27 aprile 2020

Il Lunedì Leggo - Il Tempo Invecchia in Fretta di Antonio Tabucchi

Abbiamo anche troppo tempo per pensare al tempo che passa.
O forse, in realtà, sempre lo facciamo.
Rimuginiamo, ricordiamo, riviviamo.
Lo fanno anche i protagonisti di questi 9 racconti, in cui il tempo per loro si ferma, si riavvolge, cambia, rivive, appunto.
Piccole storie, piene di Storia.



Chissà perché il nome Antonio Tabucchi mi faceva così paura.
Come fosse uno di quegli scrittori troppo alti, troppo lontani, con cui approcciarsi.
Quel suo Pereira era stata una malinconica scoperta.
Così, quando al mercatino dell'usato per un solo euro ho trovato questa raccolta, dalla copertina francamente discutibile, non ho avuto molti dubbi.
E c'ho trovato anche troppa bellezza, condensata in poche pagine.
Una nostalgia mista a malinconia, una serie di storie che toccano la Storia, che toccano Paesi e destini diversi.


Possiamo arrivare in Svizzera, a rimirare un lago, a ripensare a tutte le decisioni che ci hanno portato lì, partendo da Parigi ma in realtà dall'Africa. E ora? Ora com'è che non si va avanti, che un figlio non lo si vuole fare, anzi, non si è mai pensato di farlo e nemmeno se n'è mai discusso?
Possiamo passeggiare per una Berlino riunita, dove le vecchie abitudini sono dure a morire: pedinare, spiare, sorvegliare... erano altri anni, era uno scrittore (Brecht) l'obiettivo che si è così sostituito alla vita vera, che è andata avanti, piena di bugie.
Possiamo andare nel mare del Kosovo a studiare le nuvole e rispondere a domande esistenziali di una bambina, o possiamo arrivare in Grecia per lavoro, e decidere, cambiando svolta a un incrocio, di cambiare la nostra vita.


E poi possiamo scoprire l'importanza del cinema, che salva letteralmente delle vite, nella storia vera di un regista di documentari e un avvocato, che negli anni della dittatura polacca fingendo di avere pellicola nella loro macchina da presa, limavano anni di lavori forzati, smussavano condanne di un sistema giudiziario che ci teneva a far bella figura. Ed è la storia -vera- del regista Krzysztof Kieślowski e del futuro sceneggiatore Krzysztof Piesiewicz, che non conoscevo, che Tabucchi racconta per me, per noi, in un terrazzo vista mare, con un bicchiere di whisky al nostro fianco.
Sono racconti fatti di ricordi, di un passato che si sovrappone al presente, sono racconti brevi a volte pure brevissimi, ma che sono carichi di poesia.

2 commenti:

  1. La copertina in effetti non è che sia il massimo, eppure ti ha convinto comunque a comprarlo. Ok, che costava un euro, ma vista una copertina del genere era già fin troppo. :D

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    1. Forse una delle più brutte presenti nella mia libreria. Chi diavolo l'ha scelta?!
      Il prezzo ha sicuramente fatto la differenza, ma il nome Tabucchi ha fatto il resto... fortuna che mi sono fidata ;)

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