al cinema.
C'era bisogno di un nuovo film sul grande classico della Alcott?
Probabilmente no.
Ma la curiosità su questo nuovo adattamento, la regia di Greta Gerwig e il cast perfetto (Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Timothée Chalamet, Laura Dern, Meryl Streep, Louis Garrel) fanno da ovvio richiamo.
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Un Favino irriconoscibile che diventa Craxi.
Gianni Amelio che ne racconta gli ultimi anni.
Le cose si fanno serie, e anche se di politica italiana ne so gran poco, sarò felice di andare a lezione.
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Dramma russo ambientato alla fine della guerra, con due donne piegate dagli orrori vissuti che cercano di aiutarsi a vicenda.
Troppo?
Forse.
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Classico sparatutto tutto azione, con inseguimenti infiniti alle calcagna di due criminali in realtà ex forze armate, in una Manhattan asserragliata.
Troppo?
Forse.
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La storia vera di Christian Moullec, che aiuta le oche orfane a ritrovare la giusta via dell'emigrazione.
Buonismo assicurato per tutta la famiglia.
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Ma in realtà non c'era nemmeno bisogno di un nuovo Pinocchio, ma tant'è...
RispondiEliminaLe idee si riciclano e alla fine contano più la regia e il cast di quello che si racconta. Ma arrivando a queste Piccole onne senza sapere di cosa si parla (nonostante le tante versioni passate), me la godrò di più.
EliminaPensa che Chadwick ho dovuto googolarlo perché non ricordavo quali altri film avesse fatto, ma tanto non vedrò nemmeno questo.
RispondiEliminaFavino promette bene, anche se la questione seriosità mi preoccupa: potrei essere troppo ignorante in politica per apprezzarlo.
Favino in stato grazia assicura un film da vedere.
RispondiEliminaLisa, la politica è stata sconfitta dall'omologazione generalizzata ampiamente prevista da P.P. Pasolini.
Un esempio è la tragedia che stiamo vivendo nello scontro tra USA e Iran.
Craxi, socialista, quindi sinistra, ha permesso a Berlusconi ( destra ), irridendo le leggi in vigore, uno spazio televisivo che aprirà la porta a una dittatura mediatica catastrofica per la crescita sociale e culturale dell'Italia.