20 aprile 2020

Il Lunedì Leggo - Il Curriculum di Dio di Jean-Louis Fournier

Non hai idea di chi si è presentato oggi all'ufficio di collocamento!
Dio!
Dico, Dio in persona!
Si annoiava, diceva, fatto l'Universo, popolata la Terra non sapeva più che farsene del suo tempo eterno ed è sceso a cercare lavoro.
Le comiche!
Di questi tempi, un lavoro!
C'è da dire che il suo curriculum era strabiliante, una creatività pari a pochi, pensa agli animali, in tutta la loro varietà. Gli uccelli, in particolare, si è divertito a farne di diversi modelli. O al senso del colore... che tramonti che ha fatto, e ci prende pure i diritti!
Gliel'abbiamo chiesto, ovvio.
Che bisogno c'è di lavorare se può tranquillamente vivere di rendita?
La noia, ancora una volta, un figlio scapestrato e dalle mani bucate (concedetemela)...



Ma c'è da dire che il suo CV lasciava a desiderare in alcuni punti, voglio dire, un creativo Creatore, certo, ma ci sono conti che non tornano: pericoli, vittime, morti... qualcuno -Lui- dovrà pur risponderne!
E che dire di noi esseri umani, perché i vari colori di pelle, non ha pensato alle conseguenze? E perché farci morire?
Sì, glielo abbiamo chiesto e devo dire che la risposta è stata molto filosofica, quasi poetica. Ha usato una metafora con il cinema, sai, non stai mai a goderti uno spettacolo due volte, lasci il posto ad altri, e poi, ecco... se si invecchia, se si perde un po' dello spirito, dell'intraprendenza, della bellezza della gioventù, lasciarlo quello spettacolo fa un po' meno male!
Com'era Dio?
Triste, direi.
Arrabbiato, anche.
Un po' beone, ha fatto di certo bagordi prima del colloquio.
Ma ovviamente il capo non si è fatto scrupoli, l'ha interrogato per bene.
Come?
Se lo assumiamo?
Eh, le faremo sapere...

Nasce come un divertissment, questo piccolo, breve romanzo.
E non a caso è stato portato in teatro, dove sembra stare benissimo.
Nasce e cerca di dare risposte, di ironizzare, di criticare e sorridere dell'operato di Dio.
Un Dio che scende sulla Terra, trova ospitalità in una pensione, viene interrogato sulle sue esperienze, sul suo approccio al lavoro, sugli incarichi passati da un direttore senza troppi scrupoli.
Si sottopone a test psicologici, a questionari.
Dà risposte che in tempi come questi fanno rabbrividire, se ne va da quell'Agenzia e sembra quasi essersene andato quei 4 mesi fa, in tempo per rispondere a tono al verdetto:


Paura?
Abbastanza.
Ma questo breve breve romanzo strappa numerose risate, lo si legge in appena un paio d'ore e pur avendo parecchi riferimenti (geografici e linguistici) francesi, è ça va sans, dire un'ottima lettura.

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