19 aprile 2020

#LaPromessa2020 - L'altro Uomo o Delitto per Delitto

Da quando ho iniziato a stipulare La Promessa, Hitchcock non è mai mancato.
Sarà che ho visto troppo poco del Maestro del brivido, o semplicemente che certi vecchi classici sono... beh, dei classici.
In questo strano 2020, anche se La Promessa l'ha fatta il migliore amico, un film di Hitchcock c'è, chiesto espressamente dalle regole di casa.
La scelta è stata meno scontata del previsto, con un titolo fra i meno noti.



La trama è semplice: due sconosciuti iniziano a parlare in treno.
Uno è un tennista, non sopporta la moglie che non vuole concedergli il divorzio e favorire così il matrimonio con la nuova fidanzata.
L'altro è un ricco viziato, vessato dal padre, che spera di incassare presto l'eredità.
Cosa fare?
Semplice, dice Bruno: io uccido tua moglie, tu uccidi mio padre.
L'idea che fa sorridere come ipotesi, che stuzzica più per le indagini impossibili da portare avanti per la polizia, si trasforma tristemente in realtà quando Guy scopre che Miriam è stata uccisa in un luna park.
Lui è il primo sospettato, ovviamente, e Bruno pretende che il conto venga saldato, costringendolo, inseguendolo, ricattandolo affinché faccia la sua parte.


Un'idea semplice quanto da brividi.
Uno sconosciuto, proprio lui, che mille fattori han portato proprio lì, nella stessa vettura, in quello stesso treno, in quello stesso viaggio.
Lo ricorda una voce fuori campo iniziale, a segnare un inizio davvero d'alta classe.
Si procede poi, e Hitch dà il meglio di sé nel luna park, con scene da brivido, con riprese ricercatissime tipo questa:


Si va avanti, e mentre sale la simpatia nei confronti di Guy e della famiglia della nuova fidanzata (spicca la saputella cognata Barbara interpretata dalla figlia di Hitchcock, Patricia), sale anche il terrore che Bruno sa suscitare con la sua sola presenza.
Un punto nero, un'ombra che si staglia nel bianco.
Come qui:


O qui:


Mi piacerebbe dire che la tensione è mantenuta alta, che l'intrigo si fa sempre più difficile da sgarbugliare, ma la verità è che nella parte finale una partita a tennis sembra durare all'infinito, un inseguimento al luna park eterno.
E l'attenzione, e pure un po' la palpebra, cala.
Ci si riprende con l'incubo di ogni bambino: una giostra impazzita e fuori controllo che nessuno riesce a fermare.
Ci pensa lui, un vecchietto qualunque, che ha davvero rischiato la vita sul set per concedere al regista un'altra inquadratura piena di tensione come questa:


Insomma, i protagonisti (i finora a me sconosciuti Farley Granger e Robert Walker) hanno quel fascino innegabile, la storia è stuzzicante, la regia lo è pure e come sempre.
Una sforbiciata poteva starci ma in questa quarantena... ammazzare un po' di tempo non fa male, no?
E allora, via, depenniamo un altro titolo!

E se pensate che #LaPromessa2020 sarà una sciocchezza visti i giorni a disposizione, il migliore amico ha messo un veto su alcuni film da vedere esclusivamente assieme.
Quando sarà possibile, questa è la domanda senza risposta.


6 commenti:

  1. Di Hitchcock ho visto i super classici e mi sono piaciuti tutti.
    Questo non lo conosco ma, insomma, sembra interessante...

    Comunque, qualche erede cinematografico di Hitchcock oggi potrebbe girare un thriller per provare a risolvere il mistero su quando finirà la quarantena. :)

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    1. Ci sarà, sicuro! Ma in realtà aspetto più le commedie romantiche su chi è rimasto bloccato assieme in quarantena.

      Quanto a questo Hitch, parte benissimo, si arresta un po' nel mezzo, ma che finale al cardiopalma!

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  2. Non è tra i miei film preferiti di Hitchcock, ma se c'è qualcuno che ha potuto tenermi sveglia per un'intera partita di tennis è proprio lui! Farley Granger, parecchi anni dopo, è diventato il Maggiore, il cattivo di Lo Chiamavano Trinità! :D Mi piace un sacco questa idea della sfida a suon di pellicole, complimenti!

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    1. Grazie, purtroppo però con il tennis mi è andata meno bene, saranno i tempi dilatati di una volta... ma per fortuna, appena si sale in quella giostra son tornata desta e in ansia.

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